3 aprile 2007

Parola di Eco

Primo. Chiunque ha il diritto di criticare le opinioni di un uomo di Chiesa.
Secondo. Un uomo di Chiesa ha il pieno diritto di esprimere le sue opinioni in campo teologico e morale, anche se per caso sono in contrasto con le leggi dello Stato.
Terzo. Sino a che gli appelli dell’uomo di Chiesa non contrastano con le leggi dello Stato o con processi politici in corso (approvazione di una legge, referendum, elezioni) ma riguardano, che so, la proibizione del sesso prematrimoniale, o l’obbligo della messa domenicale, coloro che non condividono questi appelli farebbero bene a starsene zitti perché la faccenda non li riguarda.
Quarto. Quando l’appello dell’uomo di Chiesa critica una legge dello Stato o interferisce con un processo politico in corso, allora, sia che voglia sia che non voglia, l’uomo di Chiesa diventa anche un soggetto politico e dovrebbe accettare il rischio di incorrere in contestazione di ordine politico.

Ho trovato questo brillante corsivo a firma di Umberto Eco su un "Sillabario" di qualche giorno fa su Repubblica. Lo sottoscrivo in pieno e ve lo ripropongo.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Piluccando nel tuo blog, leggo approvo e sottoscrivo .. ivo... ivo...ivo ....vo...o..o

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