28 settembre 2009

Three is a crowd



E sono tre, ho vinto anche il Premio Boscarato come migliore sceneggiatore. Ebbene sì. E giuro che non me lo sarei mai aspettato. La vita è strana, le giurie sono strane, e io, che strano volendo posso esserlo, incasso, ringrazio e mi compiaccio. In particolare perché questo premio "tecnico" - sarei ipocrita a non ammetterlo - credo premi anche e soprattutto (appunto) la realizzazione in sé piuttosto che il messaggio. Dopo due riconoscimenti per certi versi "extra-fumettistici" che, evidentemente, hanno voluto premiare l'opera nel complesso come veicolo di un messaggio sublime, ricevere premi di questo tipo non può che fare piacere e invitarmi a fare sempre di più e di meglio.

Credo sia comunque importante ricordare, a conti fatti, che abbiamo avuto tre occasioni in una settimana per parlare e fare parlare di Peppino e dei suoi ideali e valori, magari in posti dove non se ne sarebbe parlato, e in un periodo dove si tenta ancora una volta di attentare alla sua memoria. E tutto questo è semplicemente bellissimo.

Per la cronaca: a Treviso non c'ero, il premio è stato ritirato dal buon Federico Zaghis, che in coppia con Guido Ostanel, dirige Beccogiallo. Credo sia giusto citare anche loro dopo che io e il bel Bonaccorso ci siamo tenuti finora tutto il merito! :D

Grazie quindi ai numerosi giurati e a chi mi sta contattando in queste ore per complimentarsi. E sì, grazie anche a chi mi sta maledicendo in silenzio: come amano esplicitare i camionisti più navigati con i loro leggendari adesivi "la tua invidia è la mia forza" :P

Nb: in attesa delle foto del premio, accontentatevi di un'immagine sul concetto espresso dal titolo.

27 settembre 2009

Premio Forte dei Marmi



Quando mi hanno comunicato di avere vinto (con Lelio, ovviamente) il Premio di Forte dei Marmi sono rimasto un po' stranito: conoscevo di fama il Premio della Satira di Forte dei Marmi e mi chiedevo perché fosse in gara Peppino Impastato - un giullare contro la mafia e in quale categoria. Sfogliando l'Albo d'oro, poi, ho cominciato a sentirmi piccolo piccolo... solo negli ultimi anni il Premio è stato consegnato a gente del calibro di Marco Travaglio, Michele Santoro, Vauro, Stefano Disegni... e andando indietro nel tempo ci si trova Sciascia, Camilleri, Dario Fo, Indro Montanelli...

Quest'anno è stata istituita la prima volta la categoria graphic novel (parolaccia su cui sapete come la penso). Siamo stati invitati dall'impeccabile organizzazione (veramente!) e abbiamo vinto, secondo una giuria prestigiosissima, con la motivazione che segue:

Si chiamava "Onda Pazza", andava in onda su Radio Aut alla fine degli anni Settanta, ed era una trasmissione "satirica, fantapolitica e schizofrenica". Rompeva letteralmente le scatole al potere colluso con la mafia e soprattutto ai boss di Cinisi. Quella satira costò la vita a Peppino Impastato. Premiamo oggi Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso - splendidi autori del graphic novel «Un giullare contro la mafia» - con la mente e il cuore al ragazzo dei "Cento passi" che aveva scelto la satira e l'ironia per prendere le distanze da un mondo che gli stava stretto.

Abbiamo ritirato il premio a nome di Peppino, inutile dirlo. Ci siamo permessi di veicolare il suo messaggio con poche pagine che riassumono una vita intensa e ideali universali, e il premio della Satira, ovviamente spetta a lui. Sono certo, e lo ammetto con candore, che evidentemente il destinatario ideale e ultimo del premio sia Peppino, e non possiamo che essere onorati di esserci trovati lì - permettetemi di dire - in sua vece, con le gambe che tremavano e la voce spezzata, il giorno dell'anniversario della morte di Mauro, il giorno in cui a Roma in tanti agitavano un'agenda rossa, il giorno in cui a Ponteranica Giovanni ricordava la grandezza, l'universalità e la potenza del messaggio del fratello anche davanti a chi ancora oggi non vuole riconoscerla.

Perché le idee non si possono sradicare.

26 settembre 2009

Ciao Mauro

«Noi non vogliamo trovare un posto in questa società ma creare una società in cui valga la pena di trovare un posto».
Mauro Rostagno - Torino, 6 marzo 1942 - Lenzi (TP), 26 settembre 1988

24 settembre 2009

Peppino Impastato sul Sole24 Ore

Vi segnalo il lusinghiero e sentito articolo di Fabrizio Lo Bianco su ilSole24ore.com, che ringrazio tanto per le belle parole. Fabrizio aveva già scritto un pezzo su Ilaria Alpi, a suo tempo.
La sceneggiatura di Rizzo – già all'opera su «Ilaria Alpi. Il prezzo della verità», sempre per Becco Giallo – è efficace e appassionante, oltre che molto ben documentata; colpisce inoltre l'espressività e la freschezza dei personaggi tratteggiati da Bonaccorso. Attraverso una narrazione essenziale, tanto nei testi quanto nel segno grafico, si può leggere anche la contraddizione beffarda e atroce dell'antagonista, Tano Badalamenti che, pur di mantenere il potere, si riduce a vivere in un patetico casolare consono più a un eremita che a uno degli uomini più potenti e temuti della Sicilia di allora. Ma emerge soprattutto l'umanità di Peppino Impastato, il suo amore per la vita, l'intuizione della forza dell'irriverenza e dello sberleffo contro la prepotenza più gretta.

23 settembre 2009

Dicevamo di soddisfazioni...



Che dire della giornata di oggi? Sto per crollare, quindi mi limito a segnalarvi l'articolo di Domenico Giardina da SiciliaInformazioni, che racconta un po' la mia giornata campale (depurandola da viaggi concitati, tour gastronomici e altre amenità).
PS: e non finisce qui...

"Un giullare contro la mafia" vince il Premio Siani.
Gli autori siciliani, Rizzo e Bonaccorso, vincono per il miglior fumetto

Un fumetto non è solo una sequenza di strisce collegate una dopo l’altra per regalare momenti di svago a chi ne vuole usufruire. Un fumetto può diventare una forma di comunicazione più ampia, capace di informare e raccontare storie piccole e grandi. Un modo semplice ma non banale per veicolare messaggi positivi e contribuire a mantenere viva la memoria di eroi contemporanei. Un ottimo esempio in tal senso è il fumetto che due giovani autori siciliani, Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso, hanno realizzato sulla figura di Peppino Impastato, il giovane giornalista e politico ucciso dalla mafia a Cinisi il 9 maggio del 1978. “Peppino Impastato - un giullare contro la mafia” ha vinto l’edizione 2009 del “Premio Siani”, riconoscimento istituito per ricordare la figura di Giancarlo Siani, giornalista ucciso dalla camorra all’età di soli 26 anni nel 1985. Il premio è stato vinto in ex-aequo con un fumetto sulla vita di don Peppe Diana, sacerdote campano anch’esso assassinato dalla camorra. Il premio ai giovani autori siciliani è stato consegnato oggi a Napoli nella sede de “Il Mattino”, quotidiano tra gli organizzatori del premio.

Marco Rizzo non nasconde la sua soddisfazione per il riconoscimento appena ricevuto: “Da giornalista, oltre che da autore, ricevere un premio intestato a Siani è una grande responsabilità e contemporaneamente un invito a fare sempre meglio nel mio lavoro e nel mio impegno sociale. E’ una grande soddisfazione che si lega a quella di aver avuto la possibilità di ricordare Impastato tramite il fumetto che ci ha permesso di arrivare a tanti giovanissimi”. Dopo averlo presentato nelle maggiori città italiane insieme al “compagno di avventure” Bonaccorso, Rizzo ci tiene a sottolineare che “l’interesse per la figura di Peppino è sempre vivo e non soltanto al sud. Con piacere abbiamo registrato che il 90 per cento degli incontri programmati è stato richiesto in città del nord Italia, sintomo di come le figure di certi eroi contemporanei non si possono racchiudere in ambito locale come qualcuno, negli ultimi tempi, ha cercato di far credere attraverso decisioni di cattivo gusto”.

Di sicuro non sarà una targa staccata dalla biblioteca di uno sperduto paesino della Lombardia a intaccare la memoria di Peppino Impastato che, ci tiene a ricordare Rizzo, “è il simbolo di una Sicilia onesta e lavoratrice che non vuole piegare la testa o girarsi dall’altra parte di fronte alle prevaricazioni e alle ingiustizie”.

20 settembre 2009

Soddisfazioni



Mi fa davvero piacere che Beccogiallo abbia spedito delle copie di Peppino Impastato - un giullare contro la mafia alla biblioteca di Ponteranica. Così se il sindaco dovesse avere difficoltà a leggere i libri regalati dal Centro Impastato, potrà fare riferimento al nostro fumetto e aiutarsi con le immagini.

15 settembre 2009

Ceci n'est pas une pipe

"Paragonato alla tradizionale funzione della didascalia, il testo di Magritte è doppiamente paradossale. Si propone di nominare ciò che, evidentemente, non ha bisogno di esserlo (la forma è troppo nota, il nome troppo familiare). Ed ecco che nel momento in cui dovrebbe dare un nome, lo dà negando che sia tale."
Michel Foucault

Giovanni Impastato e loro

Da Antimafia Duemila, un commento di Giovanni Impastato sulla vicenda della targa dedicata Peppino rimossa dalla biblioteca di Ponteranica.
In particolare sottoscrivo e sottolineo:
Sembra quasi che il mondo politico oggi raccolga quanto di peggiore ci sia nella società e soprattutto la Lega funziona perfettamente da pattumiera, riciclando anche qualche fascista che già puzza di marcio. Immaginate un Borghezio o un Calderoli qualsiasi ricoprire un qualsiasi altro ruolo o occupazione lavorativa, chessò all’ufficio postale o alla bancarella del mercato, come cameriere al ristorante o come addetto alla reception di un albergo; come autista di un autobus o ancora come infermiere che accolga al pronto soccorso: riuscirebbero a dimostrare quella minima comprensione, quella minima pazienza o tolleranza che sono necessari per relazionarsi con le persone e superare anche le piccole difficoltà? Immagino di no.

[...]
Sono contento che un partito come la Lega sia contrario alla memoria di mio fratello, perché in effetti nulla ha a che fare con loro e con la loro voglia di sopraffazione e di violenza, con la vergognosa segregazione consumata ai danni non solo dei migranti, ma anche dei cittadini del meridione, degli omosessuali e di quanti non rientrino nei loro standard: alto, biondo, camicia verde e spirito folle e sadico. Cos’è questo, il nuovo hitlerismo, oltre che il nuovo fascismo? Davvero è cambiato solo il colore delle insegne?

10 settembre 2009

Noi e loro



Siamo arrivati a questo?
La notizia rimbalzava su internet da qualche tempo, adesso è ufficiale. Scelte come quella di cambiare l'intestazione di una biblioteca, cancellando il nome di Peppino Impastato e scegliendo quello di un personaggi più "lumbard" non è solo una mossa da populismo spicciolo made in Lega. Invece è anche il sintomo di una sempre più marcata divisione tra "noi" e "loro". Noi del sud, loro del nord, noi di sinistra, loro di destra, noi contro Berlusconi, noi con Berlusconi.
Non a caso mi ricorda la vicenda dell'intitolazione dell'aeroporto di Comiso, dove la contrapposizione era tra "noi comunisti, voi di destra", a prescindere dall'importanza storica, culturale, politica e sociale di Pio LaTorre.

Ah sì?
Siamo arrivati a questo? Allora, sapete che vi dico... va bene così. Noi e loro. Non credo di avere nulla a che spartire con il sindaco di Ponteranica e la sua giunta. Quindi mi va bene, "noi" ci teniamo i nostri eroi dell'antimafia, "voi" vi tenete i vostri personaggi lumbard, al di là dei meriti degli stessi. Volete tracciare una linea? Fate pure, io mi sto al di qua, non do fastidio, mi limiterò a dire sempre e solo quello che penso. Avete vinto.

Ormai certo buonismo sinistrorso mi ha stufato. Sono arrivato a pensare che chi ha votato Berlusconi alle scorse elezioni non abbia scusanti. Al terzo tentativo, con i presupposti che ci sono stati e le esperienze passate, non ci sono scuse. Chi ha votato Berlusconi, oggi per me è alla stregua del più pagato degli azzeccagarbugli del Biscione, del più fedele leccaculo dei Circoli, del più invertebrato dei giornalisti, del più spietato trafficante di uomini e petrolio, del più incompetente dei ministri e della più zoccola delle escort. Dopotutto, come avevo detto tempo fa, inutile nascondersi dietro un dito:

"La maggioranza degli italiani vorrebbe essere come me, si riconosce in me e condivide i miei comportamenti". Silvio Berlusconi, 7 settembre 2009


Se oggi siamo nella situazione in cui siamo, derisi da mezzo mondo, in una crisi per la quale non si cercano soluzioni, rimbambiti da tette e culi e capaci di ignorare la morte di Teresa Sarti Strada (alla quale, con tutto il rispetto, credo dobbiamo meno ore di intrattenimento ma sicuramente più vite salvate rispetto a Mike Bongiorno), ma sopratutto, capaci di ignorare tutto questo... la colpa è anche "loro", e fanculo al dialogo.

E io sono fiero di far parte dei "noi".

A Parma, a Parma!

Sabato 12 alle 17:00 sarò a Parma, nella fumetteria Popstore (via Nino Bixio 51/c), per parlare di fumetti, Peppino Impastato e Ilaria Alpi. Ci sarà anche il maestro Franz Ripoli e copie in abbondanza dei nostri libri. Vi aspettiamo numerosi e non disdegnamo offerte di insaccati e formaggi.

7 settembre 2009

Tango

Questa mono-tavola è apparsa sul primo numero di Mono, il cui tema era il continente americano. La ricordo con piacere anche e soprattutto per la possibilità di lavorare con il maestro e amico Giuseppe Franzella, che ha reso un gioiellino la tavola su mia sceneggiatura. Beppe è anche autore dell'ultimo numero di Brendon in edicola, con disegni davvero da mozzare il fiato.

2 settembre 2009

Io voterei per Manfredi!

Ma chissà come va a finire...

4) MIGLIOR SCENEGGIATORE ITALIANO
• Gianfranco Manfredi su Volto Nascosto – Bonelli
• Alex Crippa su Jonah Martini – Renoir Comics
• Marco Rizzo su Peppino Impastato – Becco Giallo
• Andrea Laprovitera su Il Maestro – Tunuè
• Luigi Bernardi su Habemus Fantomas – Edizioni BD