25 marzo 2007

Eran 300, giovani e forti...



Visto e gradito 300. Vi dirò la verità, in un videoclipparo come Snyder non avevo molta fiducia, e il rischio "fumettone senza anima" era dietro l'angolo. L'approccio pseudo autoriale dichiarato all'inizio, poi, mi ha fatto pensare che l'opera non sarebbe stata diffusa granché nelle sale. Invece le polemiche ad hoc hanno spinto il film in Usa, visto da chi voleva criticarlo e da chi voleva identificarcisi, facendolo schizzare in cima al botteghino, nonostante un approccio sui generis e degli attori sconosciuti (ma tremendamente somiglianti alle contorparti cartacee). E anche in Italia, quindi, abbiamo potuto vederlo. E meno male. Perché 300 è una gioia per gli occhi,una scarica di adrenalina, un esempio di come il computer e il famigerato "schermo verde" possano portare ad un'ottima fotografia che da sola vale tre quarti del film. Sin City lo aveva già dimostrato, d'altronde. E come Sin City, 300 è assolutamente sopra le righe, un film da non prendere sul serio, senza vederci chissà quale oscuro disegno plagiatore, ma che come tutte le produzioni di Miller da DKR è una provocazione continua, l'esacerbare tutte le caratteristiche di un genere (il peplum, in questo caso), con buoni e cattivi divisi come il bianco e nero. E si spiegano con facilità gli inserti "fantasy", che per certi versi non mancavano neppure in Erodoto, e che sottolineano ancora di più l'esotismo dei persiani. Inevitabile qualche risatina, grazie alle scene di tensione omoerotica sparse (a mio parere volutamente) e ad una scena che da sola risponde a tutti coloro che ritengono che questo film è un'apologia della violenza e della strategia di guerra americana: Mentre Leonida si appella alla civiltà, il suo secondo scanna gli ultimi sopravvissuti, concordando sulla necessità di essere civili...
Non prendete troppo sul serio questo film, godetevelo e basta.

22 marzo 2007

Mani al portafogli...

...e poi alla tastiera, per commentare la traduzione del bellissimo volume del mitico Hellboy, Strani Luoghi, in uscita venerdì (circuito Pegasus) o martedì (circuito Pan)!



E la stessa settimana esce Classici DC Lanterna Verde vol.2, supervisionato (nelle traduzioni) dal sottoscritto, nonostante un errore nei credits. I numeri successivi portano la mia firma anche come traduttore.

15 marzo 2007

Il "marinaro sturduto" e il Satiro



“Avevamo appena calato le reti in una zona che non avevamo mai battuto prima. Ci siamo impigliati, il nostro peschereccio, il ‘Capitan Ciccio’, non riusciva ad andare avanti. Strattonando la rete, e poi riportandola a bordo, ci siamo accorti che era rimasta impigliata una gamba di bronzo. E la gamba era stata staccata da poco…” Il capitano Francesco Adragna racconta con grande passione una storia che avrà già ripetuto chissà quante volte. La prima, davanti agli uomini della soprintendenza: “Abbiamo dato le coordinate a chi di dovere, con la rete non saremmo stati in grado di recuperare il resto della statua, o almeno pensavamo”. Ma i mesi e le settimane passavano, e l’ente si muoveva lentamente.

Adragna sobbalzò quando vide, in una trasmissione televisiva, un sommergibile americano a caccia di reperti greci e romani nel Mediterraneo. “Piuttosto che farlo rubare, sano, agli americani, preferivamo prendercelo noi, rotto”. La ‘Capitan Ciccio’ ritornò su quelle coordinate, facendo diversi tentativi con la rete. Finalmente, quando la speranza stava per essere persa, la rete aveva “insaccato” un corpo bronzeo ed elegante. L’immagine di “quel volto bellissimo, rivolto verso l’alto”, è una visione indimenticabile per Ciccio Adragna. Purtroppo, durante il recupero l’unico braccio superstite si ruppe e risprofondò nel mare, irrecuperabile.

Il capitano, che ha venduto il vecchio peschereccio e ha chiamato la nuova imbarcazione ‘Prassitele’, come lo scultore del Satiro, ha raccontato la sua storia in un libro, ‘I mille volti del Satiro’. “Racconto tutto, anche la mia vicenda giudiziaria: in sette anni ho ricevuto due avvisi di garanzia, poi decaduti probabilmente – prosegue – perché si sono accorti che ci siamo comportati correttamente. Infatti a suo tempo io ho segnalato le coordinate, ho avvisato le autorità e ho denunciato i ritrovamenti”.
Cosa prova adesso, il Capitano, a vedere quella statua girare il mondo come una star? “È come vedere il proprio figlio crescere e camminare con le proprie gambe. Lo sento quasi ‘mio’. Pensi cosa ha significato quel ritrovamento per me, un povero ‘marinaro sturduto’ affascinato dalla mitologia sin dalle elementari”.

(da Ateneonline)

13 marzo 2007

Bendis per tutti!



Ci tengo a segnalarvi l'intervista che ho condotto dal vivo a Mantova Comics con Brian M. Bendis, pubblicata su ComicUs.it. Bendis è lo scrittore di Ultimate Spiderman, hit degli ultimi anni, e una delle menti pensanti della Marvel Comics. Uno scrittore fondamentale, un vero appassionato, che col suo stile secco e cinematografico ha influenzato le nuove e le nuovissime generazioni di sceneggiatori. La trovate qui.

10 marzo 2007

It's a kind of Magic

ComicUs è la creatura di cui sono più orgoglioso. Sarò banale, ma è come un figlio, che ho nutrito, che ho visto crescere, e che adesso vedo camminare sulle proprie gambe. Questo è solo uno dei motivi per cui nei prossimi mesi mi vedrete persino di meno su quelle pagine. Nelle ultime settimane abbiamo lavorato, vista la partenza di Carlo e la mia che qui vi annuncio, per riformare uno staff di coordinamento redazionale all'interno del sito che sta mostrando di lavorare alla grande. Il sito va sempre meglio, i visitatori aumentano, la stima e le soddisfazioni pure. Purtroppo il mio tempo diminuisce notevolmente, per questioni personali e professionali. Su tutte il fatto che anche io, come Carlo, ho iniziato a collaborare in maniera abbastanza stabile nelle vesti di supervisore e soprattutto di traduttore con la casa editrice Magic Press, editore che ho sempre stimato come lettore e come “addetto ai lavori”. A breve uscirà il nuovo volume di Hellboy, da me tradotto, e il secondo numero di Classici DC Lanterna Verde, che supervisiono (per poi passare anche lì alle traduzioni). Ho l'opportunità, insomma, di lavorare continuativamente su alcuni dei personaggi che amo di più. Però, l'impegno, a cui se ne aggiungono altri legati al fumetto o al giornalismo (che vi annuncerò presto), non mi permette di proseguire con il mio coinvolgimento nel sito, che, come molti si saranno accorti, non è più lo stesso già da tempo.

Non è questa la sede per dilungarmi su questioni come presunti “conflitti d'interesse” che lascio alle menti dei più maliziosi e a contesti meno formali. Resta il fatto che in passato ho collaborato più o meno saltuariamente con numerosissimi editori, mantenendo, credo, sempre la stessa onestà intellettuale e imparzialità. Stavolta anche per motivi di tempo mi allontanerò un po', pur rendendomi disponibile nei confronti della redazione, anche per evitare che, visto il clima in cui viviamo, anche venga messa la credibilità di tutto il sito.

Inoltre, personalmente, sia per impegni presi, sia per una precisa scelta personale, continuerò a occuparmi di studio e analisi del medium, nelle varie convention, scuole e università con cui collaboro o collaborerò. Tutto questo è coerente con l'idea che ho sempre sostenuto che si può fare critica pur collaborando con realtà del settore, come avviene per numerosi altri autori e giornalisti (non solo nel nostro ambito), basta mantenere l'onestà intellettuale e il rispetto per il lettore.

Adesso la stanchezza si fa sentire, e il figliol prodigo è cresciuto. Si è preso le sue cose, ha staccato i poster, e ha preso un monolocale in città. Ogni tanto lo verrò a trovare, quando lui vorrà, sperando di non disturbare.

6 marzo 2007

Mantova, oh Mantova

Cose che ho fatto

Franz Meo, Brian Bendis, io me medesimo e Carlo

Bellina la città di Mantova. Peccato che, come mi avevano avvisato, è circondata da puzza di cacca di mucca o in alternativa di tanfo d'acquitrino.
Bello anche il Bed&Breakfast, ma sopratutto accogliente la fiera. Tanto spazio, abbastanza tranquilla, non è né un mercato né una galleria d'arte, e pare sia in crescita. Ero presente insieme al compadre Carlo Del Grande per curare alcune conferenze. Splendida esperienza: grazie davvero a Franz Meo e Sara Mattioli per avere creduto in noi e averci sostenuto in ogni modo. Gli incontri, anche quelli più tecnici, hanno avuto un ottimo successo di pubblico. Sono particolarmente fiero per la breve ma densa conferenza con i tre distributori, mentre nerdisticamente sono orgoglioso di avere presentato Brian Bendis ai lettori italiani. Ho fatto un po' di spesucce, approfittando di sconti e occasioni... che nerd sarei altrimenti?

Gente che ho incontrato

Diegozilla!!!

Tanti da elencare. Andrea Gadaldi e Alessandro Boni, gli autori Alien incatenati allo stand, e la nostra hostess Leda. Il team BD, con il carissimo Marco Schiavone, persona a cui devo moltissimo, Michele Foschini, il believer Diego Cajelli, il maestro Tito Faraci, il team di JD/Garrett (Rrobe, il mitico Burchielli e Davide Gianfelice, che ho finalmente conosciuto di persona). I protagonisti della conferenza sulla critica (Nicola Peruzzi, Alberto Casiraghi, Guglielmo Nigro), gli amici Emo Longobardi, Alberto Polita, Luca Vanzella e altri ancora. Alessio Danesi, con cui ho passato la serata di sabato davanti a un locale fighetto a parlare di Dc, Andrea Mutti e Giuseppe Ferrario, con cui si è parlato di donne e del sud Italia. Quel pazzo di Gabriele dell'Otto, il vulcanico e sempre disponibilissimo Francesco Settembre, il pipobarbuto Bottero (che mi ha regalato un prezioso salume), Cammo e Jessica (con cui ho passato una splendida cena-pro), Lee Bermejo (che forse riuscirò a far scendere in Sicilia!), Paolo Accolti Gil (dove ho acquistato un paio di Tp che non pensavo di trovare!), quel comunista di Cristiano Grassi, con cui abbiamo passato l'ultima sera una cena a base di fumetti e politica, e tanti tanti altri ancora.

Cose che ho visto

:O

Beh, quella qui sopra varrebbe per tutte, no? Ho visto anche un Devil abbastanza credibile e un Blade un po' in carne. Ho visto la pelata di Bendis dal vivo e la moda che verrà, dei pupazzini di polistirolo da dipingere e personalizzare e i fumetti americani venduti a peso. Però ho visto anche il deserto tra i corridoi venerdì pomeriggio... che si sono riempiti a dovere il giorno dopo. L'anno prossimo spero di rinnovare la collaborazione e in ogni caso la visita.
Altre foto, intanto, le trovate qui.