30 aprile 2005
E sono 2...!
Già che passavo a comprare un orecchino più ganzo per il primo buco, ne ho approfittato e ne ho fatto un altro.
Così, preso dalla foga, tanto per fare.
Alla faccia di chi ci vuole male, si festeggiava ieri il superamento dei mille visitatori! Orpo! Se dovessi fare delle statistiche, credo che il 50% almeno sia venuto per via dello Zu Carru, il 10% sono miei cari amici che stanno lontani, il 20% amici vicini che cercano materiali da sfotto', il 5% ex o simili che pensano di trovare qui un po' di autocompiacimento (per loro) o complimenti, e il restante 15% appassionati alla telenovela della mia vita!
Ma come canta Polly, "Life is just a movie in wich you wish you never had part".
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Marco Rizzo
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Vitamia
29 aprile 2005
The Millionaire Waltz
Bring out the charge of the love brigade
There is spring in the air once again
Drink to the sound of the song parade
There is music and love ev'rywhere
Give a little love to me
(I wanna) Take a little love from me
I want to share it with you
Feel like a millionaire
Once we were mad we were happy
We spent all our days holding hands together
Do you remember my love
How we danced and played?
In the rain we laid
We could stay there for ever and ever
Now I am sad you are so far away
I sit counting the hours day by day
Come back to me
How I long for your love
Come back to me
Be happy like we used to be
Come back come back to me
Come back come back to me
Oh come back to me oh my love
How I long for your love
Won't you come back to me?
My fine friend
Take me wiz you unt love me forever
My fine friend
Forever forever
Bring out the charge of the love brigade
There is spring in the air once again
Drink to the sound of the song parade
There is music and love ev'rywhere
Give a little love to me
(I wanna) Take a little love from me
I want to share it with you
Come back come back to me feel
Make me feel like a millionaire
(Freddie Mercury, da A Day at the Races)
Ma continuo a riascoltare questa qua.
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Marco Rizzo
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Musica
26 aprile 2005
Thank You
If the sun refused to shine, I would still be loving you.
When mountains crumble to the sea, there will still be you and me.
Kind woman, I give you my all, Kind woman, nothing more.
Little drops of rain whisper of the pain, tears of loves lost in the days gone by.
My love is strong, with you there is no wrong,
together we shall go until we die. My, my, my.
An inspiration is what you are to me, inspiration, look... see.
And so today, my world it smiles, your hand in mine, we walk the miles,
Thanks to you it will be done, for you to me are the only one.
Happiness, no more be sad, happiness....I'm glad.
If the sun refused to shine, I would still be loving you.
When mountains crumble to the sea, there will still be you and me.
(Jimmy Page & Robert Plant, da Led Zeppelin II)
Ma in testa è meglio che mi tengo questa qua.
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Marco Rizzo
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Musica
Solidarietà all'architetto Mangano
Scaricate! Ascoltate! Diffondete!
Entrate anche voi nel fantastico mondo dell'amabile Zu Carru e della fedele sua mugliera, appassionatevi ai duetti dell'architetto Mangano e del Geometra Oreste, divertitevi con quel burlone del Sig. Zanicchi!
Questi file, insieme al nuovo sbrilluccico sul mio orecchio mi stanno tenendo impegnato e allegro, per quanto allegro riesco ad essere in generale e sopratutto per quanto allegro riesco ad essere di sti tempi. Mi è stato detto da tanti amici che in queste situazioni dovrei essere più strafottente, mostrare le palle e mandare affanculo il mondo. Mentre lo Zu Carru e Co. mi fanno sorridere (e mi tengono impegnato nella missione di diffondere il verbo) l'orecchino pare abbia, da quanto dicono alcuni miei amici, un effetto stile Kryptonite rossa su di me... come l'anello rende il giovine Clark di Smallville più spavaldo e arrogante, pare che crei un effetto simile nel sottoscritto... Bene! Inoltre il fatto che piaccia a due belle ragazze come Mana e Baciccia mi aiuta a risollevare il mio ego
Sono a Trapani, dai miei. Adesso parto per Metropolis/Palermo, a fare un po' di casino.
PS: sto evitando accuratamente di parlare di politica in questi giorni. Ci sono già abbastanza parolacce su questo blog.
PPS: ogni tanto qualche commentino di solidarietà non fa male, bestie che non siete altro. Non per me, ma per dare una parvenza di vitalità a questo blog! Non c'è nessuno che non voglia proporre almeno una riflessione dopo il messaggio precedente a questo?!
Entrate anche voi nel fantastico mondo dell'amabile Zu Carru e della fedele sua mugliera, appassionatevi ai duetti dell'architetto Mangano e del Geometra Oreste, divertitevi con quel burlone del Sig. Zanicchi!
Questi file, insieme al nuovo sbrilluccico sul mio orecchio mi stanno tenendo impegnato e allegro, per quanto allegro riesco ad essere in generale e sopratutto per quanto allegro riesco ad essere di sti tempi. Mi è stato detto da tanti amici che in queste situazioni dovrei essere più strafottente, mostrare le palle e mandare affanculo il mondo. Mentre lo Zu Carru e Co. mi fanno sorridere (e mi tengono impegnato nella missione di diffondere il verbo) l'orecchino pare abbia, da quanto dicono alcuni miei amici, un effetto stile Kryptonite rossa su di me... come l'anello rende il giovine Clark di Smallville più spavaldo e arrogante, pare che crei un effetto simile nel sottoscritto... Bene! Inoltre il fatto che piaccia a due belle ragazze come Mana e Baciccia mi aiuta a risollevare il mio ego
Sono a Trapani, dai miei. Adesso parto per Metropolis/Palermo, a fare un po' di casino.
PS: sto evitando accuratamente di parlare di politica in questi giorni. Ci sono già abbastanza parolacce su questo blog.
PPS: ogni tanto qualche commentino di solidarietà non fa male, bestie che non siete altro. Non per me, ma per dare una parvenza di vitalità a questo blog! Non c'è nessuno che non voglia proporre almeno una riflessione dopo il messaggio precedente a questo?!
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Marco Rizzo
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Cose strane dal web
25 aprile 2005
Papaboys
http://ratzingerpapa.splinder.com/
uau. Sono quasi invidioso di tanto trasporto, davvero, non sono sarcastico. Non condivido ma rispetto, eccerto.
Il massimo comunque è qui.
Se vi siete convinti, fate il migliore acquisto della vostra vita qui.
uau. Sono quasi invidioso di tanto trasporto, davvero, non sono sarcastico. Non condivido ma rispetto, eccerto.
Il massimo comunque è qui.
Se vi siete convinti, fate il migliore acquisto della vostra vita qui.
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Marco Rizzo
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Vitamia
24 aprile 2005
Sono nero.
Sono nero, nero nero. E non sono sporco. Sono proprio incazzato nero. Mi da fastidio l'arroganza, la cattiveria gratuita. Mi da fastidio quando la gente ti sbatte in faccia le cose, giusto per provocarti, giusto perchè, a loro detta, ti fanno bene. Se io non le volessi dette? Se stessi meglio diversamente? L'illusione, la speranza, è l'ultima a morire, ma la prima a consolare.
Mi da fastidio, mi fa incazzare, mi innervosisce la testardaggine della gente. L'orgoglio, poi, non ne parliamo. La combinazione da una sicurezza di se che sfocia nella sfrontatezza. Mi fa girare le palle che si riesce a toccare il fondo, che si viene cosparsi di merda e buttati in una piscina di lacrime, e non si riesce a controbattere, non si riesce a mostrare i coglioni, perchè si è troppo stupidi. O troppo cotti. O troppo speranzosi. Insomma, sempre stupidi.
Sono incazzato. Sono nero.
E quindi ho la musica nel sangue (minchia, riesco a fare ancora certe battute...), e allora mi metto su il CD di Polly Paulusma che mi rilasso. E si, stavolta non mi piazzo i Guns and Roses o qualcos'altro d'hard rock, per accompagnare la rabbia. Stavolta voglio rilassarmi, voglio fottermene del mondo che mi gira intorno.
Come fanno tutti.
PS: ho fatto una cosa ieri, preso d'impulso. Per una volta, niente seghe mentali, mi sono stupito e ho fatto una cosa inaspettata. Mi sono omologato un po' di più alla massa fighetta che conquisterà il mondo. Signori e signori...
il primo (e forse non ultimo) orecchino.
(ovviamente questo è quello provvisorio, per fare il buco..poi si vedrà)
Mi da fastidio, mi fa incazzare, mi innervosisce la testardaggine della gente. L'orgoglio, poi, non ne parliamo. La combinazione da una sicurezza di se che sfocia nella sfrontatezza. Mi fa girare le palle che si riesce a toccare il fondo, che si viene cosparsi di merda e buttati in una piscina di lacrime, e non si riesce a controbattere, non si riesce a mostrare i coglioni, perchè si è troppo stupidi. O troppo cotti. O troppo speranzosi. Insomma, sempre stupidi.
Sono incazzato. Sono nero.
E quindi ho la musica nel sangue (minchia, riesco a fare ancora certe battute...), e allora mi metto su il CD di Polly Paulusma che mi rilasso. E si, stavolta non mi piazzo i Guns and Roses o qualcos'altro d'hard rock, per accompagnare la rabbia. Stavolta voglio rilassarmi, voglio fottermene del mondo che mi gira intorno.
Come fanno tutti.
PS: ho fatto una cosa ieri, preso d'impulso. Per una volta, niente seghe mentali, mi sono stupito e ho fatto una cosa inaspettata. Mi sono omologato un po' di più alla massa fighetta che conquisterà il mondo. Signori e signori...
il primo (e forse non ultimo) orecchino.
(ovviamente questo è quello provvisorio, per fare il buco..poi si vedrà)
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Marco Rizzo
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Vitamia
23 aprile 2005
Scontro fra titani!
A questo link trovate l'intervista doppia che il grande Sergio Nazzaro (giornalista, critico, amico) ha realizzato con me e l'altrettanto grande Ettore Gabrielli (quello de Lo Spazio Bianco). Un confronto tra le anime di Comicus.it e LSB proposto dal buon Sergio che ho trovato molto divertente realizzare (nonostante dalle mie laconiche risposte - più laconiche del solito) non sembrerebbe :)
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Marco Rizzo
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Fumetti,
Interviste
17 aprile 2005
Il lavoro mobilita l'uomo!
Per non ridurmi così:
mi sono buttato nel lavoro sfrenato, per non stare fermo a pensare ai recenti dispiaceri.
Sto proseguendo piuttosto velocemente con le sceneggiature degli ultimi capitoli di 12, intanto. Sono a metà del capitolo 11 in fase di sceneggiatura e mi sto divertendo un casino. Dal capitolo 7 in poi ci sarà un unico disegnatore, per cercare quella continuità grafica purtroppo assente nel primo volume. Il capitolo 7 di Loriano Giacchi è già on line, mentre l'8 è quasi completato dal disegnatore Nicolo' Storai (che ha una certa fama nell'ambiente underground e sta realizzando il capitolo forse più particolare graficamente). Il 9 è già in lavorazione: è realizzato da due bravissimi esordienti siciliani... presto penso che vi mostrerò qualche anteprima. Un amico, il palermitano Aurelio Messina, disegnerà ben due capitoli, il 10 e l'11, mentre una nuova firma per l'Eura Editoriale, il bravissimo Gianluca Gugliotta, sarà alle matite dell'ultimo capitolo.
Altro lavoretto che mi ha smosso tanto è stata la definitiva messa on line della nuova versione di ComicUS, il cui studio risale alle "riunioni programmatiche" a Lucca con gli altri membri della redazione. Oltre ai cambiamenti grafici,di consultazione e di impaginazione ben visibili, finalmente il debutto della strip Debbie Dillinger. Una gestazione lunga 6 mesi, tre sceneggiatori coinvolti (tra cui ovviamente il sottoscritto), un disegnatore eccellente trovato dopo che un'altro ottimo disegnatore (Marco Caldi) ha dovuto lasciare il progetto per impegni lavorativi. La prima sequenza di strip mi pare sia molto ben riuscita e i dialoghi di Alessandro Scalmani sono freschi e brillanti come sempre. Daniele, poi, è certamente uno dei migliori disegnatori d'Italia, ma lo sanno in pochi. Anche lui non vuole ammetterlo!
mi sono buttato nel lavoro sfrenato, per non stare fermo a pensare ai recenti dispiaceri.
Sto proseguendo piuttosto velocemente con le sceneggiature degli ultimi capitoli di 12, intanto. Sono a metà del capitolo 11 in fase di sceneggiatura e mi sto divertendo un casino. Dal capitolo 7 in poi ci sarà un unico disegnatore, per cercare quella continuità grafica purtroppo assente nel primo volume. Il capitolo 7 di Loriano Giacchi è già on line, mentre l'8 è quasi completato dal disegnatore Nicolo' Storai (che ha una certa fama nell'ambiente underground e sta realizzando il capitolo forse più particolare graficamente). Il 9 è già in lavorazione: è realizzato da due bravissimi esordienti siciliani... presto penso che vi mostrerò qualche anteprima. Un amico, il palermitano Aurelio Messina, disegnerà ben due capitoli, il 10 e l'11, mentre una nuova firma per l'Eura Editoriale, il bravissimo Gianluca Gugliotta, sarà alle matite dell'ultimo capitolo.
Altro lavoretto che mi ha smosso tanto è stata la definitiva messa on line della nuova versione di ComicUS, il cui studio risale alle "riunioni programmatiche" a Lucca con gli altri membri della redazione. Oltre ai cambiamenti grafici,di consultazione e di impaginazione ben visibili, finalmente il debutto della strip Debbie Dillinger. Una gestazione lunga 6 mesi, tre sceneggiatori coinvolti (tra cui ovviamente il sottoscritto), un disegnatore eccellente trovato dopo che un'altro ottimo disegnatore (Marco Caldi) ha dovuto lasciare il progetto per impegni lavorativi. La prima sequenza di strip mi pare sia molto ben riuscita e i dialoghi di Alessandro Scalmani sono freschi e brillanti come sempre. Daniele, poi, è certamente uno dei migliori disegnatori d'Italia, ma lo sanno in pochi. Anche lui non vuole ammetterlo!
parola di
Marco Rizzo
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Vitamia
15 aprile 2005
Dear Friends
So dear friends
Your love has gone
Only tears to dwell upon
I dare not say
As the wind must blow
So a love is lost
A love is won
Go to sleep and dream again
Soon your hopes will rise
And then from all this gloom
Life can start a new
And there'll be no crying soon
(Brian May, da Sheer Heart Attack)
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Marco Rizzo
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10 aprile 2005
Foto da (S)concerto
E per completare l'opera, dopo il reportage, le foto (thanks to Darios, che ha la mano più ferma di me..)!
Dario, io e Sandro coi baffetti à la Freddie :)
Io, Andrea e il trittico di capelloni Sergio-Dario-Davide all'ingresso
Il palalottomatica visto dall'esterno
Si comincia!!!
Paul e Roger
Brian prima di '39
Evocativo Brighton Rock
Rock'n'Roll!!!
Il mio nuovo sfondo per il desktop!
Paul Rodgers
Gran finale
Dario, io e Sandro coi baffetti à la Freddie :)
Io, Andrea e il trittico di capelloni Sergio-Dario-Davide all'ingresso
Il palalottomatica visto dall'esterno
Si comincia!!!
Paul e Roger
Brian prima di '39
Evocativo Brighton Rock
Rock'n'Roll!!!
Il mio nuovo sfondo per il desktop!
Paul Rodgers
Gran finale
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Marco Rizzo
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Musica,
Vitamia
Un concerto sconcertante
Nonostante le polemiche dell'Italia ipocritamente laica, nonostante i veleni di chi (mancando di rispetto a Brian e Roger) sostiene che i Queen non sono nessuno senza Freddie Mercury, nonostante la ruggine che si supponeva accumulata dopo 16 di assenza dai tour, i Queen hanno offerto in quel di Roma, il 4 aprile un concerto emozionante e coinvolgente.
Sono arrivato davanti il palalottomatica relativamente tardi e la disorganizzazione e la scarsa preparazione dello staff ci ha confusi sulla fila da prendere per poterci accomodare nel parterre. "Accomodare" per modo di dire. Come prevedibile, chi sceglie il posto parterre è solitamente il fan sfegatato (come me!) che pretende di seguire il concerto a pochi metri dal palco, per respirare il sudore non solo dei propri beniamini, ma degli altri fanatici vicino.. Siamo riusciti a spingerci abbastanza avanti (nella fila all'ingresso e poi una volta entrati, all'apertura dei cancelli, puntuale alle 18:30) da finire a 4-5 metri dalla pedana, ad una decina di metri dal palco.
Ogni prova di microfono, ogni leggera strimpellata di chitarra o colpo sulla batteria, era un sussulto tra il pubblico, che interrompeva i cori (particolarmente originale quel "Giovanni Paolo!Giovanni Paolo!", culminato in grande applauso, oltre quelli più usuali) e si fermava ad aspettare.
Alle 20:50 si interrompe il silenzio (si fa per dire) con un comunicato degli organizzatori: "Al papa piaceva la musica e la musica dei Queen non da fastidio a nessuno". Ovviamente mi trovo d'accordo. Ma le sorprese non erano finite. Dopo un minuto di silenzio, suoni elettronici disturbanti, alla ricerca di una melodia che non c'è, ci illudono della partenza con It's A Beautiful Day - Reprise. Il pubblico si aspetta di sentire da un momento all'altro la voce di Freddie intonare quell'unica, intensa strofa , invece parte la voce di Eminem con una delle sue canzoni (non mi chiedete il titolo). Ai fischi e alle lamentele del pubblico risponde un forte colpo di chitarra, che interrompe la canzone e introduce Paul Rodgers sul palco, che intona una breve parte dal suo Reaching Out come a presentarsi, passeggiando sulla pedana. Sembrava un messaggio, il rifiuto della musica di oggi, dell'aggressività e della monotonia delle hit degli ultimi anni, che vengono soppiantate dal rock classico e autentico dei Queen. Quando le inconfondibile note del rock pesante di Tie Your Mother Down spalancano il sipario, la folla è in delirio, e si comincia già a ballare e cantare. In un crescendo continuo, con un picco di coinvolgimento con la conosciutissima I Want To Break Free, perfettamente eseguita da Paul, si arriva al momento acustico. Vedere sulla pedana Paul e Roger, l'uno con la chitarra acustica, l'altro con i bombo, mi ha fatto temere fosse già il momento della commozione con These are the Days of our Life, invece una bella ballata d'amore firmata Rodgers, Seagull, ci stupisce tutti. I due fanno spazio a Brian May, che fa un discorso sincero sull'emozione di trovarsi a Roma ("La città più bella del mondo"), di ritrovarsi di nuovo in tour. '39 sorprende tutti: non ce l'aspettavamo. Mentre ci si aspettava Love of my Life. Brian la dedica agli amici assenti, alle persone che ci hanno lasciato. Alla fine della prima strofa, il pubblico invoca Freddie Mercury, che era solito cantare con gli astanti e dedicare al suo pubblico la canzone durante i live. Brian fa una faccia dispiaciuta, e allarga le braccia come a dire "niente da fare". E' visibilmente commosso, e si alzerà dalla sedia con le lacrime sulle guance. Mi aspettavo di commuovermi anche io. Dopotutto quando vedo i video di questa canzone mi vengono i brividi! Invece si, ero emozionato, ma non quanto sarei stato presto. Quando imbraccia di nuovo la mitica Red Special, è il momento di un'inedita versione lenta di Hammer to Fall. Si tratta di una canzone di pace e disperazione, un'invocazione alla fine del terrore nucleare, e questo nuovo arrangiamento la carica di drammaticità. Poco dopo, gli assoli di Roger Taylor con la sua I'm in Love with my Car (canzone che sicuramente non adoro, ma certamente d'effetto) e poco dopo 15 minuti di assolo di chitarra con Brighton Rock, che confluisce in Last Horizon per un Brian May in splendida forma nonostante l'età! Il pubblico è in visibilio, siamo scioccati: vedere dal vivo e sentire addosso quella chitarra è una sensazione che da sola vale tutto il prezzo del biglietto. Roger Taylor, elegante con il suo gilet nero, si mette al centro del palco. Braccia dietro la schiena, la sua voce rauca e intrigante intona These are the Days of our Life. Ero preso dalla canzone per motivi personali. Turbamenti, rimpianti, dilemmi, pensieri che mi si agitano nella testa da giorni, situazioni che chi legge questo blog avrà intuito. Come dicevo tempo fa, è incredibile l'effetto che la musica può fare in questi casi. Fatto sta che a questo mio stato d'animo si è unita la commozione di vedere Freddie, John, Brian e Roger in un vecchio filmato proiettato sul mega schermo del palco. Appena Freddie è stato inquadrato mi sono messo a piangere, e alla fine della canzone un mio carissimo amico mi ha abbracciato, avendo capito lo stato d'animo. Roger resta in primo piano sul palco per cantare Radio Ga-Ga, con l'intero palalottomatica a battere le mani contemporaneamente nel famoso ritornello. La stessa partecipazione si è vista poco dopo con I Want it All. Grande momento invece per Bohemian Rhapsody. Paul Rodgers sale sulla cima del palco, si inchina davanti al megaschermo, si apre il sipario che lo copre e vediamo le mani di Freddie in quel di Wembley '86 intonare il celebre attacco sul pianoforte. Un giusto gesto di rispetto. La canzone viene quasi interamente suonata con questa registrazione, poi come a passarsi il testimone, Paul Rodgers (che è stato più volte sottolineato, era "solo" un guest artist, una spalla di alta caratura) ha cantato l'ultima strofa. Anche lì, lacrime ed emozioni. Sul finale segnalo l'ottima performance di Rodgers con The Show Must go on, resa più blues e cantata con la collaborazione del pubblico, il coinvolgimento con Allright Now, l'unica canzone di Rodgers conosciuta ai più di quelle presentate (e forse in assoluto) e la prevedibile ma emozionante triade finale We Will Rock YouWe, Are The Champions e God Save the Queen. Distrutti, ci aspettava un lungo ritorno a casa di chi ci ospitava, e un ancora più lungo viaggio in treno per Palermo il giorno dopo.
Sono arrivato davanti il palalottomatica relativamente tardi e la disorganizzazione e la scarsa preparazione dello staff ci ha confusi sulla fila da prendere per poterci accomodare nel parterre. "Accomodare" per modo di dire. Come prevedibile, chi sceglie il posto parterre è solitamente il fan sfegatato (come me!) che pretende di seguire il concerto a pochi metri dal palco, per respirare il sudore non solo dei propri beniamini, ma degli altri fanatici vicino.. Siamo riusciti a spingerci abbastanza avanti (nella fila all'ingresso e poi una volta entrati, all'apertura dei cancelli, puntuale alle 18:30) da finire a 4-5 metri dalla pedana, ad una decina di metri dal palco.
Ogni prova di microfono, ogni leggera strimpellata di chitarra o colpo sulla batteria, era un sussulto tra il pubblico, che interrompeva i cori (particolarmente originale quel "Giovanni Paolo!Giovanni Paolo!", culminato in grande applauso, oltre quelli più usuali) e si fermava ad aspettare.
Alle 20:50 si interrompe il silenzio (si fa per dire) con un comunicato degli organizzatori: "Al papa piaceva la musica e la musica dei Queen non da fastidio a nessuno". Ovviamente mi trovo d'accordo. Ma le sorprese non erano finite. Dopo un minuto di silenzio, suoni elettronici disturbanti, alla ricerca di una melodia che non c'è, ci illudono della partenza con It's A Beautiful Day - Reprise. Il pubblico si aspetta di sentire da un momento all'altro la voce di Freddie intonare quell'unica, intensa strofa , invece parte la voce di Eminem con una delle sue canzoni (non mi chiedete il titolo). Ai fischi e alle lamentele del pubblico risponde un forte colpo di chitarra, che interrompe la canzone e introduce Paul Rodgers sul palco, che intona una breve parte dal suo Reaching Out come a presentarsi, passeggiando sulla pedana. Sembrava un messaggio, il rifiuto della musica di oggi, dell'aggressività e della monotonia delle hit degli ultimi anni, che vengono soppiantate dal rock classico e autentico dei Queen. Quando le inconfondibile note del rock pesante di Tie Your Mother Down spalancano il sipario, la folla è in delirio, e si comincia già a ballare e cantare. In un crescendo continuo, con un picco di coinvolgimento con la conosciutissima I Want To Break Free, perfettamente eseguita da Paul, si arriva al momento acustico. Vedere sulla pedana Paul e Roger, l'uno con la chitarra acustica, l'altro con i bombo, mi ha fatto temere fosse già il momento della commozione con These are the Days of our Life, invece una bella ballata d'amore firmata Rodgers, Seagull, ci stupisce tutti. I due fanno spazio a Brian May, che fa un discorso sincero sull'emozione di trovarsi a Roma ("La città più bella del mondo"), di ritrovarsi di nuovo in tour. '39 sorprende tutti: non ce l'aspettavamo. Mentre ci si aspettava Love of my Life. Brian la dedica agli amici assenti, alle persone che ci hanno lasciato. Alla fine della prima strofa, il pubblico invoca Freddie Mercury, che era solito cantare con gli astanti e dedicare al suo pubblico la canzone durante i live. Brian fa una faccia dispiaciuta, e allarga le braccia come a dire "niente da fare". E' visibilmente commosso, e si alzerà dalla sedia con le lacrime sulle guance. Mi aspettavo di commuovermi anche io. Dopotutto quando vedo i video di questa canzone mi vengono i brividi! Invece si, ero emozionato, ma non quanto sarei stato presto. Quando imbraccia di nuovo la mitica Red Special, è il momento di un'inedita versione lenta di Hammer to Fall. Si tratta di una canzone di pace e disperazione, un'invocazione alla fine del terrore nucleare, e questo nuovo arrangiamento la carica di drammaticità. Poco dopo, gli assoli di Roger Taylor con la sua I'm in Love with my Car (canzone che sicuramente non adoro, ma certamente d'effetto) e poco dopo 15 minuti di assolo di chitarra con Brighton Rock, che confluisce in Last Horizon per un Brian May in splendida forma nonostante l'età! Il pubblico è in visibilio, siamo scioccati: vedere dal vivo e sentire addosso quella chitarra è una sensazione che da sola vale tutto il prezzo del biglietto. Roger Taylor, elegante con il suo gilet nero, si mette al centro del palco. Braccia dietro la schiena, la sua voce rauca e intrigante intona These are the Days of our Life. Ero preso dalla canzone per motivi personali. Turbamenti, rimpianti, dilemmi, pensieri che mi si agitano nella testa da giorni, situazioni che chi legge questo blog avrà intuito. Come dicevo tempo fa, è incredibile l'effetto che la musica può fare in questi casi. Fatto sta che a questo mio stato d'animo si è unita la commozione di vedere Freddie, John, Brian e Roger in un vecchio filmato proiettato sul mega schermo del palco. Appena Freddie è stato inquadrato mi sono messo a piangere, e alla fine della canzone un mio carissimo amico mi ha abbracciato, avendo capito lo stato d'animo. Roger resta in primo piano sul palco per cantare Radio Ga-Ga, con l'intero palalottomatica a battere le mani contemporaneamente nel famoso ritornello. La stessa partecipazione si è vista poco dopo con I Want it All. Grande momento invece per Bohemian Rhapsody. Paul Rodgers sale sulla cima del palco, si inchina davanti al megaschermo, si apre il sipario che lo copre e vediamo le mani di Freddie in quel di Wembley '86 intonare il celebre attacco sul pianoforte. Un giusto gesto di rispetto. La canzone viene quasi interamente suonata con questa registrazione, poi come a passarsi il testimone, Paul Rodgers (che è stato più volte sottolineato, era "solo" un guest artist, una spalla di alta caratura) ha cantato l'ultima strofa. Anche lì, lacrime ed emozioni. Sul finale segnalo l'ottima performance di Rodgers con The Show Must go on, resa più blues e cantata con la collaborazione del pubblico, il coinvolgimento con Allright Now, l'unica canzone di Rodgers conosciuta ai più di quelle presentate (e forse in assoluto) e la prevedibile ma emozionante triade finale We Will Rock YouWe, Are The Champions e God Save the Queen. Distrutti, ci aspettava un lungo ritorno a casa di chi ci ospitava, e un ancora più lungo viaggio in treno per Palermo il giorno dopo.
Me ne fotto delle polemiche. Mi sono divertito ed emozionato, ne è valsa certamente la pena.
Tanto per gradire, alcuni brevi video girati dal compare Dario Savalli:
'39 3,8 mb
Love Of My life 22 mb
Hammer to Fall 10 mb
Brighton Rock 45 mb
I want it all 4,5 mb
We are the champion 2 mb
God Save the Queen 12,7 mb
parola di
Marco Rizzo
- ore
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Vitamia
8 aprile 2005
Entra nella città del peccato...
Lo so, lo so. Vi aspettate il mio resoconto del concerto dei Queen, le foto e i video. Oppure un aggiornamento sulle mie tormentate, ciniche, deprimenti vicende personali degli ultimi tempi. Ma queste ultime ve le risparmi per carità di patria, mentre per il reportage, Blogger mi prende per il culo da un giorno intero. Ieri sera ho scritto la prima parte del reportage del concerto più bello della mia vita, con foto, video e (udite udite) audio, ma un errore di Blogger me lo ha fatto cancellare. Ecco quindi che l'ho riscritto, ma al momento di pubblicarlo un errore di Explorer mi ha chiuso la finestra. Immaginate le bestemmie alle 3 di notte...
Oggi, tutto il giorno, Blogger.com è stato inaccessibile, e adesso non ho tanta voglia di scrivere.
Ne approfitto allora per pubblicare qui l'anteprima della pin up di Sin City che uscirà sul numero 159 (in edicola i primi di maggio) di Rumore, la celebre rivista di musica dedicherà infatti un lungo special/tributo curato da alcuni amici (Sergio Nazzaro, Stefano Perullo, Ettore Gabrielli) al fumetto e al film di Frank Miller. Oltre alla mia pin up, un'altra splendida by Daniele Tomasi.
Voilà:
Oggi, tutto il giorno, Blogger.com è stato inaccessibile, e adesso non ho tanta voglia di scrivere.
Ne approfitto allora per pubblicare qui l'anteprima della pin up di Sin City che uscirà sul numero 159 (in edicola i primi di maggio) di Rumore, la celebre rivista di musica dedicherà infatti un lungo special/tributo curato da alcuni amici (Sergio Nazzaro, Stefano Perullo, Ettore Gabrielli) al fumetto e al film di Frank Miller. Oltre alla mia pin up, un'altra splendida by Daniele Tomasi.
Voilà:
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Marco Rizzo
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Vitamia
7 aprile 2005
Una dedica dal Vecio!!
Il mitico Davide Zamberlan, meglio noto come "Il Vecio della Montagna" che dall'alto di una pila di tavole e albi dispensa consigli in tema fumettistico, mi ha segnalato una simpaticissima strip a me dedicata!
Grande Vecio!
Grande Vecio!
parola di
Marco Rizzo
- ore
17:49
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3 aprile 2005
Roma chiama
Sono stato un po' egoista. O meglio, talmente fuori dal mondo da impormi una scala di valori discutibile. Fatto sta che l'aggravarsi delle condizioni di Papa Giovanni Paolo II l'ho saputo solo venerdì quando l'occhio mi è caduto sulla prima pagina di Repubblica, e non ho seguito nei giorni successivi l'accanimento mediatico ("Tutto il malanno minuto per minuto"). Tutto cio' perchè ero tremendamente (anzi sono terribilmente) preso dalle mie faccende personali. Fa pensare come un evento così grande (persino per me, ateo e anticlericale convinto) passi in secondo piano rispetto a questioni più terrene o dannatamente intime. Cinicamente poi, la mia prima preoccupazione è stata "adesso mi cancellano pure il concerto dei Queen il quattro aprile e l'unica occasione di sfogo dopo tante settimane di nervosismo va a farsi benedire". Fortunatamente, appunto, the show must go on. Nessuno mi imporrà di partecipare al lutto nei termini che personalmente non ho scelto, e questo per un paese solo pseudo laico come l'Italia è un grande passo avanti.
In ogni caso, rispetto il coinvolgimento emotivo altrui e il lutto di chi lo ha sentito. E rispetto la figura di Karol Wojtila come uomo di pace, di mediazione e dialogo. Personalmente, credo che forse un salto a S. Pietro martedì mattina in segno di rispetto lo farò, ma non mettendomi lì a pregare o simili, mi sentirei un po' un ipocrita.. boh. Vedremo.
Intanto il pensiero di 12 ore su un treno (eh si, in treno, stavolta...) probabilmente carico stile Bombai mi inquieta parecchio!
In ogni caso, rispetto il coinvolgimento emotivo altrui e il lutto di chi lo ha sentito. E rispetto la figura di Karol Wojtila come uomo di pace, di mediazione e dialogo. Personalmente, credo che forse un salto a S. Pietro martedì mattina in segno di rispetto lo farò, ma non mettendomi lì a pregare o simili, mi sentirei un po' un ipocrita.. boh. Vedremo.
Intanto il pensiero di 12 ore su un treno (eh si, in treno, stavolta...) probabilmente carico stile Bombai mi inquieta parecchio!
parola di
Marco Rizzo
- ore
11:39
1 commenti
Si parla di:
Vitamia
1 aprile 2005
Cosa viene prima?
Popolo, mi scuso per il tono da fine del mondo degli ultimi messaggi apparsi sul blog... ma proprio non riesco a fingermi allegro o strafottente. Sono maschere che si mettono addosso per sopravvivere nella società. Per alcuni ci vuole impegno, per altri è spontaneo. Occhio, non è una forma di ipocrisia. Oddio, per certi versi lo è, ma più che altro è una convenzione sociale. Io spesso mi lascio scappare frasi, espressioni, comportamenti, che nessuna maschera mi filtra. A volte la cosa mi mette nei guai, anzi, spessissimo. Ma c'è chi apprezza la mia schiettezza, in primis me stesso.
La depression-mode di questi giorni viene alimentata da quel mostro bifronte chiamato rock e dal suo compare pop (ma pop di un certo livello, miei cari!!!). Nel romanzo Alta Fedeltà (e nella sua trasposizione filmica) il protagonista Rob Gordon si chiede:
In ogni caso, meglio cercare di evitare alcune canzoni in situazioni come queste. Certo, a volte non è facile. Senti canticchiare dal tuo amico "Piccola stella senza cielo" o appena accendi l'autoradio passano "The reason", giusto per citarne due fresche fresche che tutti conoscono (a caso. ..giuro..si..si..come no!), e maledici il mondo! Canzoni che non hai mai sentito ma che conosci grazie a lei (o film, o libri etc), te le ritrovi davanti appena accendi la TV, appena ti fai un giro su internet o quando cazzo meno te l'aspetti! Sembra che l'universo intero si prenda gioco di te. Come si fa ad andare avanti in questi casi??
Si può cercare di darsi una mano. Andare contro l'intero sistema cosmico/karmico evitando accuratamente (o almeno tentando) determinate canzoni.
Ecco la top five (mi limito, eh, sarebbero molte di più!) delle canzoni che sto evitando accuratamente in questi giorni:
1- Gabry - Vasco Rossi
2- You're the sunshine of my life - Stevie Wonder
3- You take my breath away - Queen
4- Una canzone per te - Vasco Rossi
5- Patience - Guns n' Roses
(bizzarro che ci siano due canzoni di Vasco, non certo il mio cantante preferito! L'universo continua a burlarsi di me?)
La depression-mode di questi giorni viene alimentata da quel mostro bifronte chiamato rock e dal suo compare pop (ma pop di un certo livello, miei cari!!!). Nel romanzo Alta Fedeltà (e nella sua trasposizione filmica) il protagonista Rob Gordon si chiede:
Come la musica riesce a tirarti su riesce terribilmente a deprimerti e sconvolgerti. Ogni frase, ogni suono, ogni parola, persino le copertine degli album, riescono a rievocarti ricordi spiacevoli quando proprio cerchi di allontanarli. Ma anche qui un altro problema da big bang: sono questi ricordi già ronzanti nella testa a far notare quelle cose, o sono queste cose a rievocarti i ricordi?Cosa viene prima? La musica o la tristezza? La gente si preoccupa dei bambini che giocando con le pistole e guardando film violenti vengano traumatizzati. Ma nessuno si preoccupa di bambini che ascoltano migliaia, letteralmente migliaia di canzoni su cuori infranti, dolore, abbandoni, sofferenza e tristezza. Ascoltavo la pop music perchè ero triste, o ero triste perchè ascoltavo la pop music?"
In ogni caso, meglio cercare di evitare alcune canzoni in situazioni come queste. Certo, a volte non è facile. Senti canticchiare dal tuo amico "Piccola stella senza cielo" o appena accendi l'autoradio passano "The reason", giusto per citarne due fresche fresche che tutti conoscono (a caso. ..giuro..si..si..come no!), e maledici il mondo! Canzoni che non hai mai sentito ma che conosci grazie a lei (o film, o libri etc), te le ritrovi davanti appena accendi la TV, appena ti fai un giro su internet o quando cazzo meno te l'aspetti! Sembra che l'universo intero si prenda gioco di te. Come si fa ad andare avanti in questi casi??
Si può cercare di darsi una mano. Andare contro l'intero sistema cosmico/karmico evitando accuratamente (o almeno tentando) determinate canzoni.
Ecco la top five (mi limito, eh, sarebbero molte di più!) delle canzoni che sto evitando accuratamente in questi giorni:
1- Gabry - Vasco Rossi
2- You're the sunshine of my life - Stevie Wonder
3- You take my breath away - Queen
4- Una canzone per te - Vasco Rossi
5- Patience - Guns n' Roses
(bizzarro che ci siano due canzoni di Vasco, non certo il mio cantante preferito! L'universo continua a burlarsi di me?)
parola di
Marco Rizzo
- ore
13:33
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Vitamia
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