19 giugno 2005

Le buone intenzioni dei malintenzionati

Nonostante quello che si possa pensare, non sono favorevole alla tecnica di fare male per educare. Insegnare a suon di bacchettate è più uno sfogo per il bacchettatore il più delle volte, che un aiuto a chi dovrebbe recepire il messaggio. Ci sono modi e modi di dire le cose, e spesso purtroppo la via più facile sembra coincidere con la via più brusca... ma c'è un fine più alto. Tutto cio' vale per quando si vuole evitare di pensare male. Quando si vuole pensare cioè, per troppa fiducia nell'umanità, che per quanto si possa cadere in basso con spregevoli indelicatezze, quantomeno potrebbero essere nobilitate da fini più alti.
Invece no. Non c'è nulla che giustifica le cattiverie. NIENTE può giustificare il fare provare dolore (fisico, psicologico, spesso entrambi, a braccetto) ad una persona, sapendo poi di causarlo. Per non parlare di quando si è recidivi...
Ma ci sono casi poi, dove è legittimo il sospetto che non ci sia nessuna buona intenzione. Che certe cose sono dette o fatte per il puro gusto di immaginare la smorfia di dolore sulla faccia dell'altro. Non è solo sadismo, è più che altro autorealizzazione. E' crogiolare il proprio fottutissimo ego nel male altrui. Sentirsi importanti, sentirsi amati, desiderati... altrimenti quella smorfia non comparirebbe mica, comparirebbe un più dignitoso labbiale del "vaffanculo". Il sadismo è una malattia, una cosa a cui non voglio neppure arrivare a pensare, ma non riesco a pensare nemmeno ad un minimo di buone intenzioni. Con tutte le buone intenzioni di questo mondo, ci sono dei limiti. Conoscerli (bene, per giunta) dovrebbe evitare certe cadute. Non ci sono buone intenzioni, c'è solo indelicatezza, per usare un'eufemismo, strafottenza, se vogliamo dirla tutta. Non c'è il non riconoscere il dolore di chi sta male... c'è il prenderne atto, per potersene vantare.
Non ci sono altre spiegazioni.
Eppure... eppure è dura fanculizzare tutto. E' terribilmente dura dimenticare tutto, perchè è difficile pensare che ci sia così marciume. Ma c'è quella rabbia, ad alimentare la forza di volontà, quel misto di rancore, rimpianto, gelosia, sfiducia, delusione... che da solo sposterebbe le montagne, invertirebbe le cascate, spaccherebbe i ghiacciai. Non è facile come cambiare i sentimenti più profondi dell'animo umano, ma ci si può provare.
Basta. Mi sono stufato.
Buonanotte, spero che questo sfogo mi sia utile.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

spero davvero che ti sia utile. Il resto, se ho capito di che parli, lo fa il tempo.

-uno che c'è passato. e ogni tanto ci ripassa.

Marco Rizzo ha detto...

grazie della solidarietà, chiunque tu sia.

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