25 giugno 2005

Semper fidelis


Come preannunciavo ieri, l'occasione della pubblicazione dell'intervista su Comicus.it di quel bell'uomo di Marco Schiavone mi da la possibilità di annunciare, finalmente, che sarò presente su Alta Fedeltà vol.4. Si tratta di un volume antologico edito da Edizioni BD per la sottoetichetta Alta Fedeltà (appunto), che negli scorsi anni ha raccolto alcuni dei migliori autori italiani e internazionali. Immaginate la mia emozione quando nel volume dello scorso anno la storia mia e di Daniele Tomasi, Bronte, era nello stesso libro con quel gioiellino di Amazing Screwhead di Mignola!
Quest'anno ci sono altri grandi, come Craig Thompson, lo stesso Mignola, Sam Kieth, il maestro Frank Miller...e parecchi italiani... ma non ne nomino nessuno senno' poi ci sono gelosie :P Ecco, dico solo Diego Cajelli perchè è il guest editor del volume.
Ma tornando a noi (anzi a me!), la storia che ho scritto, Love Bringers, è disegnata da Roberto Di Salvo (presto una sua scheda). E' bravo. E' fottutissimamente bravo. Giovanissimo, ha uno stile fresco e personale che anche seri professionisti gli invidiano. Jim Lee, per dire, è un suo fan.
Nella storia, di 7 pagine, sono riuscito a infilarci vari schizzi di sangue, un impero del male, una pomiciata, un Re, un rapporto omosessuale, un complotto omicida, un cellulare della marca "Tano", un elicottero da guerra, una katana e Las Vegas. E altro ancora.
Spero che questa storia folle, quando uscirà (primi di novembre), vi divertirà quanto ha divertito me e Roberto realizzarla.

24 giugno 2005

Massì, massu'!

Su con la vita, dai.
Torno trionfante e miracolato da una settimana spesa in funzione di un esame che è andato benone. E la settimana prossima altri due! Senza contare i mille migliardi di progetti a fumetti e sui fumetti in cui sono coinvolto in questi tempi (l'ultimo giusto oggi)... domani dovrei poter fare un bell'annuncio.
Sono parecchio incasinato, non ho nemmeno il tempo di piangermi addosso, e la cosa non mi spiace. Questa settimana, poi, alla mia fumetteria (ciao Gigi) è arrivato il primo numero della nuova serie di Green Lantern, che mi fa fatto emozionare come un bambino, dopo gli antipasti della superba e gloriosa miniserie Rebirth e di quel gioiellino del Secret Files. Quando avrò più tempo, magari, spiegherò perchè il personaggio di Lanterna Verde è così importante per me.

19 giugno 2005

Le buone intenzioni dei malintenzionati

Nonostante quello che si possa pensare, non sono favorevole alla tecnica di fare male per educare. Insegnare a suon di bacchettate è più uno sfogo per il bacchettatore il più delle volte, che un aiuto a chi dovrebbe recepire il messaggio. Ci sono modi e modi di dire le cose, e spesso purtroppo la via più facile sembra coincidere con la via più brusca... ma c'è un fine più alto. Tutto cio' vale per quando si vuole evitare di pensare male. Quando si vuole pensare cioè, per troppa fiducia nell'umanità, che per quanto si possa cadere in basso con spregevoli indelicatezze, quantomeno potrebbero essere nobilitate da fini più alti.
Invece no. Non c'è nulla che giustifica le cattiverie. NIENTE può giustificare il fare provare dolore (fisico, psicologico, spesso entrambi, a braccetto) ad una persona, sapendo poi di causarlo. Per non parlare di quando si è recidivi...
Ma ci sono casi poi, dove è legittimo il sospetto che non ci sia nessuna buona intenzione. Che certe cose sono dette o fatte per il puro gusto di immaginare la smorfia di dolore sulla faccia dell'altro. Non è solo sadismo, è più che altro autorealizzazione. E' crogiolare il proprio fottutissimo ego nel male altrui. Sentirsi importanti, sentirsi amati, desiderati... altrimenti quella smorfia non comparirebbe mica, comparirebbe un più dignitoso labbiale del "vaffanculo". Il sadismo è una malattia, una cosa a cui non voglio neppure arrivare a pensare, ma non riesco a pensare nemmeno ad un minimo di buone intenzioni. Con tutte le buone intenzioni di questo mondo, ci sono dei limiti. Conoscerli (bene, per giunta) dovrebbe evitare certe cadute. Non ci sono buone intenzioni, c'è solo indelicatezza, per usare un'eufemismo, strafottenza, se vogliamo dirla tutta. Non c'è il non riconoscere il dolore di chi sta male... c'è il prenderne atto, per potersene vantare.
Non ci sono altre spiegazioni.
Eppure... eppure è dura fanculizzare tutto. E' terribilmente dura dimenticare tutto, perchè è difficile pensare che ci sia così marciume. Ma c'è quella rabbia, ad alimentare la forza di volontà, quel misto di rancore, rimpianto, gelosia, sfiducia, delusione... che da solo sposterebbe le montagne, invertirebbe le cascate, spaccherebbe i ghiacciai. Non è facile come cambiare i sentimenti più profondi dell'animo umano, ma ci si può provare.
Basta. Mi sono stufato.
Buonanotte, spero che questo sfogo mi sia utile.

17 giugno 2005

Sconvolgimenti fumettistici

Ci si aspetterebbe che su questo blog i temi legati al fumetto siano il piatto portante... invece solitamente vi sollazzo con recensioni di film, testi di canzoni, e tante tante seghe mentali. Stavolta però volevo segnalarvi una news inserita poco fa su ComicUs.it, che trovate cliccando qui: http://www.comicus.it/view.php?section=news&id=963. Vi mostrerà quanto complesso e contorto è il mercato fumettistico, per chi non lo conoscesse, e quanti sconvolgimenti si sono prospettati (per non parlare di quanti potrebbero prospettarsi) negli ultimi tempi, per chi invece conosce queste dinamiche.
Ieri mi sono svegliato con questa mezza notizia che ha tenuto tutta la redazione in allerta e che ha persino quasi coperto l'altro grosso scoop del giorno, riguardante le nuove produzioni Disney. Continuiamo comunque ad indagare, impermiabile scuro, cappello largo, sigaretta in bocca e whiskey in mano.

15 giugno 2005

Fino all'ultimo etto

No, non sto parlando della mia dieta (dovuta più alla noia che all'imminente prova bikini), ma della giornata conclusiva di "Tre Etti di Fumetti", serie di incontri e mostre a tema fumettistico che si è tenuta all'Agricantus, celebre locale di Palermo.
Domenica 19, alle ore 21:30, ci sarà la festa che appunto conclude la stagione, con un programma fitto fitto per appassionati e non che prenderà tutta la serata. Ci sarà musica dal vivo (ore 22:15: Helter Skelter, ore 22:30: De Scrausies, ore 23:00: Giullari Di Corte, ore 24:00: Freedom), proiezione di cartoni animati, disegnatori a disposizione per omaggiare di disegni inediti e sopratutto tantissime tavole esposte per tutto il locale. Personalmente, mi è stato chiesto di portare qualche esempio dei miei lavori, e ho preferito puntare su sceneggiature recenti, che verranno affiancate dalle tavole dei disegnatori e compari Aurelio Mazzara (per il capitolo 10 di 12) e Roberto Di Salvo. Queste disegnate da Robertone sono pagine da un progetto ancora segretissimo, una storia breve mooolto particolare che vedrà la luce a fine anno ma su cui non posso ancora dire nulla. Vedere affianco tavole disegnate e testi dalla sceneggiatura potrebbe essere interessante per scoprire i meccanismi dietro la creazione di un fumetto, nonchè per vedere quante idiozie riesco a scrivere. Poveri disegnatori!
Mi farà piacere vedere qualche amico presente, il mio Ego ne risentirà positivamente. E poi l'ingresso è gratuito!!! Capito? G-R-A-T-U-I-T-O!
E a proposito di Ego, ho aggiornato la pagina Mini-bio con una nuova biografia (ancora più delirante), una foto ben più recente (con effetto Sin City!) e link a varie interviste che ho rilasciato in giro per la rete. Olé!

14 giugno 2005

Scirocco Barocco

Ci saranno almeno 35 gradi a Trapani.
Il vento di scirocco è fastidioso, secco, mi causa grandi mal di testa e fastidi continui.
E dire che negli ultimi giorni si sentiva quasi fresco! Stanotte invece causa il caldo e vari cattivi pensieri non sono riuscito a prendere sonno, e mi sono visto Moulin Rouge, che gente insospettabile mi aveva consigliato.
E' barocco, esagerato, post-postmoderno, è più una lapide sui musical classici che un'esaltazione del genere. E' ridondante, è stucchevole. Però gli attori sono bravissimi, Nicole Kidman è splendida (e non è manco il mio tipo), le scene da commedia degli equivoci simpatiche e le musiche sono inserite alla perfezione nel contesto (specie il medley dentro l'elefante, con alcune tra le più storiche canzoni d'amore... un tentativo forse di non prendersi troppo sul serio, vista la presenza di Silly Love Songs di McCartney?).

12 giugno 2005

Freddie Marcury



I baffi sono miei, li portavo al concerto. Dopo Superrizzo, ho un nuovo eroico alterego che mi aiuterà a superare i momenti di paranoia (come questo).
Oh yeah.

11 giugno 2005

Dancing in the dark

I get up in the evening
and I ain't got nothing to say
I come home in the morning
I go to bed feeling the same way
I ain't nothing but tired
Man I'm just tired and bored with myself
Hey there baby, I could use just a little help

You can't start a fire
You can't start a fire without a spark
This gun's for hire
even if we're just dancing in the dark

Message keeps getting clearer
radio's on and I'm moving 'round the place
I check my look in the mirror
I wanna change my clothes, my hair, my face
Man I ain't getting nowhere
I'm just living in a dump like this
There's something happening somewhere
baby I just know that there is

You can't start a fire
you can't start a fire without a spark
This gun's for hire
even if we're just dancing in the dark

You sit around getting older
there's a joke here somewhere and it's on me
I'll shake this world off my shoulders
come on baby this laugh's on me

Stay on the streets of this town
and they'll be carving you up alright
They say you gotta stay hungry
hey baby I'm just about starving tonight
I'm dying for some action
I'm sick of sitting 'round here trying to write this book
I need a love reaction
come on now baby gimme just one look

You can't start a fire sitting 'round crying over a broken heart
This gun's for hire
Even if we're just dancing in the dark
You can't start a fire worrying about your little world falling apart
This gun's for hire
Even if we're just dancing in the dark
Even if we're just dancing in the dark
Even if we're just dancing in the dark
Even if we're just dancing in the dark
Hey baby

(Bruce Springsteen, da Born in the USA)

Capito?? Non puoi accendere un fuoco senza fare una scintilla, non puoi accendere un fuoco seduto a piangere per un cuore infranto, ne preoccupandoti del tuo piccolo mondo che cade a pezzi!!!

10 giugno 2005

Ossessione orsacchiettosa

Vi voglio rendere partecipi di una delle mie manie, passioni, ossessioni più sfrenate: quella per gli orsacchiotti gommosi. In generale è per quasi tutte le caramelle iperzuccherate gommose, ma la mia vera ossessione sono quesi maledetti orsacchiotti Haribo. Altra vera droga, per me, sono le stecche di "Goleador". Quella roba stretta e lunga, venduta a coppia a 10 cent l'uno, alla frutta, la coca cola o la liquirizia. Davvero, ne faccio la scorta appena ne trovo in qualche tabacchino (spendendoci anche due o tre euro) per abbuffarmene. D'inverno ne tengo pure una scorta in macchina. Con queste ho soppiantato un altro prodotto di cui ero particolarmente goloso (per non dire dipendente), ossia quelle caramelle morbide, piramidali, di vari colori e ricoperte di zucchero. Purtroppo non riesco più a trovarle facilmente, e questo non è necessariamente un male.

Come mai mi è venuto in mente tutto ciò? Semplicemente questo pomeriggio ho sbafato, da solo, metà pacchetto di orsetti... e adesso sto malissimo!!!

Ma ci ho guadagnato in dolcezza, no?

PS: una chicca: c'è un personaggio dei Muppets, un ratto, che va pazzo per le caramelle gommose. Indovinate come si chiama??



Rizzo!!!

7 giugno 2005

Ah, ma allora è un vizio!

Ricordate qualche tempo fa, quando vi proposi l'inedita e quanto mai stuzzicante immagine di Superman che trovate qui?
Ebbene, pare che sia un'abitudine nell'Universo DC, o almeno nella coppia dei World's Finest (per i profani, come viene chiamato il duo composto da Batman e Superman...), come testimonia questa immagine:



Carta canta: da The Brave and the Bold #64 del 1966, pagina 5.

Due bei film!

Because you demanded it...
le recensioni di

1. SIN CITY
di Robert Rodriguez & Frank Miller, con Mickey Rourke, Bruce Willis, Jessica Alba, Clive Owen

La più fedele trasposizione da fumetto a film. Praticamente, il fumetto, è lo storyboard del film: mettete a confronto scena per scena le vignette e le troverete identiche. Rodriguez ha lavorato ben poco per migliorare l'efficacia delle scene, delle inquadrature...e quando ci ha messo di suo smanettando con la videocamera e il montaggio, ha avuto delle trovate geniali (pensate al dialogo tra Jackie Boy e la cameriera visto dalle ombre nel corridoio e come questa scena si leghi a quella prima e dopo). Le didascalie diventano monologhi interiori con voce narrante dei protagonisti, con toni epici e coinvolgenti. I dialoghi sono quelli secchi, spacconi, brutali, del fumetto. Eppure non ci si annoia, nonostante si conosca bene queste storie Miller e Rodriguez riescono a stupirci una trovata dopo l'altra per tenerci incollati alla poltrona, gli occhi sullo schermo dove passano donne bellissime, valchirie perfette, e uomini bruttissimi, tutti evidentemente schizzofrenici (come minimo). Strepitosi ed emozionanti gli attori, su tutti Bruce Willis (da tempo non lo vedevo così coinvolto, così convincente) e Benicio del Toro, con sguardi paurosi e voci (l'ho visto anche in inglese) modulabili in maniera sconvolgente. Raccapricciante (e quindi perfetto) Elija Wood, nella sua gelida, inquietante follia.
Sin City è il noir e il crime portato all'ennesima potenza, è volgare, esagerato, gratuito, ma in maniera talmente dissacrante, quasi ironica, di certo grottesca, da essere liberatoria. Come le risate che si sentivano, nei momenti più cruenti, tra il pubblico (quella parte di pubblico che aveva capito il film, non i due vecchietti dietro di me scappati a gambe levate dopo mezz'ora).
Ovviamente vedere questo film con buona parte della comunità fumettistica palermitana mi ha fatto sentire tra il pubblico giusto! "Vaaaai!"
[giusto per la cronaca, su Comicus.it c'è la Sin City Week, con uno speciale portante a cura degli imprescindibili Carlo Del Grande e Francesco Farru che ogni giorno, per una settimana, vede aggiungersi la recensione di un volume della saga Milleriana.. ci sono le mie recensioni di Quel Bastardo Giallo e del volume di brevi.]

2. STAR WARS III: LA VENDETTA DEI SITH
di George Lucas, con Hayden Christiansen, Natalie Portman, Ewan McGregor, Samuel Jackson


Le mie aspettative erano davvero basse. Ma era una settimana che ero proiettato nell'universo starwarsiano, con la visione degli altri due prequel e dei cartoon, e speravo di chiudere in bellezza. SW3 non è un film perfetto. A tratti è banale, certe ingenuità sono fastidiose. A parte nella spettacolare, mozzafiato, battaglia aerea iniziale, non c'è nulla di particolare nella regia. Certamente soddisfa i fans con una buona dose di strizzate d'occhio. Ad esempio? il finale del duello Anakin-Dooku identico a quello Luke-Anakin, o l'astronave che Palpatine usa per recuperare Anakin è quasi uguale a quella usata da Dart Vader per arrivare su Cloud City, il cammeo di Chewbecca e altro ancora. Per altri versi i fan non possono essere soddisfatti da come R2D2, in questo film potente quanto Yoda, diventi senza nessuna spiegazione la lattina ambulante della trilogia classica, o di insensatezze da film Disney come i droidi da combattimento che urlano "Ahi, che dolore" o "povero me".

E' vero, da un film dove nello spazio profondo si sentono rumori da concerto, non ci si aspetta scientificità, ma Star Wars è un universo mitico a parte, con le sue regole e tante aspettative, l'infrangerle è costato a Lucas due pessimi prequel come Epidodio I e II.
Ma nonostante tutto, mi sono divertito. Mi sono sentito trasportare, ed emozionare. Non volevo tutte le spiegazioni servite su un piatto d'argento, non sono uno spettatore pigro ed esigo rispetto. Lucas non si è sbilanciato troppo, ha fatto i collegamenti giusti e ha appassionato nonostante sapessi benissimo come sarebbe andata a finire. Anzi ha saputo creare una tensione tale da doversi chiedere "e adesso come si ci arriva a quel punto lì?".
Hayden Christiansen è più bravo di quanto mi aspettassi, regge bene il periglioso passaggio al lato oscuro. Al centro della storia, alla fine, c'è un amore totale e disperato, ma stavolta di dialoghi da telenovelas come nell'episodio precedente ce ne sono di meno!
C'è per tutto il film un bel senso di Apocalisse incombente, un'attesa, che coinvolge con sincerità, specie un vero appassionato come me.
Ovviamente, mi spiace dirlo, questo film è lontano dalla completezza narrativa della trilogia classica. Manca, giusto per dirlo, un personaggio fresco come Han Solo che possa alleggerire i toni e offrire spunti di immedesimazione, ma va bene uguale.
Mi sono davvero divertito, alla fine è questo che conta.

6 giugno 2005

L'umanità fa schifo.

Un po' di depressione, di cose tristi.
Lo sapete, mi piace piangermi addosso. A tutti piace sentirsi al centro dell'attenzione, sentirsi consolati, passare da una spalla all'altra. Anche alle persone più introverse o sfiduciate, raccontare i nostri problemi come se fossero tragedie apocalittiche, ci fa sentire più grossi, più sicuri di noi, più circondati d'affetto e attenzioni. Serve, di certo, a rinvigorire la nostra autostima. I "problemi" vengono condivisi, un po' dimenticati. Problemi? Cose come il troppo lavoro o il troppo poco, la ragazza che ci ha lasciato, gli studi che vanno a rotoli o cose del genere.
Poi succede che ti guardi intorno, apri il giornale, e vedi un po' di problemi veri. Non dico mica le tragedie dell'umanità. Mica le guerre, le ingiustizie, le dittature a cui siamo abituati ormai. Dico le piccole grandi tragedie che veramente sconvolgono la vita di un gruppo relativamente piccolo. Quelle cose che non si possono raccontare all'amico al bar, che non si possono accennare quando ti chiedono "come va" o tantomeno si possono raccontare, attraverso metafore più o meno dirette, in un blog come questo. Cose come questa orrida, schifosissima cosa letta sul Corriere.
Non oso immaginare cosa stiano passando quei due ragazzi. Sia lei, vittima della più barbara violenza, sia lui... personalmente non credo saprei vivere con quella immagine negli occhi.

Questa sera, poi, sono andato a vedere un film mica tanto leggero, la Caduta/der Untergang. Una ricostruzione accuratissima, disturbante e cupa degli ultimi giorni di vita di Hitler e delle persone che lo circondano. Pensavo di andarci da solo, fortunatamente alla fine ho trovato un'amica coraggiosa che mi ha accompagnato per queste due ore e mezza comunque velocissime, mai noiose, dense di avvenimenti e momenti shockanti, con un Bruno Ganz perfetto nel mostrare sia la viscida schizzofrenica parte quotidiana del Fuhrer sia i suoi momenti da comandante assoluto dell'esercito ossessionato dalla vittoria, dall'evoluzione e senza il minimo senso dell'umanità. Peccato per la regia un po' piatta, quasi documentaristica.
Avere poi ricordato quanta gente e con quanto trasporto realmente credeva in quell'individuo spregevole e disturbato, fa pensare che, nonostante tutte le teorie sull'Azione Collettiva o tutte le tesi di Hanna Arendt, non è minimamente concepibile o razionalizzabile come un intero popolo possa scendere ai gesti più infimi e le parole più squallide attuabili o dicibili dall'uomo. Tutto con una convinzione e una fiducia che non può non far pensare che fondamentalmente, naturalmente, siamo bestie. E basta.

3 giugno 2005

Non hai scampo, Debbie Dillinger!

Su ComicUS.it viene serializzata, come saprete, la strip di Debbie Dillinger, scritta con brillante originalità e freschezza da Alessandro Scalmani e disegnata dal sempre grande Daniele Tomasi.
Ebbene, questo personaggio, che ho creato insieme ad Alessandro e Sergio Calvaruso, sarà protagonista di un volumetto in uscita per Lucca Comics.
Oltre la raccolta riveduta e corretta delle ben 90 strip che verranno serializzate su CUS fino a ottobre, raccoglierà un raccontino noir-pulp scritto da me medesimo corredato da illustrazioni di Daniele. Inoltre, cover inedita e altri bonus.
Maggiori dettagli tecnici fra poche settimane.

1 giugno 2005

Memorizzate bene...

...questa copertina.



Non è bellissima?

Quo vadis, Baby?

Visto ieri. Una sorta di riscaldamento a Sin City. Si trattava di uno spettacolo in mattinata per noi studenti di Scienze delle Comunicazioni, con il regista e le protagoniste presenti.
Con qualche aggiustatina, ecco la recensione scritta per l'Università...

Gabriele Salvatores si riconferma uno dei più grandi sperimentatori del cinema italiano. Aveva già osato in passato con la fantascienza di Nirvana e adesso il regista esplora con questo film il noir, genere fin troppo ignorato dai nostri autori.
Salvatores prende spunto da un recente libro di una scrittrice italiana per raccontare la storia di due sorelle, Ada e Giorgia. La prima vuole fare l’attrice, fugge dal padre dispotico (il palermitano Burruana) e cerca il successo a Roma. La seconda si trova a dividere col serioso “Capitano” (il padre, appunto) un’agenzia investigativa. Ma Ada si suicida e a sedici anni di distanza, complice delle vecchie videocassette in cui la ragazza si confessa, il suo ricordo irrompe nuovamente nella vita della sorella investigatrice, interrompendo la routine a cui era abituata. Giorgia non è convinta del suicidio di Ada, e scopre che nella sua vita a Roma, a causa degli insuccessi professionali e delle delusioni della vita, la giovane aspirante attrice vive una vita convulsa e inquieta, tra droga, alcool e frequentazioni con un misterioso “A.”. Nel suo percorso nella ricerca della verità Giorgia viene aiutata dal giovane assistente, da un amico commissario e da Andrea (Gigio Alberti), sua nuova fiamma. Ma nonostante scoperte importanti, la verità viene negata alla protagonista, con una sequenza finale che rende lo spettatore ancora più partecipe del film. Un bel piano sequenza rivelatore quasi metacinematografico.
Peccato per il buco nella sceneggiatura (almeno questo mi è sembrato)...chi diavolo è Aldo???
Salvatores usa indubbiamente i classici cliché dei film e dei romanzi noir come le tante sigarette, gli appostamenti, i dialoghi secchi e taglienti, la boxe e i locali malfamati (ma non le pistole, forse perché fuori luogo). Ma il calare queste caratteristiche nel contesto di Bologna, con ambienti e personaggi tipicamente italiani, dona all’insieme un sapore inedito. Così come attualissima ed inedita è la psicologia della protagonista, che si finge eroina tutta d’un pezzo per nascondere dubbi e debolezze. Dai maestri del noir e del thriller il regista prende i piani sequenza e i primissimi piani, dimostrandosi ancora una volta sapiente conoscitore del medium. Ottime prove degli attori: intensa la Baraldi, eccellente Burruana, Alberti sempre sottovalutato. E intrigante la colonna sonora, con classici rock italiani e stranieri degli anni ’70, caratterizzanti della generazione a cui appartengono i protagonisti (e lo stesso Salvatores).