Volevo invece segnalarvi che a Palermo, presso l'Agricantus, pub-centro culturale che è anche l'abituale ritrovo dei fumettisti palermitani, c'è a partire dal giorno 3 una mostra che vorrebbe bissare il successo di quella di quest'estate. Di mio ci sono esposte tre tavole disegnate da Roberto di Salvo di Pianeta Rosso, con a fianco le pagine della mia sceneggiatura corrispondenti. Il giorno dell'inaugurazione ci sarà una serata con musica dal vivo, proiezioni e disegni per il pubblico. Se venite, vi fate un favore! :P
31 dicembre 2005
Fumetti sotto l'albero
Volevo invece segnalarvi che a Palermo, presso l'Agricantus, pub-centro culturale che è anche l'abituale ritrovo dei fumettisti palermitani, c'è a partire dal giorno 3 una mostra che vorrebbe bissare il successo di quella di quest'estate. Di mio ci sono esposte tre tavole disegnate da Roberto di Salvo di Pianeta Rosso, con a fianco le pagine della mia sceneggiatura corrispondenti. Il giorno dell'inaugurazione ci sarà una serata con musica dal vivo, proiezioni e disegni per il pubblico. Se venite, vi fate un favore! :P
30 dicembre 2005
Best comics 2005 - secondome'!
Niente Kodak Moments, quest'anno.
29 dicembre 2005
Debbie Dillinger su XL!
27 dicembre 2005
E' finita l'astinenza!
24 dicembre 2005
Ho!Ho!Ho! -- Snikt!
19 dicembre 2005
Non dimenticatevi di Pianeta Rosso!
Mentre il buon Roberto Di Salvo si spacca la schiena sulle tavole del secondo capitolo di Pianeta Rosso, vi offro un'anteprima dal primo capitolo, una delle tavole certamente meglio riuscite. Basta cliccare sull'anteprima qui su per poter aprire la finestra con la tavola intera. ne approfitto per ricordarvi che Pianeta Rosso verrà pubblicato sull'antologico Brand New (il primo numero è in questi giorni in edicola e fumetteria), a partire dal numero 4 (che a conti fatti dovrebbe uscire a febbraio).
17 dicembre 2005
Al freddo e al geeeeloooo...
Almeno la presentazione di Alta Fedeltà vol.4 ieri è andata abbastanza bene, nonostante il clima (10 gradi per noi siculi sono come -5 per i milanesi)... ma non sono più andato al concerto dei Baustelle, per una serie di contingenze astrali sfavorevoli :(
Adesso vado a crollare sul letto, sperando che la lettura di Largo Winch mi ridia le forze.
13 dicembre 2005
Love Bringers Live: la locandina!
Qui su potete ammirare la locandina del primo concert.. ehm, della prima presentazione dei Love Bringers e dell'antologico Alta Fedeltà in cui è contenuto. Il disegno di Roberto Di Salvo è stato colorato da Sergio Algozzino (che presenterà l'incontro) e la grafica è frutto della mente malata di aspirante rockstar del sottoscritto. Noterete una variazione nell'orario: l'appuntamento è sempre venerdì 16 al Pan Store di via Siracusa 25 (Palermo), ma dalle 15:30 alle 18:00. Arricampatevi!!!
12 dicembre 2005
Love Bringers Live!
Per la verità, ci limiteremo a presentare Alta Fedeltà vol.4 (dove è contenuta la prima, delirante avventura del gruppo teen-pop dei Love Bringers) presso il Pan Store di Palermo, in via Siracusa 25 (la traversa di via Libertà dove c'è l'Oviesse ad angolo). Ci vediamo lì venerdì 16 alle ore 17:30, per autografi, chiacchiere, e sopratutto gli schizzi inediti del divino Di Salvo. Introduce il mitico Sergio Algozzino.
10 dicembre 2005
Kicking Radio
8 dicembre 2005
Orgoglio Trapanese
7 dicembre 2005
Radio killed the Rizzo star
5 dicembre 2005
Alcol, pupe e pallottole
Altre foto in stile sincityiano le trovate qui, qui e qui. Un mesetto fa* avrei voluto farne una con la ragazza dagli occhi azzurri più belli che abbia mai visto, peccato che poi non ho più avuto l'occasione. L'alcol c'è, le pupe pure, per le pallottole ci pensa Condoleeza.
3 dicembre 2005
Prof.Rizzo strikes again
2 dicembre 2005
Mi manchi, Cinema, amore mio.
Oggi sfesteggio un mese senza film. Ma proprio senza senza, non ho manco visto DVD (e derivati), ne film in TV. E' come se stessi 15 giorni senza leggere un fumetto.
L'ultimo film che ho visto al cinema è stato La sposa cadavere. Una perla: visionario, gotico, espressionista, persino provocatore nei messaggi. L'ultimo che ho (ri)visto a casa Il cielo sopra Berlino... un capolavoro tale che ogni commento è superfluo. L'ultimo che mi ha spiazzato I heart Huckabees, una piccola sorpresa con un'idea di base geniale e un cast coinvolto e convinto (c'è pure Dustin Hoffman) che piacerà a chi ha amato, come me, Se mi lasci ti cancello.
Da un mese a questa parte, il vuoto.
Le mie scusanti?
Ho avuto una tonnellata di fumetti da leggere dopo di Lucca e invece di trascinarmeli per un anno come ogni volta sto tentanto di leggere tutto entro Natale (e mi scuso pubblicamente qui con gli amici che aspettano miei pareri sui propri prodotti ma non ha visto ancora ne una recensione ne un parere spassionato). Mi sono dedicato alle serie TV recuperando puntate arretrate o ancora in inglese di Scrubs e Smallville. Nei cinema di Trapani la scaletta dei film nelle sale va un po' per i fatti suoi, con film che ci restano un giorno (e poi, forse, addirittura ritornano), e altri che ci stanno una settimana... io ho il superpotere di scegliere film che tolgono il giorno prima. Ultimo ma non ultimo mi sono messo a studiare, visto che forse ho esami pure a dicembre.
Oggi ero così disperato che stavo per andarmi a vedere Harry Potter e il calice di fuoco, nonostante il secondo film sia l'unico durante il quale mi sia mai addormentato in sala e che conosca già la trama: lui e i suoi amici iniziano un nuovo anno scolastico (all'insegna dell'assenza di qualsiasi pulsione sessuale), c'è un cattivo che pare lui ma non è lui - mostro finale - rivelazioni sul passato - scontro finale.
Ma non fanno prima a togliere il corso di Arti Oscure, l'anno prossimo?
29 novembre 2005
Play the game
L'ho beccata sul sito Svencentral.com. Carinissima, no?
E ne approfitto per mettere il testo della canzone dei Queen che ho citato nel titolo:
Open up your mind and let me step inside
Rest your weary head and let your heart decide
It's so easy when you know the rules
It's so easy all you have to do
Is fall in love
Play the game
Ev'rybody play the game of love
When you're feelin' down and your resistance is low
Light another cigarette and let yourself go
This is your life
Don't play hard to get
It's a free world
All you have to do is fall in love
Play the game everybody play the game of love
My game of love has just begun
Love runs from my head down to my toes
My love is pumping through my veins (play the game)
Driving me insane
Come come come come play the game play the game play
the game play the game
Play the game everybody play the game of love
This is your life - don't play hard to get
It's a free free world all you have to do is fall in love
Play the game yeah play the game of love
Your life - don't play hard to get
It's a free free world all you have to do is fall in love
Play the game - ev'rybody play the game...
(Freddie Mercury, da The Game)
28 novembre 2005
Post ancora più acido (come il fumetto)
E' un mondo piccolo, dove ci si conosce tutti. E' popolato di gente con poca vita sociale, sempre china su tavoli da disegno e tastiere. Ex (?) nerd che vengono galvanizzati dal successo che in un business così piccolo arriva anche per chi si trova ai livelli più bassi... e ci si sente una star. Mi ci metto pure io, eh. Fa piacere essere fermati per i corridoi di Lucca Comics per un autografo.
Però è una torta piccola da dividere in pochi, con ogni mezzo. Non parlo solo di venduto, ma di immagine, non so se mi spiego. Un lavoro alienante e spesso frustrante ha i suoi momenti di gloria nelle fiere, nei raduni, nell'ascensione della pubblicazione.
Stimo e sto facendo mia la filosofia del buon Giovanni di Gregorio, che in versione sintetica e depurata è quella sopra. Solitamente lo rimprovero dicendo che esagera, che non è poi così male. Che ci sono tante brave persone. Professionisti onesti e sinceri. Ma a volte penso alla percentuale di malelingue e complottisti che popolano il settore e a quanto male mi sentivo a questa Lucca Comics. E mi dimentico delle brave persone che ci sono, con cui bevo volentieri una birra, mi pizzico bonariamente su forum e fiere, sento a telefono per parlare non solo di fumetti.
25 novembre 2005
Post acido (come il latte)
Allora avete presente questo?
Secondo me finirà da queste parti:
Dovranno dirci grazie!
24 novembre 2005
Professor Rizzo strikes back (home)
Comunque, spero non si siano annoiati, le lezioni sono state molto "vivaci" - per usare un eufemismo - e di scambio continuo, più con i secondini (li chiamerò così d'ora in poi, perfetto!) che con i primini ( ) per ovvi motivi di preparazione.
Questa volta abbiamo un po' discusso del fumetto in generale, seguendo Scott McCloud nel suo snocciolamento del termine Arte Sequenziale, e ovviamente il discorso è stato molto teorico e a tratti filosofico (urgh!). Dalla settimana prossima si entra nel vivo della Storia. Spero di aver fatto una buona impressione e che non si siano annoiati. Se si divertono loro mi diverto anche io!
Tanto mi pagano uguale.
21 novembre 2005
La guerra è finita
“Vivere non è possibile”
Lasciò un biglietto inutile
Prima di respirare il gas
Prima di collegarsi al caos
Era mia amica
Era una stronza
Aveva sedici anni appena
Vagamente psichedelica
La sua t-shirt all’epoca
Prima di perdersi nel punk
Prima di perdersi nel crack
Si mise insieme ad un nazista
Conosciuto in una rissa
E nonostante le bombe vicine e la fame
Malgrado le mine
Sul foglio lasciò parole nere di vita
“La guerra è finita
Per sempre è finita
Almeno per me”
Emotivamente instabile
Viziata ed insensibile
Il professore la bollò
Ed un caramba la incastrò
Durante un furto all’Esselunga
Pianse e non le piacque affatto
E nonostante le bombe alla televisione
Malgrado le mine
La penna sputò parole nere di vita
“La guerra è finita
Per sempre è finita
Almeno per me”
E nonostante sua madre impazzita e suo padre
Malgrado Belgrado, America e Bush
Con una bic profumata
Da attrice bruciata
“La guerra è finita”
Scrisse così.
(Baustelle, da La Malavita)
Vi suggerisco questo disco e vi invito ad ascoltare questa canzone, conditi da poca joie da vivre nelle parole, ma manifesto della nostra generazione incerta e sbattuta e destra e a manca.
Rock? pop? elettronica? punk? canzone d'autore? Non riesco a definirli sti Baustelle, ma chi se ne fotte, mi piacciono molto e lo devo al buon Firpo che li ha resi la colonna sonora in quel di Lucca (ci credete che stavamo in piedi fino alle 4 davanti la TV ad aspettare che passasse il video di La guerra è finita?)
Li sto facendo conoscere qui giù tra Palermo e Trapani (Pietro già li ama!), in attesa del concerto da ZsaZsa venerdì 16 dicembre a cui ovviamente non posso mancare!
19 novembre 2005
Animal SuperMan
16 novembre 2005
Quel simpatico clandestino della porta accanto
13 novembre 2005
Professor Rizzo?!?
C'ho pensato un po' su, visto che è un periodo pieno di impegni e responsabilità, ma appena ho accettato, mi sono chiesto come mai ho pure osato rifletterci, visto che è un'occasione unica (specie vista la mia età) e prestigiosa.
Dalla settimana prossima farò parte del parco docenti della Scuola, e quest'anno terrò i corsi di Storia del fumetto ai ragazzi del primo e secondo anno.
12 novembre 2005
Acquisto obbligato per i nerd Silver Age
Più di 550 pagine in puro bianco e nero con tre anni di Superman e di Lanterna Verde. Pezzi di storia del fumetto nella deliziosa naiveté Silver Age, con i disegni sempreverdi di Gil Kane e Al Plastino e alcune storiche prime apparizioni (Brainiac, Super Girl, Mr Mxztptlk, Sonar, Sinestro...). E prezzo di lancio di 9,90 $ invece di 16,90 $ per questi primi due volumi della collana (che proseguirà con altri recuperi Silver Age da Justice Legue, Metamorpho (?), Jonah Hex (???), Flash e altri ancora).
Godo.
9 novembre 2005
Deogratias
Deogratias (ed. Stampa Alternativa, bross. 74 pagg, col., 12 €) testi e disegni di Jean-Philippe Stassen
Un milione di morti, due milioni e mezzo di profughi. Uno dei più atroci massacri del ‘900, una delle sanguinose eredità del colonialismo, un disastro umanitario.
Nel ’94, in Ruanda, un’estate torrida faceva da sfondo agli scontri tra due “etnie”, gli Hutu e i Tutsi. La divisione in etnie era stata data dai coloni belgi e francesi, basandosi solo su caratteristiche somatiche, disturbando la quiete di una nazione che fino ad allora non conosceva questo tipo di divisioni. Una campagna d’odio gestita non si sa ancora da chi, tramite i mass media Hutu, culminò nel misterioso omicidio del presidente Juvenal Habyarimana, la cui colpa ricadde sui Tutsi. Diffusasi la notizia dell’assassinio, l’inizio degli scontri. Villaggi bruciati, stupri, massacri a colpi di machete… mentre dalle verande d’occidente si stava a guardare e l’Onu veniva costretto all’immobilismo.
Deogratias è un povero bambino Hutu, che si innamora di Apollinaire, figlia di una prostituta Tutsi e di un missionario francese. Rifiutato dalla ragazza, flirta con la sorella Benigne, la quale si innamora del ragazzo. Una storia d’amore “qualunque” si arricchisce di comprimari e si muove tra i flashback, mentre andando verso la fine del volume aleggia sempre di più l’ombra del massacro, che ci porta infine a comprendere lo stato di Deogratias, il suo ruolo in quei mesi terribili, e gli abissi di follia che circondano il personaggio.
Non è, come si può vedere, un approfondimento giornalistico su quei terribili giorni, a causa della scelta dell’autore, Jean Philippe Stassen, di concentrarsi sulle vicende di gente comune (o quasi), individui che vengono sfiorati o calpestati dalla Storia, diventandone vittime e sacrificando le loro piccole, individuali, meno importanti storie di vita. Stassen innalza di rango invece queste storie di vita comune e fa passare in sottofondo la Storia con la S maiuscola, usando riferimenti precisi (nell’ambientazione, ma anche nelle parole pronunciate alla radio) e calandoci perfettamente nel setting. I testi sono asciutti, i silenzi sono inquietanti, il sogno si mescola alle visioni di follia e ad una realtà da ripudiare.
Le espressioni dei personaggi vengono modulate attraverso un tratto morbido, essenziale, tra la linea chiara classica e l’underground americano, colorato ottimamente.
Peccato che questa edizione riduce di molto il formato originale delle tavole e, a causa della carta, le scurisce (rendendo difficoltosa la lettura delle pagine dai colori più scuri). Ma probabilmente non avremmo potuto vedere in un’altro modo in Italia questa perla edita oltralpe da Dupuis nella collana Aire Libre (la stessa de Il Fotografo e di altri fumetti di denuncia e sperimentali).
5 novembre 2005
La mia prima Lucca da attore famoso
Attore famoso
Alla fine della conferenza di Comicus Marco Rizzo fa una battuta sul fatto che è stato appena immortalato su Novella 2000. Nell'uscire mi ferma un tipo con una macchina fotografica a tracolla e la tessera della stampa, e, parlando piano, mi chiede indicando Marco se quello è un attore famoso. "No, perché?" faccio io. "Eh... ha detto che è comparso su Novella 2000... magari gli facevo un'intervista..." [riportato da Sergio Calvaruso sul forum di CUS]
Niente polemiche
Negli ultimi anni la mia condizione e il mio caratteraccio mi hanno portato ad avere almeno un litigio-discussione durante la fiera. Quest'anno invece no, tutto tranquillo. Al punto che mi sono divertito di meno!
Corporazioni fasciste
3 novembre 2005
Telegramma da Roma
26 ottobre 2005
25 ottobre 2005
Debbie Dillinger: il racconto
Il resto potete leggerlo su Debbie Dillinger vol.1: the Chihuahua Affair, disponibile in tutte le fumetterie!Buchi nella pietra
Un’avventura di Debbie DillingerPhilip Goofs aveva l’apparenza di un uomo buono. Un signore sulla sessantina, dai capelli bianchissimi e piccoli occhiali, aveva salutato Debbie con un grande sorriso e si era messo subito al lavoro. Debbie Dillinger cercava di non fare caso ai complimenti dell’anziano gentiluomo, e nonostante questi si sporgesse per guardare le curve di Debbie, continuava a mantenere la sua simpatia. Il signor Philip stava giusto terminando di ridipingere il nome sulla porta dell’ufficio del compianto Smitheson, quando venne urtato e il pennello cadde. Non era riuscito a scrivere l’ultima lettera, ma si capiva bene cosa si intendesse con quel ‘Debbie Dillinger – Private Inv…’.
Il vecchio Philip era stato urtato da un tizio elegante nel suo gessato grigio. Ma il suo aspetto poco gradevole e leggermente inquietante minava la sua eleganza.
“Signorina? Cerco Smitheson.”, esordì.
Debbie dava le spalle alla porta, stava riorganizzando la scrivania dietro la quale aveva passato gli ultimi anni. Adesso, le sue cose, si sarebbero spostate nella stanza affianco, in una scrivania più grande. Si voltò con la sua consueta grazia naturale, e il sorriso ampio e ammaliatore di chi spera di vedere il proprio primo cliente.
“Mi dispiace, ma il Sig. Smitheson non è più qui.”
“Che intende?”, interrogò stranito l’uomo.
Debbie si rese conto che quel sorriso non era adatto a quanto stava per dire, e improvvisamente, passando dall’imbarazzo, il suo viso arrivò ad una più consona serietà.
“Non ha saputo? Il Sig Smitheson è deceduto qualche giorno fa. Ho rilevato io la sua attività.”
“Ah. Mi dispiace. Ero fuori città per delle commissioni, appena tornato sono venuto a trovare il Sig. Smitheson. Doveva cercare una persona per me.”
“Lei è un cliente?”, chiese Debbie. Non riusciva infatti a ricordare di aver aperto la porta a quell’uomo. E facce come quelle si ricordano.
“Si. E non credo che mi affiderò a lei. Cercherò un altro investigatore”. L’uomo aveva calcato l’accento su quell’ultima parola, stimolando Debbie e la sua antipatia per i soliti pregiudizi.
“Sa…”, disse Debbie mettendosi ritta in piedi, con le braccia conserte, “ho rilevato anche l’archivio del mio predecessore. Potrei lavorare al suo caso alla metà della parcella, dato che metà del lavoro è stata già fatta.”
Debbie sa riconoscere un uomo avaro. Dai vestiti che indossa, dal tono che assume. Nella sua carriera ha visto tanta gente pregarla di uno sconto. Ma Debbie sa bene che la carriera dell’investigatore non prevede sconti, perché a nessun buon detective, quando si trova al lavoro, la vita riserva sconti.
Ma questo era un caso particolare, e aveva permesso all’audace ex-segretaria di ottenere il suo primo cliente, Jules Monfalcone.
Jules era alla ricerca del fratello, John, scomparso una settimana prima. Smitheson aveva iniziato le indagini, prima di scomparire per quella questione di droga. Jules non lo sapeva, e Debbie non aveva certo interesse a raccontargli cosa era successo nei giorni precedenti. Si limitò a scartabellare tra gli archivi di Smitheson.
Non fu facile trovare la cartella di John Monfalcone. Non era nello schedario, ma nel cassetto della scrivania a destra, sotto la pistola e la foto della moglie di Smitheson, morta di cirrosi epatica dieci anni prima. Insieme a quella scheda altre cartelle, che Debbie si ripromise di controllare prossimamente, quando l’entusiasmo per il suo primo caso si fosse dissolto… magari con la risoluzione del caso.
Diede una lettura veloce e congedò il cliente con quel sorriso ampio e un po’ ipocrita che aveva perso quasi subito.
Quando accompagnò il signor Monfalcone alla porta, Debbie si accorse che il buon Philip aveva appena finito il lavoro. Quel grande occhio femminile sulla porta, così diverso da quello anonimo dei suoi colleghi, un po’ la preoccupava: non sarebbe stato un ulteriore freno per chi diffidava da investigatrici donne?
Bastò Philip a rincuorarla: “Complimenti Signorina Dillinger, lei sa come trattare la gente… Quel tizio ha imparato subito con chi aveva a che fare!”
Debbie diede un bacio sulla fronte all’anziano operaio, lo pagò, lo salutò e si mise al lavoro sul suo primo caso.
23 ottobre 2005
Il Teschio Rosso a Luci Rosse!
21 ottobre 2005
Pronto, Nicola?
Squilla il cellulare e mi asciugo di corsa per rispondere. Non compare il nome ma "Numero sconosciuto", e suppongo si tratti di Daniele Tomasi, che anche stamattina mi ha chiamato da un numero anonimo. Rispondo.
Io: Pronto?
Lei (con accento del nord): Senti, Nicola, non voglio che ti vedi più con quella stronza, capito???!!
Io: Ehm...
Lei: CAPITO????
Io: Guarda, mi sa che hai sbagliato numero.
Lei: Ho sbagliato?
Io: Beh, io non mi chiamo Nicola, e al momento non mi vedo con nessuno.
Lei: ODDIO! Mi scusi!
Io: No, non ti preoccupare, avrò qualcosa di divertente da raccontare agli amici.
Lei: Mi scusi! Mi dispiace, mi scusi!
Io: Nessun problema. Le auguro di risolvere i suoi problemi. Mi saluti il povero Nicola. Arrivederci.
Lei: Si.. ehm, si. Arrivederci.
Palma d'oro per la telefonata più assurda del mese... persino la terza telefonata della Tim in due giorni per promuovere l'ADSL, viene battuta.
20 ottobre 2005
Bottanazza industriale!
Il titolo è una citazione colta, per mantenere l'aura di delicatezza e intellettualità che mi circonda, ma la mia Lois se lo merita. Guardate qua cosa mi combina nella quinta stagione di Smallville, sugli schermi americani in questi giorni!!! E con quel pesce lesso, per giunta!
Una lettura divertente
17 ottobre 2005
Faillacatura
...visto da quel genio sconsiderato di Marco Failla. Ha disegnato il mio faccino sabato sera all'Agricantus (era un bel po' che non ci andavo) e l'ho appiccicato su quella foto dove alle mie spalle si intravede l'orgoglio della marina, l'Amerigo Vespucci. O poderosa potenza dei mari, saluto in te la patria e l'italica fierezza!
16 ottobre 2005
Recut! Extended! Unrated!
15 ottobre 2005
Luccallero-luccallà
Lo stand di ComicUs sarà relegato in un angolino, vicino l'uscita, ma la cosa non ci fermerà dal fare caciara e farci notare.
Maggiori dettagli sull'attività del CUS-staff a Lucca le trovate qui.
13 ottobre 2005
La terza repubblica
11 ottobre 2005
12 vol 2: la copertina
Clicca sull'immagine per ingrandire. Disegno di Roberto Di Salvo (quello di Pianeta Rosso). Colori di Cecilia Giumento (quella di Monster Allergy).
At least that's what you said
When I sat down on the bed next to you(Wilco, da A Ghost is born)
You started to cry
I said, maybe if I leave, you'll want me
To come back home
Or maybe all you mean, is leave me alone
At least that's what you said
You're irresistible when you get mad
Isn't it sad, I'm immune
I thought it was cute
For you to kiss
My purple black eye
Even though I caught it from you
I still think we're serious
At least that's what you said
9 ottobre 2005
Dizionario linguaggio maschile/linguaggio femminile
Dizionario linguaggio maschile/linguaggio femminile
Si= Non credo.
Forse= No.
No= NOOO!
Ci devo pensare= Aspettati un "no".
Mai= finchè posso
Finchè posso= finché resisto
Sempre= finché resisto, ma non t'aspettare grandi cose.
Amore= sost.: Scrocco, convenienza; dicesi di film con Hugh Grant; agg.: simpatico es: sei un amore
Fidanzato= esibizione
Regalo= pegno, tassa, rinnovo del contratto
Promessa= se ho tempo lo faccio
Impegno= se ho tempo lo faccio... ma che palle, però!
Mal di testa= non mi va proprio, e sono cazzi miei es: non possiamo scopare, ho mal di testa
Orgasmo= pegno, tassa, rinnovo del contratto
8 ottobre 2005
Fare a pugni con l'elenco del telefono
7 ottobre 2005
Aver paura d'innamorarsi troppo
Aver paura d'innamorarsi troppo
non disarmarsi
per non sciupare tutto
non dire niente
per non tradir la mente
è un leggero dolore
che però io non so più sopportare.
Non farsi vivo
e non telefonare
parlar di tutto
per non parlar d'amore c
ercar di farsi
un po' desiderare
è proprio un vero dolore
Abbandonarsi senza più timori
senza fede nei falliti amori
e non studiarsi ubriacarsi di fiducia
per uscirne finalmente fuori
Aver paura di confessare tutto
per il pudore d'innamorarsi troppo
finger che anch'io
le altre donne vedo
è un leggero dolor
temere di mostrarsi interamente nudo
e soffocare la sana gelosia
e controllarsi non dirti che sei mia
voler restare e invece andare via
è proprio un vero dolore
Abbandonarsi senza più timori
senza fede nei falliti amori
e non studiarsi ubriacarsi di fiducia
per uscirne finalmente fuori
(Lucio Battisti, da Una donna per amico)
Moda-Comicus
Ecco il modello ufficiale di ComicUs.it con indosso questo capolavoro fescion:
5 ottobre 2005
Non cambierò mica idea...
3 ottobre 2005
The Promise
Johnny works in a factory and Billy works downtown(Bruce Springsteen, da 18 Tracks)
Terry works in a rock and roll band
Lookin' for that million-dollar sound
I got a little job down in Darlington
But some nights I don't go
Some nights I go to the drive-in, or some nights I stay home
I followed that dream just like those guys do up on the screen
And I drive a Challenger down Route 9 through the dead ends and all the bad scenes
And when the promise was broken, I cashed in a few of my dream
Well now I built that Challenger by myself
But I needed money and so I sold it
I lived a secret I should'a kept to myself
But I got drunk one night and I told it
All my life I fought this fight
The fight that no man can never win
Every day it just gets harder to live
This dream I'm believing in
Thunder Road, oh baby you were so right
Thunder Road there's something dyin' on the highway tonight
I won big once and I hit the coast
But somehow I paid the big cost
Inside I felt like I was carryin' the broken spirits
Of all the other ones who lost
When the promise is broken you go on living
But it steals something from down in your soul
Like when the truth is spoken and it don't make no difference
Something in your heart goes cold
I followed that dream through the southwestern flats
That dead ends in two-bit bars
And when the promise was broken I was far away from home
Sleepin' in the back seat of a borrowed car
Thunder Road, for the lost lovers and all the fixed games
Thunder Road, for the tires rushing by in the rain
Thunder Road, Billy and me we'd always say
Thunder Road, we were gonna take it all and throw it all away
Le microInterviste del megaClaudio
29 settembre 2005
Ancora su Pianeta Rosso
La trovate a questo link: http://www.comicus.it/view.php?section=news&id=1232, insieme ad una tavola in anteprima sempre del buon Di Salvo.
26 settembre 2005
Pianeta Rosso sarà pubblicato da...
Già che ci sono: Yan Spartak è il 5° personaggio da sinistra nella nuova intestazione realizzata da Daniele Tomasi (usando anche disegni di Roberto Di Salvo). Gli altri personaggi sono Primo, la Venere Nera (entrambi da 12), Nino Bixio (da Bronte), T.U. Morrow, il demonietto di Apokolips (apparso sul volume su Jack Kirby), Madison (dei Love Bringers), Fing Fang Foom (sempre dal volume su Kirby), Elvis (da Love Bringers) e Debbie Dillinger. Un pubblico e gigantesco grazie a Daniele :)
E un in bocca al lupo per la sua nuova avventura editoriale!
Mi fanno ridere...
25 settembre 2005
Segnali di Fumetto 2005
Negli ormai lontani 1998 e 1999, quando ero un giovane fanzinaro di belle speranze, un amico di famiglia, Franco Borghi, mi coinvolse nell'organizzazione di due fiere del fumetto con ospiti del calibro di Silver e Lucio Filippucci (per dirne giusto un paio).
A 6 anni di distanza la Vuitton Cup a Trapani e un'altra serie di congiunture astrali hanno permesso di realizzare una nuova mostra, più piccola ma con un programma e un parco ospiti più ricco.
Io stavolta, però, mi sono limitato a realizzare le locandine, cartoline etc, e a contattare alcuni ospiti tra i miei amici nel settore (su tutti, Fabio Celoni) esporrò una mia opera (se trovo il tempo materiale di farla!). Infatti figurerò come ospite, il giorno 4 alle 17:00, per una breve intervista pubblica seguita da omaggi di disegni.
Maggiori informazioni e altre comunicazioni ufficiali su www.segnalidifumetto.it.
24 settembre 2005
Consigli per gli acquisti (musicali)
Mi ha fatto scoprire l'adorabile Polly Paulusma, e più recentemente due gruppi rock, i Frames e i Wilco.
I Frames, in Irlanda, vendono più degli U2. Hanno un sound molto più delicato, assolutamente meno pop. La voce del front man Glen Hansard ricorda un po' quella di Michael Stipe, le canzoni rievocano i Radiohad dei primi tempi. Alternano momenti velocissimi e urlati ad altri lenti, ponderati, come in Redeem Yourself, canzoni delicate ed emozionanti come in Star e Revelate.
Non esiste un loro greatest hits, ma vi suggerisco Set List - Live in Dublin dove si percepisce la loro grandezza e versatilità, si sentono i caratteristici violini (non campionati!) e c'è una selezione delle migliori canzoni (più una sorprendente versione di Redemption Song di Bob Marley molto azzeccata). Altro disco che vi suggerisco è Fitzcarraldo, un po' acerbo ma già molto promettente, e For the birds, una carezza.