30 luglio 2007

Bagnasco dove sei???

Ma allora! Qua si parla di integrità della famiglia! Qua si parla di donnacce che vendono il proprio corpo! Qua si parla di un uomo che non solo è al secondo matrimonio, ma si diletta con delle squillo in un momento di "debolezza", si sentiva "solo"! Qua si parla di una festicciola a base di cocaina... drooogati!!!
Ora, posso capire che faccia più scandalo questa storia che il fatto che il politico in questione sia l'ennesimo deputato Udc indagato per tangenti (l'avviso di garanzia forse viene recapitato a casa con la tessera di partito). E sicuramente più per il lato morboso della cosa che per il fatto che questo Dott. Jeckyll poi, in Parlamento, votava secondo quanto gli diceva il suo Mr.Hide. Come posso capire che alla fine, un po' di cocaina ci può stare (dopotutto Micciché se la faceva recapitare direttamente al Ministero dell'Economia)...
ma monsignore, come la mettiamo con quelle due donnacce e la solita storia dell'integrità morale della famiglia? Lo facciamo un bel sermone, una bella intervistina, qualche bel lancio d'agenzia? Bagna', da quanto tempo non ti fai sentire? Avanti, tanto s'è dimesso dal partito, ormai!

29 luglio 2007

Li conosco i miei ragni...

C'avevo azzeccato! Dalle immagini promozionali che erano state centellinate negli scorsi mesi, avevo indovinato chi saranno i disegnatori di Amazing Spiderman, quando la serie a fine anno uscirà 3 volte al mese (cancellando le altre serie ragnesche) con nuovi team di autori a rotazione, annunciati a San Diego. Sì, le immagini di Bachalo erano facilmente comprensibili, anche Larroca guardando le sue tavole più recenti si poteva riconoscere, mentre la tavola di McNiven apparsa mesi fa pare che l'avessero dimenticata tutti (riconoscibile grazie alle mani!). L'unico ad avere detto più o meno palesemente di entrare nel team era stato Phil Jimenez, fresco di albo promozionale per il Free Comic Book Day. A parte Larroca (che continuo a preferire quando si prendeva meno sul serio e si ricordava che esistono anche i neri), sono entusiasta per le scelte. Jimenez ancora penso non abbia inquadrato a dovere come fare il volto di Spidey, ma è un signor disegnatore e le tavole dell'albo per il FCBD sono ottime. Anche gli sceneggiatori coinvolti sono di ottimo livello: il bravissimo Dan Slott, la promessa Mark Guggenheim, Zeb Wells (che quando si impegna sa scrivere cose molto gradevoli) e sopratutto Bob Gale, lo sceneggiatore di Ritorno al futuro, che in passato per la Marvel ha scritto alcune chicche come un ciclo di Daredevil e uno speciale di Ant-Man. Insomma, mi sa che tornerò a leggere il ragnetto in pianta stabile. Avevo salutato Peter Parker (nell'edizione italiana) quando affianco alle belle storie di Straczinsky/Romita Jr il livello di spazzatura era diventato insostenibile, per recuperare quanto più mi interessava in tp o hardcover originali (presto, spero, anche tutto il ciclo di Strac!). Adesso avevo intenzione di seguirlo con Civil War (Tp in fase di lettura...) e le saghe immediatamente successive (Back in Black e Brand New Day), mi sa che continuerò...

Ah, altre news interessanti da San Diego? La presenza di Terry Moore sulla mia adorata serie Runaways viene sminuita dalla presenza del mio odiato (specie ultimamente) Humberto Ramos, mentre la bomba Grant Morrison/J.G. Jones su Final Crisis della DC mi entusiasma e fa ben sperare! Un grosso abbraccio virtuale all'amico Simone Bianchi, che con Warren Ellis prenderà le redini di Astonishing X-Men!
Per restare aggiornati, ovviamente, vi consiglio di seguire Cus!

24 luglio 2007

Il termometro

Sulla scrivania dove lavoro, a casa, ci sono una serie di libri, block notes, plichi e cartelle. Sono il termometro di quello su cui sto lavorando di più negli ultimi tempi. Dall'altezza di una cartelletta o dal numero di libri sullo stesso argomento si potrebbe valutare a che punto sono su un determinato progetto o quanto materiale sono riuscito a raccogliere prima di mettermi a scrivere in proposito. Certo, noterete i due dizionari che uso più frequentemente per le traduzioni, lì, a portata di mano. E anche una tavola di Ilaria Alpi appesa alla parete. Ma non solo di fumetti si tratta. In alcuni plichi, c'è il materiale per le inchieste giornalistiche e gli articoli che scrivo qua e là. Documenti, foto, ritagli di giornale, qualche dvd. Insomma, sembrerei quasi un giornalista serio...

Ci stavo facendo caso poco fa, mentre approfittavo di una pausa dalle traduzioni, per sistemare nuova documentazione nel cassetto, nel plico “porto di Trapani”, che per la verità dovrei separare in due cartellette: “Porto di Trapani” e “Mannina & Co.”. Sul porto ho già scritto l'articolo, anzi scrivendo questo post mi sono ricordato la promessa di postarlo qui. Per “Mannina & Co.”, vedo che se la cartella continua a crescere fra qualche mese rivaleggerà la cicciuta cartelletta gialla con su scritto a pennarello nero “Ilaria Alpi”. Da lì ne è nato un fumetto. Da quell'altra cartella invece finora è nata solo tanta indignazione.

In questi giorni ho fatto un'overdose di documentazione su roba mafiosa. Prima, a giugno, per scrivere il mio racconto per Resistenze, ho cominciato a leggere un po' di resoconti di poveri disgraziati costretti a pagare il pizzo. In queste due settimane, in occasione dell'anniversario della morte di Borsellino, tra la vita in redazione e quello che passa in Tv ho avuto un'overdose multisensoriale. E sto riprendendo due progetti ambientati in Sicilia, all'ombra della mafia, per due nuovi volumi di cronaca a fumetti. E nel frattempo, il plico “Mannina & Co.” continua a crescere.

Faccio sali e scendi tra Trapani e Palermo, capitali della mafia, e vedo che le città restano totalmente indifferenti a celebrazioni e anniversari. E dire che sono passati solo 15 anni. Intanto aumentano i grossi appalti e aumenta la preoccupazione da parte di chi già sa a chi andranno in tasca quei soldi (magari stavolta non a Pellegrino, Mannina & Co.). Allora? Sarebbe meglio restare senza strade, senza metropolitana, senza palazzi ristrutturati, mi chiederete? Sì. Cazzo sì. Meglio vivere nel degrado che dare soldi ai mafiosi su un piatto d'argento, se non si è in grado di depurare realmente (e non a parole) il sistema degli appalti da connivenze e intrighi. Perché è questo che si meritano i siciliani, il degrado e i disservizi. Perché girare la faccia dall'altra parte durante la commemorazione di chi ha pagato con la vita per l'integrità di questo popolo, vuol dire non meritarsi nulla di buono. E allora vaffanculo.

La mafia ha vinto, amici miei. La mafia ha vinto perché è riuscita a farsi dimenticare. È diventata oggetto di fiction, quasi una creatura mitologica. Ci siamo dimenticati che le leggende nascono da basi di realtà, e questa realtà non è lontana. Non mi riferisco alla distanza cronologica dell'“attentatuni”, ma alla vicinanza del “sistema mafia” che fa leva su mentalità, abitudini, rassegnazioni che permettono a Cosa Nostra di insinuarsi nella vita quotidiana. Dal pizzo, ai motorini rubati, agli atteggiamenti aggressivi, anzi appunto mafiosi. Basta clamore, si saranno detti, governiamo in silenzio sugli ignoranti e su chi vuole ignorare, tanto lo Stato lo permette. Ma prima di tutto, lo permettono i siciliani, che a quello Stato (e Regione, e Provincia, e Comune) regalano i propri voti e la propria dignità.


Scusate lo sfogo, ogni tanto ci vuole. Ok, torno a tradurre storie di tizi in calzamaglia che si picchiano.

Update 16:25: Per restare in tema, ecco una lettera indignata di Salvatore Borsellino (qui il testo integrale), fratello di Paolo, a lungo silenzioso ma che, a quanto pare, non può più resistere.

23 luglio 2007

Mafia Spa


Una promessa è una promessa, e questo è l'articolo che riguarda i lavori sospetti al porto di Trapani che prima ho pubblicato, poi ho tolto, poi ho promesso di pubblicare e che intanto si trova ben saldo sulla carta sul numero di maggio di L'Isola Possibile. La foto qui sopra è di Francesco Genovese.
Porto di Trapani: lavori sospetti

Se c’è stato un “pomo della discordia” nelle recenti elezioni a Trapani, questo è stato il porto della città e la sua complessa situazione attuale. Una situazione che si è congelata per il periodo elettorale ma che non ha mancato di continuare ad essere oggetto di dibattito.

Il 30 marzo scorso il ministero dell'Ambiente ha bocciato con un decreto le opere fatte nel 2005 per la Louis Vuitton Cup/Coppa America. Opere che per la loro modalità di svolgimento poco chiara, sia per quanto riguarda l'aggiudicazione degli appalti, sia per lo smaltimento di alcuni fanghi scavati dai fondali, avevano scatenato la sinistra e gli ambientalisti.

Massimo Fundarò, deputato dei Verdi, è intervenuto precisando per conto del Ministero che “non è vero che abbiamo bloccato i lavori. Li abbiamo trovati bloccati, semmai li faremo riprendere. L’esecutivo – prosegue il deputato – ha rilevato che le prescrizioni imposte nel 2005 dal governo Berlusconi non sono state rispettate”. Antonio D'Alì , presidente della Provincia e uomo forte di FI nel trapanese, sottolinea contraddizioni tra quanto detto da Fundarò pochi giorni prima della decisione del Ministero e quanto promesso, invece, da Antonio Di Pietro, ministro dei Trasporti. “Come parlamentare – afferma D'Alì – interrogherò il Ministro Pecoraro Scanio per avere risposte compiute a tutela degli interessi della città di Trapani e per sapere se vi siano state le solite inaccettabili intromissioni da parte di personaggi della politica locale finalizzate a dissipare risultati faticosamente conseguiti e a mettere in difficoltà le istituzioni e quanti operano al loro fianco”.

Le polemiche sui fanghi inquinanti.
Massimo Fundarò, il 13 aprile, afferma di essersi attivato per nominare un commissario ad acta come supervisore dei lavori, quando riprenderanno. Esattamente la stessa richiesta che Cai (Club alpino italiano) e Legambiente avevano avanzato a Di Pietro il 20 luglio 2006. Le associazioni ambientaliste avevano condotto una battaglia con l'Autorità portuale sulla presunta nocività dei fanghi scavati dal fondo. Il presidente dell'Autorità, Emilio Baroncini, lamentando in una nota l'atteggiamento poco costruttivo delle associazioni ambientaliste, condannava il fatto che queste non avevano tenuto in alcuna considerazione le ultime valutazioni dei periti sui fanghi, che ne escludevano la pericolosità. Il Wwf, d’altro canto, rispondeva che anche se la perizia condotta dalla magistratura ha accertato che il materiale accumulato nel cantiere non è nocivo, può risultare pericoloso a causa della miscelazione fra i sedimenti marini inquinati dovuta alla mancata applicazione delle corrette procedure di smaltimento. Tra questi diversi tipi di idrocarburi alcuni sono tossici o cancerogeni.

L’attuale ministero dell’Ambiente, dunque, pone fine al balletto delle perizie, affermando che “le opere sono state realizzate violando procedure e causando gravi danni all’ambiente”, rischiando un grosso impatto sulla vicina riserva naturale delle Saline di Trapani. Il governo chiede, quindi, degli interventi sull’impatto ambientale, che, secondo il presidente dell’Autorità portuale, “costeranno più di un milione di euro”. Le richieste del Ministero, per Emilio Barboncini, “rimettono in gioco il piano regolatore del porto che stavamo predisponendo ed anche il porto turistico, richiedendo tempi molto lunghi”.

Gli appalti manovrati. Negli ultimi mesi i lavori al porto di Trapani sono tornati agli onori della cronaca dopo i risultati dell'inchiesta “Mafia e appalti”, che ha portato all'arresto del noto politico locale Bartolo Pellegrino, leader di Nuova Sicilia. Tra gli imprenditori coinvolti, alcuni dei quali già arrestati nel 2005, Vincenzo Mannina, proprietario di una ditta di calcestruzzi che porta il suo nome, e Nino Birrittella, che hanno partecipato ai lavori del porto. Vista l'urgenza delle opere, che altrimenti avrebbero perso alcuni finanziamenti (portando al pagamento di alcune penali) e non sarebbero stati pronti in tempo per la prestigiosa gara velistica, i lavori sono stati appaltati e condotti secondo le procedure d'urgenza della Protezione Civile. La Calcestruzzi Ericina, requisita al boss Virga, quando era ancora sotto il controllo dello Stato, venne sostenuta dall'ex-prefetto Fulvio Sodano perché venisse preferita al concorrente principale (lo stesso Mannina) e alle altre imprese in odore di mafia, dato che risultava anche più conveniente nelle gare d'appalto. Ma secondo l'ex prefetto il senatore D'Alì, nella qualità di promotore della Louis Vuitton Cup a Trapani, avrebbe spinto a favore della ditta di Vincenzo Mannina (cosa poi negata dal politico), stando a quanto ha scritto L'Espresso nel dicembre 2005. Sodano, pochi mesi dopo, sarebbe stato trasferito da Trapani. L'ex prefetto avrebbe denunciato il sospetto sulle motivazioni ambigue del suo trasferimento nella puntata di Anno Zero andata in onda il 5 ottobre 2007, venendo querelato poi da D'Alì per diffamazione. Già al tempo di quei lavori venne coinvolto Francesco Nasca, allora responsabile dei beni confiscati, anch'egli arrestato nella recente inchiesta “Mafia e appalti”, che ha permesso a Mannina di risolvere il problema della concorrenza acquistando la Calcestruzzi Ericina ad un prezzo più basso del dovuto. Come persona informata dei fatti era stata coinvolto nell’inchiesta anche Mario Buscaino, candidato a sindaco del centrosinistra, sconfitto di misura, che ha precisato più volte di avere chiarito con i magistrati. Difficile quantificare il peso effettivo dell’avviso di garanzia ricevuto sulla sconfitta dell’architetto (e del centrosinistra trapanese tutto). Le inchieste però, pare non abbiano offuscato agli occhi dei trapanesi il peso della Louis Vuitton Cup: i cittadini hanno premiato con un 64,72% delle preferenze il sindaco uscente Mimmo Fazio, principale promotore dell’iniziativa insieme a D’Alì, che dei lavori al porto aveva fatto un personale cavallo di battaglia.

I problemi sulla gestione del porto.
Anche l'Autorità portuale trapanese è stata coinvolta in numerose polemiche negli ultimi mesi, dovute alla dubbia legittimità della sua istituzione. Secondo le indagini i dati sulla merce in transito forniti dal ministero delle Infrastrutture nel 2003 erano stati “gonfiati” dall'allora comandante della capitaneria di Porto, Ignazio Agate (oggi segretario dell'Autorità), per permettere l'istituzione dell'ente. Secondo la legge, la richiesta può avvenire solo se per tre anni consecutivi il volume di merci in transito supera i tre milioni di tonnellate. Stando a quanto dice l’attuale presidente, Emilio Baroncini, i dati più recenti coincidono con i parametri indicati dal ministero. Nel triennio 2003-2005, si parla infatti di più di 2.500.000 tonnellate per il primo anno e 3.300.000 due anni dopo, mettendo al sicuro l’istituzione nel caso dovessero essere messi in dubbio gli ultimi dati. E mentre la destra propone un'Autorità di sistema che unisca i vari porti della Provincia, da sinistra arriva la proposta di commissariamento. Baroncini accusa il consigliere provinciale della Margherita Pietro Savona di proporre il “commissariamento come formula per mettere a capo dell’Autorità una persona dello stesso colore politico dell’attuale ministro e anche di Savona”. Quest’ultimo risponde che “prima di dire queste cose Baroncini dovrebbe riflettere visto che anche il suo ruolo è di natura politica, ammesso e non concesso che le nostre intenzioni siano veramente quelle di cui ci accusa”.

Mentre Baroncini riconteggia i dati garantendo accuratezza, e in questi giorni si delinea il nuovo consiglio comunale, si attende il ritorno alla normalità e al confronto delle proposte per salvare l'ente.

Marco Rizzo

20 luglio 2007

Ilaria Alpi - la copertina

Ed ecco finalmente la copertina, sperando di essere in tempo per mostrarla sui cataloghi (considerato anche per un disguido la pagina di Beccogiallo è passata al prossimo numero di Anteprima). Un'altra splendida prova di Francesco Ripoli, direi. La grafica, è chiaro, non è definitiva. L'immagine si espande anche in quarta di copertina, e come vedete, c'è una tessera di un puzzle che è un oggetto ricorrente (appare una tessera, con un oggetto chiave diverso, ad apertura di ogni capitolo), il bidone e la strada, altri elementi chiave. Miran Hrovatin è fuori dall'inquadratura, ma la sua presenza si percepisce. Il verde, poi, ha un non so che di "radioattivo" e il fatto che non si vede il volto della protagonista è molto intrigante, a mio parere. Insomma, sono molto molto soddisfatto :)

Intanto, per chi volesse saperne di più sulla vicenda Alpi e in particolare su un misterioso e inquietante triangolo che coinvolge altre vittime illustri, servizi segreti e altro ancora, suggerisco la lettura dell'articolo di Rino Giacalone su Articolo21. Giacalone è uno dei pochissimi giornalisti a Trapani che possono definirsi tali, persona seria e professionale, e segue con attenzione da anni il caso Rostagno. Però, se la vicenda volete scoprirla leggendo il fumetto, ed evitare di "rovinarvi la sorpresa"... magari leggetel l'articolo dopo il fumetto ;)

Sanges, ma chi mi cummini?

Ecco quanto scrive in un appoggio alla notizia del giorno (per Trapani) sul Giornale di Sicilia di oggi Gianfranco Criscenti. Si parla dell'ennesimo sequestro di beni ai danni di Vincenzo Mannina, imprenditore trapanese vicino al boss Pace arrestato nell'ambito dell'inchiesta Mafia e appalti..
Ignazio Sanges, coordinatore provinciale di Forza Italia, fino ad un mese fa oltre ad essere sindaco di Erice lo era anche di ben due società sequestrate perchè ritenute in mano alla mafia: la «Mannina Vito» e la «3M immobiliare», entrambe di Vincenzo Mannina, in carcere con l’accusa di essere affiliato a Cosa Nostra. Tra i compiti specifici dei sindaci di una società c’è quello di verificare la corretta tenuta della contabilità e la formazione del bilancio. Della prima società Sanges è stato sindaco sin dal 2001; della seconda a partire dal 2004. Le dimissioni, da entrambe, sono giunte dopo l’arresto dell’indagato. All’indomani dell’arresto di Mannina, Sanges annunciò le dimissioni dalla «Mannina Vito», mantenendo la promessa.
Tuttavia, all’epoca, non rivelò che era sindaco anche della «3M immobiliare» - la società sequestrata ieri - e che, secondo gli inquirenti, «emetteva fatture per importi di gran lunga superiori a quelli di mercato» ed era «strumentale» alle altre società sequestrate.
Interessante anche quanto scritto nel pezzo portante:
Gli investigatori hanno appurato che «tutte le società gestite da Vincenzo Mannina costituiscono in realtà lo strumento attraverso il quale Francesco Pace (presunto reggente della famiglia) e la cosca mafiosa trapanese hanno acquisito il controllo di un settore nervralgico del tessuto imprenditoriale locale, connesso alla commercializzazione di calcestruzzo, di materiali inerti e di asfalti».
Insomma, se sta benedetta Coppa America dovrà tornare a Trapani, bisogna che gli amministratori locali si sbrighino a trovare nuovi partner!

19 luglio 2007

Paese infetto, capitale corrotta

Mi "tocca" segnalare ancora una volta un corsivo del maestro Michele Serra, apparso oggi su Repubblica. Inutile dire che lo condivido in pieno, anche perché una riflessione simile (modestamente) l'ho fatta in tempi non sospetti.
Via i condannati dal Parlamento: evviva, sarebbe ora, meglio tardi che mai. Ma anche via gli assenteisti dagli ospedali e dagli uffici pubblici (vedi il caso di Perugia), perché il vecchio slogan dell’Espresso anni Sessanta (“Capitale corrotta, paese infetto”) andrebbe letto al rovescio, almeno ogni tanto: paese infetto, capitale corrotta.
Sono italiano da ormai più di cinquant’anni e mi sono fatto l’idea che tra potere e società non ci sia quasi alcuna differenza di calibro etico. Elettori che considerano la furbizia una virtù eleggeranno politici che sono il loro specchio fedele. Un dipendente pubblico che va a fare la spesa, o un secondo lavoro in nero, o i propri comodi, facendo timbrare il cartellino a un collega e rubando i soldi (pubblici) del suo stipendio, è il degno elettore di un deputato ladro. E questo, mi sembra, si dice poco, o non si dice abbastanza: cercasi un blog che punti il dito contro il cosiddetto “uomo della strada” quando si comporta male. Il qualunquismo è esattamente questo: individuare nel Palazzo un comodo e vistoso capro espiatorio. Non affondare mai lo sguardo nel sociale, nei suoi vizi e nelle sue storture. Ad abusare del proprio potere si comincia da piccoli. La disonestà e la prepotenza di rione sono i mattoni che costruiscono un Palazzo marcio.

17 luglio 2007

Dove sono finito?

Perdonatemi l'assenza o i post brevi degli ultimi giorni. Tra una febbricciola e tanti impegni di lavoro, master e stage, a mala pena ho il tempo per scrivere qualcosa sul blog. Al momento sono impegnato con le sceneggiature di Debbie Dillinger, la mia parte nel coordinamento di Mono #3, gli ultimi ritocchi a Ilaria Alpi (Franz sta terminando e mano a mano rivedendo le tavole, io ho ultimato i redazionali, con un orecchio agli ultimi sviluppi) e sulle traduzioni. Oltre a Classici DC: Lanterna Verde (sono al lavoro sull'ultimo volume) e Freccia Verde/Lanterna Verde presenta, questo mese si è aggiunto un nuovo affascinante personaggio con un volume secondo me imperdibile.
Inoltre vi segnalo che sulla famosissima rivista/catalogo Anteprima di questo mese appaiono ben due interviste, una a Jo Chen e l'altra a Jordi Bernet, realizzate dal sottoscritto con la collaborazione di alcuni dei ragazzi della redazione di ComicUs (dove le interviste sono già apparse).

12 luglio 2007

Ilaria Alpi - Archiviazione e Indignazione

Sul Blog di Beccogiallo c'è un mio post di considerazioni sulla recente proposta di archiviazione da parte della procura di Roma del caso Alpi, di cui potete leggere qualcosa qui.
C'è anche un messaggio di Claudio, bellissimo, che è sia una dichiarazione d'amore che una dichiarazione d'odio per questa Sicilia, che mi permetto di sottoscrivere in pieno.

9 luglio 2007

Resistenze/2

Sui blog dei compari Claudio Stassi e Sergio Algozzino potete vedere alcune delle loro tavole per l'antologico Resistenze, di cui vi ho già parlato. Il volume, uscito qualche giorno fa allo Sherwood festival di Padova e in arrivo nelle prossime settimane in fumetteria, pare abbia già ottenuto un discreto successo, come riferisce uno dei curatori, Claudio Calia. Intanto, tanto per gradire, vi mostro qui sotto una delle sette belle tavole sfornate dal prodigioso Lelio Bonaccorso per la mia storia (cliccaci su che s'ingrossa). Con Lelio abbiamo grandi cose in ballo, state a vedere.

3 luglio 2007

Marc(i)o su Roma


Domani parto per Roma. Vado a trovare (finalmente) la mia ragazza, a mangiare la porchetta con i miei guru Alessio e Pasquale, a salutare amici e fare spese. Spero di riuscire a stare lontano dai computer, dopo l'ultimo mese di fuoco, e di riposarmi un pochetto, almeno fino a domenica, quando tornerò. Quindi vi lascio con alcuni compitini per casa:
- Su Comicus.it trovate, oltre ai consueti aggiornamenti, (tra cui recensioni a ritmo giornaliero!) il ritorno delle strip di Debbie Dillinger, da me sceneggiate. Come se non bastasse, gli ultimi due speciali sono veramente molto, molto interessanti: nel giro di due settimane abbiamo ospitato interviste a Sfar e Bernet, due grandi maestri del fumetto internazionale. Di Bernet potete leggere addirittura una storia completa di Torpedo. Insomma, CUS si riconferma sempre il miglior sito italiano di fumetti, parola di papà orgoglioso.

- E' risorto, dopo qualche tribolazione, l'ottimo sito Kinart del fratello in armi Sergio Algozzino. Suggerisco gli aspiranti fumettisti e non di seguirlo attentamente. Inoltre prossimamente anche io dovrei curare un tutorial di sceneggiatura.

- Altro sito tornato tra i vivi quello della 24 ore del fumetto coordinata e promossa da Lo Spazio Bianco.it. C'è anche la storia che ho realizzato per l'edizione di Palermo dell'ottobre scorso, intitolata "L'imprevedibilità dell'ombrello", un delirio orribile che vi prego di giustificare visto che avevo la febbre. Ma almeno l'ho completata.

1 luglio 2007

Lanterna Verde vs Mostarda Gialla

2.2. Due panini al prosciutto... e un paio di caffè... in arrivo!

2.3. Ma c'è una cosa che il mio anello del potere non può fare...

3.1. ...spalmare la mostarda! Allora ci penserò... con le mie mani!

(Da Green Lantern #62 - prossimamente su Classici DC Lanterna Verde vol.11)