25 giugno 2005
Semper fidelis
24 giugno 2005
Massì, massu'!
19 giugno 2005
Le buone intenzioni dei malintenzionati
17 giugno 2005
Sconvolgimenti fumettistici
15 giugno 2005
Fino all'ultimo etto
Domenica 19, alle ore 21:30, ci sarà la festa che appunto conclude la stagione, con un programma fitto fitto per appassionati e non che prenderà tutta la serata. Ci sarà musica dal vivo (ore 22:15: Helter Skelter, ore 22:30: De Scrausies, ore 23:00: Giullari Di Corte, ore 24:00: Freedom), proiezione di cartoni animati, disegnatori a disposizione per omaggiare di disegni inediti e sopratutto tantissime tavole esposte per tutto il locale. Personalmente, mi è stato chiesto di portare qualche esempio dei miei lavori, e ho preferito puntare su sceneggiature recenti, che verranno affiancate dalle tavole dei disegnatori e compari Aurelio Mazzara (per il capitolo 10 di 12) e Roberto Di Salvo. Queste disegnate da Robertone sono pagine da un progetto ancora segretissimo, una storia breve mooolto particolare che vedrà la luce a fine anno ma su cui non posso ancora dire nulla. Vedere affianco tavole disegnate e testi dalla sceneggiatura potrebbe essere interessante per scoprire i meccanismi dietro la creazione di un fumetto, nonchè per vedere quante idiozie riesco a scrivere. Poveri disegnatori!
14 giugno 2005
Scirocco Barocco
12 giugno 2005
Freddie Marcury
I baffi sono miei, li portavo al concerto. Dopo Superrizzo, ho un nuovo eroico alterego che mi aiuterà a superare i momenti di paranoia (come questo).
Oh yeah.
11 giugno 2005
Dancing in the dark
I get up in the evening
and I ain't got nothing to say
I come home in the morning
I go to bed feeling the same way
I ain't nothing but tired
Man I'm just tired and bored with myself
Hey there baby, I could use just a little help
You can't start a fire
You can't start a fire without a spark
This gun's for hire
even if we're just dancing in the dark
Message keeps getting clearer
radio's on and I'm moving 'round the place
I check my look in the mirror
I wanna change my clothes, my hair, my face
Man I ain't getting nowhere
I'm just living in a dump like this
There's something happening somewhere
baby I just know that there is
You can't start a fire
you can't start a fire without a spark
This gun's for hire
even if we're just dancing in the dark
You sit around getting older
there's a joke here somewhere and it's on me
I'll shake this world off my shoulders
come on baby this laugh's on me
Stay on the streets of this town
and they'll be carving you up alright
They say you gotta stay hungry
hey baby I'm just about starving tonight
I'm dying for some action
I'm sick of sitting 'round here trying to write this book
I need a love reaction
come on now baby gimme just one look
You can't start a fire sitting 'round crying over a broken heart
This gun's for hire
Even if we're just dancing in the dark
You can't start a fire worrying about your little world falling apart
This gun's for hire
Even if we're just dancing in the dark
Even if we're just dancing in the dark
Even if we're just dancing in the dark
Even if we're just dancing in the dark
Hey baby
(Bruce Springsteen, da Born in the USA)
Capito?? Non puoi accendere un fuoco senza fare una scintilla, non puoi accendere un fuoco seduto a piangere per un cuore infranto, ne preoccupandoti del tuo piccolo mondo che cade a pezzi!!!
10 giugno 2005
Ossessione orsacchiettosa
Come mai mi è venuto in mente tutto ciò? Semplicemente questo pomeriggio ho sbafato, da solo, metà pacchetto di orsetti... e adesso sto malissimo!!!
Ma ci ho guadagnato in dolcezza, no?
PS: una chicca: c'è un personaggio dei Muppets, un ratto, che va pazzo per le caramelle gommose. Indovinate come si chiama??
Rizzo!!!
7 giugno 2005
Ah, ma allora è un vizio!
Ebbene, pare che sia un'abitudine nell'Universo DC, o almeno nella coppia dei World's Finest (per i profani, come viene chiamato il duo composto da Batman e Superman...), come testimonia questa immagine:
Carta canta: da The Brave and the Bold #64 del 1966, pagina 5.
Due bei film!
le recensioni di
1. SIN CITY
di Robert Rodriguez & Frank Miller, con Mickey Rourke, Bruce Willis, Jessica Alba, Clive Owen
La più fedele trasposizione da fumetto a film. Praticamente, il fumetto, è lo storyboard del film: mettete a confronto scena per scena le vignette e le troverete identiche. Rodriguez ha lavorato ben poco per migliorare l'efficacia delle scene, delle inquadrature...e quando ci ha messo di suo smanettando con la videocamera e il montaggio, ha avuto delle trovate geniali (pensate al dialogo tra Jackie Boy e la cameriera visto dalle ombre nel corridoio e come questa scena si leghi a quella prima e dopo). Le didascalie diventano monologhi interiori con voce narrante dei protagonisti, con toni epici e coinvolgenti. I dialoghi sono quelli secchi, spacconi, brutali, del fumetto. Eppure non ci si annoia, nonostante si conosca bene queste storie Miller e Rodriguez riescono a stupirci una trovata dopo l'altra per tenerci incollati alla poltrona, gli occhi sullo schermo dove passano donne bellissime, valchirie perfette, e uomini bruttissimi, tutti evidentemente schizzofrenici (come minimo). Strepitosi ed emozionanti gli attori, su tutti Bruce Willis (da tempo non lo vedevo così coinvolto, così convincente) e Benicio del Toro, con sguardi paurosi e voci (l'ho visto anche in inglese) modulabili in maniera sconvolgente. Raccapricciante (e quindi perfetto) Elija Wood, nella sua gelida, inquietante follia.
Sin City è il noir e il crime portato all'ennesima potenza, è volgare, esagerato, gratuito, ma in maniera talmente dissacrante, quasi ironica, di certo grottesca, da essere liberatoria. Come le risate che si sentivano, nei momenti più cruenti, tra il pubblico (quella parte di pubblico che aveva capito il film, non i due vecchietti dietro di me scappati a gambe levate dopo mezz'ora).
2. STAR WARS III: LA VENDETTA DEI SITH
di George Lucas, con Hayden Christiansen, Natalie Portman, Ewan McGregor, Samuel Jackson
Le mie aspettative erano davvero basse. Ma era una settimana che ero proiettato nell'universo starwarsiano, con la visione degli altri due prequel e dei cartoon, e speravo di chiudere in bellezza. SW3 non è un film perfetto. A tratti è banale, certe ingenuità sono fastidiose. A parte nella spettacolare, mozzafiato, battaglia aerea iniziale, non c'è nulla di particolare nella regia. Certamente soddisfa i fans con una buona dose di strizzate d'occhio. Ad esempio? il finale del duello Anakin-Dooku identico a quello Luke-Anakin, o l'astronave che Palpatine usa per recuperare Anakin è quasi uguale a quella usata da Dart Vader per arrivare su Cloud City, il cammeo di Chewbecca e altro ancora. Per altri versi i fan non possono essere soddisfatti da come R2D2, in questo film potente quanto Yoda, diventi senza nessuna spiegazione la lattina ambulante della trilogia classica, o di insensatezze da film Disney come i droidi da combattimento che urlano "Ahi, che dolore" o "povero me".
6 giugno 2005
L'umanità fa schifo.
Lo sapete, mi piace piangermi addosso. A tutti piace sentirsi al centro dell'attenzione, sentirsi consolati, passare da una spalla all'altra. Anche alle persone più introverse o sfiduciate, raccontare i nostri problemi come se fossero tragedie apocalittiche, ci fa sentire più grossi, più sicuri di noi, più circondati d'affetto e attenzioni. Serve, di certo, a rinvigorire la nostra autostima. I "problemi" vengono condivisi, un po' dimenticati. Problemi? Cose come il troppo lavoro o il troppo poco, la ragazza che ci ha lasciato, gli studi che vanno a rotoli o cose del genere.
Poi succede che ti guardi intorno, apri il giornale, e vedi un po' di problemi veri. Non dico mica le tragedie dell'umanità. Mica le guerre, le ingiustizie, le dittature a cui siamo abituati ormai. Dico le piccole grandi tragedie che veramente sconvolgono la vita di un gruppo relativamente piccolo. Quelle cose che non si possono raccontare all'amico al bar, che non si possono accennare quando ti chiedono "come va" o tantomeno si possono raccontare, attraverso metafore più o meno dirette, in un blog come questo. Cose come questa orrida, schifosissima cosa letta sul Corriere.
Questa sera, poi, sono andato a vedere un film mica tanto leggero, la Caduta/der Untergang. Una ricostruzione accuratissima, disturbante e cupa degli ultimi giorni di vita di Hitler e delle persone che lo circondano. Pensavo di andarci da solo, fortunatamente alla fine ho trovato un'amica coraggiosa che mi ha accompagnato per queste due ore e mezza comunque velocissime, mai noiose, dense di avvenimenti e momenti shockanti, con un Bruno Ganz perfetto nel mostrare sia la viscida schizzofrenica parte quotidiana del Fuhrer sia i suoi momenti da comandante assoluto dell'esercito ossessionato dalla vittoria, dall'evoluzione e senza il minimo senso dell'umanità. Peccato per la regia un po' piatta, quasi documentaristica.
3 giugno 2005
Non hai scampo, Debbie Dillinger!
Ebbene, questo personaggio, che ho creato insieme ad Alessandro e Sergio Calvaruso, sarà protagonista di un volumetto in uscita per Lucca Comics.
Oltre la raccolta riveduta e corretta delle ben 90 strip che verranno serializzate su CUS fino a ottobre, raccoglierà un raccontino noir-pulp scritto da me medesimo corredato da illustrazioni di Daniele. Inoltre, cover inedita e altri bonus.
Maggiori dettagli tecnici fra poche settimane.
1 giugno 2005
Memorizzate bene...
Non è bellissima?
Quo vadis, Baby?
Con qualche aggiustatina, ecco la recensione scritta per l'Università...
Gabriele Salvatores si riconferma uno dei più grandi sperimentatori del cinema italiano. Aveva già osato in passato con la fantascienza di Nirvana e adesso il regista esplora con questo film il noir, genere fin troppo ignorato dai nostri autori.
Salvatores prende spunto da un recente libro di una scrittrice italiana per raccontare la storia di due sorelle, Ada e Giorgia. La prima vuole fare l’attrice, fugge dal padre dispotico (il palermitano Burruana) e cerca il successo a Roma. La seconda si trova a dividere col serioso “Capitano” (il padre, appunto) un’agenzia investigativa. Ma Ada si suicida e a sedici anni di distanza, complice delle vecchie videocassette in cui la ragazza si confessa, il suo ricordo irrompe nuovamente nella vita della sorella investigatrice, interrompendo la routine a cui era abituata. Giorgia non è convinta del suicidio di Ada, e scopre che nella sua vita a Roma, a causa degli insuccessi professionali e delle delusioni della vita, la giovane aspirante attrice vive una vita convulsa e inquieta, tra droga, alcool e frequentazioni con un misterioso “A.”. Nel suo percorso nella ricerca della verità Giorgia viene aiutata dal giovane assistente, da un amico commissario e da Andrea (Gigio Alberti), sua nuova fiamma. Ma nonostante scoperte importanti, la verità viene negata alla protagonista, con una sequenza finale che rende lo spettatore ancora più partecipe del film. Un bel piano sequenza rivelatore quasi metacinematografico.
Peccato per il buco nella sceneggiatura (almeno questo mi è sembrato)...chi diavolo è Aldo???
Salvatores usa indubbiamente i classici cliché dei film e dei romanzi noir come le tante sigarette, gli appostamenti, i dialoghi secchi e taglienti, la boxe e i locali malfamati (ma non le pistole, forse perché fuori luogo). Ma il calare queste caratteristiche nel contesto di Bologna, con ambienti e personaggi tipicamente italiani, dona all’insieme un sapore inedito. Così come attualissima ed inedita è la psicologia della protagonista, che si finge eroina tutta d’un pezzo per nascondere dubbi e debolezze. Dai maestri del noir e del thriller il regista prende i piani sequenza e i primissimi piani, dimostrandosi ancora una volta sapiente conoscitore del medium. Ottime prove degli attori: intensa la Baraldi, eccellente Burruana, Alberti sempre sottovalutato. E intrigante la colonna sonora, con classici rock italiani e stranieri degli anni ’70, caratterizzanti della generazione a cui appartengono i protagonisti (e lo stesso Salvatores).