30 aprile 2006

L'orgasmo come atto politico

Una delle pagine più sensuali, romantiche e profonde della storia della Letteratura:

Una volta che furono entro il cerchio tracciato dagli arbusti, Julia si volse verso di lui. Ansimavano tutti e due, ma il sorriso era tornato agli angoli della bocca della ragazza. Lo guardò per un istante, poi si portò la mano alla chiusura lampo della tuta. Fu quasi come nel sogno. Velocemente, quasi come lui l'aveva immaginato nelle sue fantasticherie, si era spogliata, gettando via gli abiti con quello stesso, magnifico gesto che nel sogno gli era parso annullare un'intera civiltà. Il suo bianco corpo splendeva al sole, ma per un attimo Winston non lo guardò, ammaliato da quel volto coperto di lentiggini e da quel sorriso appena accennato ma spavaldo. S'inginocchiò accanto a lei, prendendole le mani fra le sue.
«Lo hai già fatto prima?»
«Naturalmente. Centinaia di volte... dozzine di volte, diciamo.»
«Con membri del Partito?»
«Sì, sempre con membri del Partito.»
«Con membri del Partito Interno?»
«No, con quei porci no, ma ce ne sono a decine che lo farebbero eccome, se ne avessero l'occasione. Non sono così puri di spirito come vogliono fare intendere.»
Il cuore di Winston ebbe un balzo. Dunque Julia lo aveva fatto dozzine di volte. Bene, avrebbe voluto che lo avesse fatto centinaia, migliaia di volte. Tutto ciò che lasciava trasparire corruzione gli trasmetteva una speranza sfrenata. Chissà, forse sotto la superficie il Partito era marcio, forse il suo culto della fermezza e della rinuncia era una mistificazione che serviva solo a occultare l'iniquità. Con quanta gioia, se ne avesse avuto i poteri, avrebbe inoculato la lebbra o la sifilide in tutto il Partito! Con
quanta gioia avrebbe fatto uso di tutto ciò che potesse farlo imputridire, infiacchire, che potesse minarne le fondamenta! L'attirò giù. Erano in ginocchio, faccia a faccia.
«Ascolta. Più sono gli uomini che hai avuto e più ti amo. Capisci quel che voglio dire?»
«Perfettamente.»
«Odio la purezza, odio la bontà! Voglio che la virtù non esista in nessun luogo, e che tutti siano corrotti fino al midollo.»
«E allora, caro, dovrei essere proprio il tipo che fa per te, perché io sono corrotta fino al midollo.»
«Ma ti piace? Non sto solo dicendo se ti piaccio io, voglio sapere se ti piace fare l'amore in quanto tale.»
«L'adoro.»
Era soprattutto questo che voleva sentirle dire. Non il semplice amore per una persona, ma l'istinto animale, il desiderio indifferenziato, nudo e crudo. Era questa la forza che avrebbe mandato il Partito in pezzi. L'attirò a sé sull'erba, fra le campanule cadute. Questa volta non ci furono problemi. Dopo un po' i loro petti ansimanti si calmarono ed essi, in una sorta di piacevole languore, si separarono. Sembrava che il sole fosse diventato più caldo. Entrambi avevano sonno. Winston allungò una mano a
prendere la tuta che Julia aveva scagliato via e con quella la coprì alla meglio. Si addormentarono quasi subito, e dormirono per una mezz'oretta.
Winston si destò per primo. Si tirò su a sedere e guardò quel volto cosparso di lentiggini, ancora immerso pacificamente nel sonno, che Julia teneva poggiato sul palmo della mano. A parte le labbra, non si poteva dire che fosse bella nel senso proprio del termine. A guardare con attenzione, aveva qualche ruga attorno agli occhi. I capelli neri, tagliati corti, erano straordinariamente folti e morbidi. Winston si rese conto che non sapeva ancora dove abitasse, né quale fosse il suo cognome.
Quel corpo giovane e forte, ora indifeso nel sonno, destò in lui un senti-mento di protezione, di compassione, ma quella tenerezza incondizionata, che aveva provato sotto il nocciolo mentre il tordo cantava, non l'aveva più sentita. Spostò la tuta e restò a guardare attentamente i suoi fianchi morbidi e bianchi. Una volta, pensò Winston, un uomo guardava il corpo di una ragazza, lo desiderava, e questo era tutto; ora non vi era spazio né per il puro amore né per la pura lussuria.
Non esistevano emozioni allo stato puro, perché tutto si mescolava alla paura e all'odio. Il loro amplesso era stato una battaglia, l'orgasmo una vittoria. Era un colpo inferto al Partito. Era un atto politico.

George Orwell, da 1984

29 aprile 2006

Autoscatto solitario in quel di Verona



Nota 1: inquietante quanto stringano le cinghie le compagnie aeree. Primi piatti o colazioni offerte in volo sono ricordi ormai lontani, persino le caramelline lo sono. Indovinate cosa mi ha offerto Meridiana durante un volo costato la bellezza di 190 €?
Un bicchiere d'acqua. O liscia, o gasata, però.
Nota 2: alle viziose buone forchette come il sottoscritto suggerisco l'Osteria Al Duca, a due passi da Piazze delle Erbe. Si paga poco e si mangia ottimamente e in abbondanza, in un ambientino informale e "da tavernetta". Ho optato per dei piatti locali (come mia abitudine in questi casi): bugoli con carne di asino e sfilacci di cavallo affumicati. Il tutto condito con un ottimo Syrah locale. Golosamente impressionante la quantità di mascarpone nel tiramisù.

27 aprile 2006

'Runaways', una folgorazione



Vi incollo qui sotto una "mini-recensione" del primo volume italiano del serial rivelazione degli ultimi anni, Runaways, uno sguardo fresco a intelligente ai gruppi di giovani supereroi... nonostante è difficile categoricizzare come un normale fumetto di supereroi questa splendida serie.
Qui su, invece, c'è un particolare da una splash page dal 13° numero della seconda serie di Runaways, attualmente pubblicata negli USA, con sviluppi ancora più imprevedibili della seconda serie e il disegnatore ormai totalmente padrone delle sue ottime doti artistiche.

RUNAWAYS su Collana 100% Marvel (Paninicomics, brossurato, 144 pagine, col, € 10) Testi di Brian Vaughan, disegni di Adrian Alphona.

I vostri genitori vi sembra(va)no cattivi? Avete mai pensato di scappare di casa? Non sareste forse costretti a farlo, scoprendo mamma e papà dei veri temibili supercriminali da fumetto, con superpoteri, nascondigli segreti e riti magici annessi?
Arriva finalmente in Italia una delle serie rivelazione Marvel degli ultimi anni. Con un concept di base originale e gestito brillantemente, con dei dialoghi freschi e realistici e delle relazioni tra i personaggi tutte da scoprire, Runaways è una delle opere meglio riuscite di Brian K. Vaughan.
Già da questo primo volume, che raccoglie lo story arc con le origini del gruppo (anche se definizioni così supereroistiche si addicono poco al serial), c’è una sarabanda di sorprese e colpi di scena, solo un antipasto di quello che verrà nei numeri seguenti (che speriamo di vedere al più presto in Italia). Alle matite la nuova leva Adrian Alphona: basta confrontare le prime e le ultime pagine di questo volume per notare la costante crescita artistica del disegnatore, che mescola la linea chiara con la dinamicità del fumetto americano e le espressioni sopra le righe dei manga. La colorazione in stile “anime” contribuisce a definire il look giovanile della serie. Un volume attesissimo per una serie da sostenere, che tenta di revisionare il genere in maniera solare e moderna.

23 aprile 2006

La Trilogia della Miopia

Forse non sarà il lavoro più importante della mia carriera, ma quella che ho battezzato la "Trilogia della Miopia" sta risultando uno dei più divertenti (e uno dei meglio pagati, cribbio!).
L'Associazione Ottici della Provincia di Trapani e l'ASL mi hanno commissionato tre storie brevi, da quattro pagine l'uno, mirate rispettivamente ai bambini, agli adulti e agli anziani con lo scopo di spingere alla prevenzione e a riconoscere la necessità di indossare gli occhiali quando necessario. Avendo libertà creativa e di gestione, ho formato un team di buon livello per queste tre storie. Quella per i bambini, che verrà diffusa nelle scuole elementari, l'ho scritta io per i disegni di Marco Failla, che ultimamente pare specializzato in fumetti educativi o didattici. In tono chiaramente leggero e naif, vede Paolino incontrare il suo mito Astroman (qui a fianco!) e scoprire un segreto su di lui. La seconda storia, indirizzata agli adulti e che verrà diffusa negli uffici, è un breve giallo stile Montalbano/CSI, disegnato da Marco Ligabò, un bravissimo e adattissimo disegnatore di Milano, autore di un capitolo di 12 e delle copertine della saga, con cui speravo di tornare presto a collaborare. Il terzo capitolo l'ho affidato a due carissimi amici, Giovanni Di Gregorio ai testi e Sergio Algozzino ai disegni, che con la loro sinergia e la loro intelligenza sono certo realizzeranno ottimamente la storia col target più difficile, gli anziani.
Credo che una volta ultimate pubblicherò qui le tre storie.

21 aprile 2006

Cose strane dal web (10)



Visti i toni del post precedente, cerchiamo di rallegrarci un po' con l'attesissima nuova puntata di cose strane dal web. Queste settimane sono state piene di lavoro e cose da fare, quindi ho avuto poco tempo per cazzeggiare nella rete alla ricerca di minchiate che voi imbecilli possiate apprezzare. Ma mi riservo alcune cartucce, poche ma buone: parto col sito educativo della settimana, una splendida galleria di giovani e meno giovani in situazioni imbarazzanti causati dall'eccesso di alcol e dai suoi mefistofelici derivati.
Avete presente quei tabelloni davanti le chiese americane, dove viene scritto l'argomento del sermone o le iniziative della parrocchia? Da oggi potete scrivere le vostre proposte su questo sito per invitare i fedeli e gli infedeli ad accorrere in chiesa. Nel sito trovate una splendida galleria di cartelli VERI tra il genio e il delirio. A questo link c'è quello che ho scritto io.
Per gli amanti del trash vintage, invece, una pagina che raccoglie tutte le onomatopee apparse nella serie televisiva di Batman degli anni '60, e a proposito di serie TV (ma di tutt'altro livello) ecco il cast di Lost che si rende ridicolo per promuovere il Superbowl.
Dopo tutto cio' siete pronti per il leggendario OSCAR il cane che può lanciare una pallina?

19 aprile 2006

Messina Denaro & D'Alì: A Love Story



Questa è la volta buona che mi arrestano. O che mi trovo una testa di capretto nella vasca da bagno... altro che minacce telefoniche.
Comunque.
Il mondo pare stia scoprendo solo adesso l'esistenza di Matteo Messina Denaro, detto 'U Siccu, boss incontrastato di cosa nostra a Trapani e provincia (con base a Castelvetrano), latitante pluriricercato e possibile erede di Provenzano. Potete trovare maggiori informazioni sul pluriomicida stragista e signore della droga qui e qui.
Un'altro nome che gira molto in città, ma con una smorfia che ricorderebbe un sorriso, se non fosse per la lingua felpata che spunta tra i denti dei miei concittadini, è quella del barone Senatore Antonio D'Alì, già sottosegretario agli interni, uomo forte di Forza Italia e vincitore dell'ultima competizione elettorale qui a Trapani con risultati da plebiscito iracheno (di cui vi ho già parlato in passato).
Peccato che si sappia poco, e che si parli ancora meno, dei legami tra questi due signori, sebbene persino una firma nota come quella di Marco Travaglio abbia scritto in proposito. Proviamo a fare un po' di storia, aiutandomi con quanto trovato mesi fa su Internet, quanto so, e quanto ho letto. Leggendo di seguito verrà anche a voi il terrore che un D'Alì al sottosegretariato degli Interni potesse avere accesso a determinati dossier.
C'era una volta Antonio D'Alì senior: proprietario terriero, padrone delle saline tra Trapani e Marsala (e simbolo della provincia), proprietario della Banca Sicula e suo amministratore delegato finchè (guarda un po' i casi della vita) non spunta il suo nome nelle liste dei Piduisti di Lucio Gelli (le stesse dove si trovavano Berlusconi e Costanzo, giusto per dirne un paio) ed è costretto a dimettersi nel 1983. All’inizio degli anni Novanta la Banca Sicula fu acquistata e incorporata dalla Banca Commerciale Italiana. Entra quindi nel consiglio di amministrazione il prof. Giacomo D’Alì, figlio di Antonio sr e cugino di Antonio jr, il protagonista della nostra storia. C'è da dire che tempo prima la Banca Sicula era stata oggetto di un allarmato rapporto di un commissario di polizia, Calogero Germanà, (che avrebbe in seguito subito un attentato da parte di Leoluca Bagarella e oggi è dirigente della Dia a Roma), dove si ipotizzava che l’istituto di credito fosse uno strumento di riciclaggio di Cosa nostra. Nel rapporto si sottolineava il fatto che come presidente del collegio dei sindaci della banca fosse stato chiamato Giuseppe Provenzano, futuro deputato di FI e presidente della Regione non imparentato con l'ex superlatitante, ma commercialista della sua famiglia.
Passando al legame tra la famiglia D’Alì e i Messina Denaro si avverto un certo déjà vu che ricorda la vicenda dello stalliere Mangano. Alcuni membri della famiglia mafiosa hanno infatti lavorato come campieri nei terreni dei D'Alì. Francesco Messina Denaro, il vecchio capomafia di Trapani, fu per una vita fattore dei D’Alì, prima di passare la mano come boss e come "campiere" al figlio Matteo Messina Denaro.
A riprova dei rapporti tra la famiglia D’Alì e il boss, l'allora vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia Nichi Vendola nel 1998 esibì i documenti che provano il pagamento a Matteo Messina Denaro, ufficialmente "agricoltore", di 4 milioni di lire (!) ricevuti nel 1991 dall’Inps come indennità di disoccupazione. A pagargli i contributi era Pietro D’Alì, fratello di Antonio jr. E a proposito di fratelli, anche il fratello di Matteo Messina Denaro, Salvatore, ha lavorato per i D’Alì: è stato funzionario della Banca Sicula e poi, nel 1991, è passato alla Commerciale. Nel 1998 è stato arrestato per mafia. C’è un’altra vicenda in cui le strade dei D’Alì si incrociano con quelle dei boss di Cosa nostra. Francesco Geraci era un gioielliere di Castelvetrano e sopratutto uno dei prestanome di Totò Riina, come sappiamo vecchio "socio" di Messina Denaro. Ha raccontato, in un interrogatorio: "Nel 1992 Matteo Messina Denaro mi ha chiesto di acquistare dai D’Alì un terreno per 300 milioni da regalare a Riina". Si tratta della tenuta di Contrada Zangara, a Castelvetrano. I firmatari del contratto sono Francesco Geraci il gioielliere e Antonio D’Alì il futuro senatore. "Io sono intervenuto solo al momento della firma", racconta Geraci. "Dopo la stipula andai spesso alla Banca Sicula e mi feci restituire i 300 milioni". Quel terreno, poi, nel 1997 è stato confiscato in quanto considerato parte dei beni di Riina.
I D’Alì hanno sempre ribattuto su tutto. Francesco Messina Denaro, dicono, fu assunto dal nonno di Antonio junior, l’ingegnere Giacomo D’Alì, classe 1888, quando "si era ben lontani dall’evidenziarsi di fenomeni che rivelassero la instaurazione di un’economia criminale". Matteo Messina Denaro era "alle dipendenze come salariato agricolo", "fino a quando non si scoprì chi fosse". Il passaggio della tenuta di Zangara dai D’Alì a Riina è "una vicenda svoltasi all’insaputa del venditore" (questa, poi, è assurda).
Non vi sto a raccontare tutte le vicende della storia più recente riguardanti la sarabanda di arresti e indagini su sindaci, consiglieri, ingegneri e imprenditori legati al Senatore, o le allucinanti ripercussioni della Coppa America e del giro di appalti furbetti che c'è intorno. Quelle sono altre storie, e Messina Denaro e il suo presunto rapporto con D'Alì non c'entra.
O forse no?

18 aprile 2006

Rizzo University

Mentre domattina sarò impegnato a scoprire se la segreteria dell'Università di Palermo è riuscita a ripristinare l'ordine cosmico nel mio piano di studi (dove misteriosamente appaiono materie doppie, materie che non ho scelto, e crediti in più), tra una settimana starò di nuovo dall'altra parte della cattedra. Comunico infatti ai miei fan veneti (bwhahaha) che venerdì 28 aprile alle ore 17:20 sarò all'Università di Verona per un incontro con gli studenti nell'ambito di una serie di dibattiti e conferenze curati da Alberto Grezzani e il team di ProgettoFumetto. Parlerò dell'esperienza ComicUs e del rapporto tra fumetto e internet in generale.

15 aprile 2006

Peluso Santo Subito!



Per aderire all'iniziativa inserisci un commento!

10 aprile 2006

Come falsare le elezioni in tre semplici passi.

Vi riporto un breve articolo dell'Espresso di questa settimana dove un presidente di seggio rivela i metodi usati a Trapani per i brogli che venivano dettati "dall'alto". Fa parte di un più amplio dossier sulle famiglie mafiose di Trapani e Palermo, con una bella lista di nomi e cognomi.
Clicca sull'immagine per vedere la versione ingrandita e leggibile dell'articolo:

Pianeta Rosso - chiarimenti e rassicurazioni



Chi non mi conosceva bene, o non seguiva con attenzione questo blog, potrà essere rimasto perplesso della mia chiara (datata e radicata) posizione politica esplicitata più del solito nelle ultime settimane. Specie visto che la saga ucronica di Pianeta Rosso parla di un futuro dove il comunismo ha vinto la Guerra Fredda. Vi invito a leggere la storia e a vedere coi vostri occhi se si tratta di una semplice apologia dello stalinismo, o se al contrario si parlerà di un banale futuro oscuro e dittatoriale. Le cose, come nella vita reale che aspiro a raccontare, non sono così semplici.
Inoltre, un chiarimento, per chi si domanda come mai Brand New!4 non sia ancora uscito: semplicemente, è slittato di qualche settimana passando da marzo ad aprile. Ancora pochi giorni e lo troverete in edicola e fumetteria.
In alto, un dettaglio da una tavola by Roberto Di Salvo dal capitolo 2.

8 aprile 2006

Hail Silvio!



Avete già deciso per chi votare? Io si, non ho avuto bisogno dei test che girano per la rete. Permettetemi di tirare un po' d'acqua al mio rosso mulino: vi invito a leggere il tristissimo resoconto della chiusura di campagna elettorale del Polo (con il ribadire certe offese, il ripetersi di certe menzogne, e la triste immagine di alcuni che inneggiano a Berlusconi dicendo"Duce").
E per chiudere in bellezza, vi segnalo il breve ma efficace documentario americano Citizen Berlusconi, che girava per la rete da un po' di tempo, e che finalmente è stato messo su VideoGoogle. Non dice nulla che non sapessimo già, ma fa bene ricordarsele ogni tanto, certe cose. Specie prima di andare a votare.

La carta Magic più rara e potente...



Giusto per distrarsi un po', a campagna elettorale conclusa...

4 aprile 2006

Orgoglioso di essere un coglione

Ecco, questo è un esempio di delinquenza politica.
Incredibile, inaudito, trash, squallido, ridicolo, vergognoso, antidemocratico. Non c'è limite a quanto in basso può arrivare il piduista che ci ha rappresentato negli ultimi anni.
Sono offeso, ma allo stesso tempo orgoglioso di essere un coglione.

3 aprile 2006

Venerdì potrebbe essere un giorno triste

Sarebbe veramente triste se l'ennesima trasmissione satirica venisse cancellata dai palinsesti o subisse una drastica trasformazione. Se veramente, cioè, il leggendario Emilio Fede si dimetterà venerdì dalla direzione del TG4, il mondo si tingerà di grigio. E tristemente, probabilmente all'alba del secondo quinquennio del nuovo ventennio.
Dio, speriamo di no, ho bisogno di ridere!
Cito testualmente il direttore, che è infastidito dal provvedimento dell'Authority: "Ieri sera abbiamo dato mezz' ora di Prodi e mezz' ora di Berlusconi, più il commento di Marco Rizzo dei comunisti italiani, il più comunista che c'è - ha detto il giornalista - Vorrei sapere cosa fare: forse vorrebbero che si parlasse solo del centro sinistra...".
Peccato che io non ricordi nulla... Ma non mi offendo: Emilio, non mollare, sono disposto a venire in trasmissione! E magari di iscrivermi anche al fan club!

E dopo il Caimano... il Maiale

L'Italia raccontata dal Bagaglino

Silvio Berlusconi è 'il Caimano'? Allora Romano Prodi è "Il Maiale" e 'La tigre e la neve' diventa 'Vacanze a Bagdad'. La reazione della destra alla provocazione di Nanni Moretti

Il film di Nanni Moretti è stato la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Sia pure in extremis, la destra ha deciso di usare gli ultimi giorni di campagna elettorale per reagire alla insopportabile prevalenza della sinistra in campo culturale. Artisti e intellettuali di destra, con una mobilitazione straordinaria, hanno allestito, in tempi brevi, una memorabile controffensiva. Ecco le tappe fondamentali.

Il Maiale È la risposta al Caimano, affidata al gruppo del Bagaglino che ha avuto tre giorni di tempo per girare il film ma, giudicandoli troppi, ne ha impiegati solo due. La sceneggiatura e i dialoghi verranno completati solo dopo l'uscita del film nelle sale. La trama: il Maiale è Romano Prodi, interpretato da un vero maiale in crisi coniugale che per riscattarsi sogna di diventare ciclista e vincere il Giro d'Italia. Nonostante il top-secret imposto dal regista, soprattutto sul proprio nome, si sa che il film, fin dai titoli di testa, gioca soprattutto su lunghissime sequenze di nudo femminile, anche se nessuno è in grado di spiegare il perché.

Vacanze a Bagdad Girato dal gruppo del Bagaglino, il film è la polemica risposta a Roberto Benigni e al suo 'La tigre e la neve'. La trama: per conquistare le belle irachene, due tenenti italiani (interpretati dai sosia di De Sica e Boldi) le invitano a una gita in carrarmato, andando incontro a esilaranti peripezie, dal bombardamento per errore di una scuola femminile proprio mentre le ragazze sono sotto la doccia, alla distruzione di una moschea per fare uno scherzo all'imam. La guerra è vista come un'allegra avventura, in contrasto con il moralismo piagnone della sinistra. Sempre per demolire il mito di Benigni, è in preparazione anche una divertente parodia de 'La vita è bella', con Pamela Prati che trasforma la camerata del lager nello spassoso teatrino di una serie infinita di equivoci erotici. Bocciato invece un altro progetto, appoggiato solo da Forza Nuova, che proponeva di girare lo stesso film di Benigni ma visto dalla parte dei nazisti, con la Braschi che abbandona il marito per sposare il comandante del lager. Prima che il film venisse interrotto era stata girata (su suggerimento del Bagaglino) una sola scena: Hitler che mostra scherzosamente un wurstel a una ragazza.

Editoria Ai tristi romanzi italiani degli ultimi anni, pieni di crisi esistenziali, amori falliti e tracolli economici, finalmente Mondadori, con la consulenza straordinaria del gruppo del Bagaglino, contrappone la nuova, lussuosa collana 'La tromba', nella quale giovani autori di destra restituiscono un minimo di ottimismo e di spirito patriottico allo spento panorama letterario italiano. Tra i primi titoli si segnalano il romanzo d'esordio di Niccolò Accame, una spy-story a sfondo erotico così ben raccontata che parrebbe quasi vera, e 'Mamma e papà vi voglio bene', gioiosa, serena celebrazione della famiglia tradizionale scritta sotto pseudonimo da un giovane boss della 'ndrangheta.

Memoria Difficilmente verrà ultimato in tempo per le elezioni il kolossal porno-revisionista 'Le ragazze di Salò', del quale si dice un gran bene negli ambienti della neuropsichiatria. A buon punto, invece, il film tv in due puntate Lumbard. Recitato in stretto dialetto di Lissone, è la storia di una famiglia di Lissone nella Lissone dell'Ottocento e del Novecento. È stato già venduto dalla Rai in Cina e Giappone: è in Italia che si dubita di riuscire a piazzarlo.

Scienze In risposta al 'Quark' di Piero Angela, darwiniano e razionalista, un apposito comitato scientifico creazionista ha elaborato una trasmissione tv in sei puntate (che, dati i tempi stretti, andranno in onda tutte di seguito, lo stesso giorno, il sabato prima del voto). La trasmissione avrà carattere divulgativo e popolare e sarà condotta dal gruppo del Bagaglino. Comincia con Dio (un bravissimo Oreste Lionello) che crea Adamo ed Eva. Divertentissima la scena nella quale Dio si attarda nella fabbricazione delle tette di Eva pur di poterle manipolare più a lungo.

Michele Serra, da L'Espresso del 31/3/2005. Qui la versione on line.

1 aprile 2006

Mi sono perso!

Ma quanto è figo Lost? Mi sono amminchiato con questo serial, ieri ho finito di vedere la prima stagione e tra poco mi guardo la prima della seconda serie.
E' incredibilmente ben riuscita, a partire dall'idea di base, che va oltre i soliti spunti per i soliti telefilm, e dal cast allargato (più da soap opera!) variegato e ugualmente approfondito.
La tridimensionalità dei personaggi si definisce sia attraverso i flashback sia, più sottilmente, dalle loro relazioni fra di loro, che mutano sempre sorprendentemente. La curiosità di cosa succederà nell'episodio successivo è calibrata in maniera eccellente (e anche un po' bastarda!), e di volta in volta che vengono svelati dei misteri ne sorgono altri, e la situazione è sempre dinamica e fluida. Non so cosa aspettarmi dalla seconda serie!
Chissà se riuscirei mai a scrivere una cosa come Lost.