L'altro giorno sono accidentalmente e quasi fatalmente capitato su un servizio di Raidue, al TG del mattino. Avevo anticipato il pranzo (solitamente il mio stomaco aspetta il TG3) e mi sono accontentato di quella brutta copia di un brutto telegiornale che è quello di Raidue. In un servizio si faceva riferimento alle gemelle Kessler, che hanno compiuto non ricordo più quanti anni (70?) in questi giorni.
Vorrei avere 50 anni e ricordarmi di quelle stangone tedesche che dovevano sembrare aliene, quando turbavano le visioni dei telespettatori italiani abituati alla tivvù forse un po' didattica, pedante e didascalica ma certamente perbene, rispettosa degli spettatori, composta e emotivamente rassicurante. Inutile che vi dica quanto ritenga, da brutto petulante e nevrotico che sono, che la televisione oggi è volgare, snervante, offensiva, povera e ripetitiva.
Oggi su Repubblica.it c'è un articolo sul casting della prossima edizione dell'Isola dei Famosi. Ancora una volta, la televisione ingoia e rigurgita se stessa, riprende gli scarti della selezione naturale e ce li propina disperati, stracciati, reali solo nella loro bassa umanità. Vedere piangere la Antonella Elia o urlare Pappalardo è stato un obbligo per chiunque accendesse la TV nei mesi scorsi, visto come un programma che già rigurgitava da sé, veniva riutilizzato nei suoi momenti magici negli altri format specializzati in rigurgiti (programmi domenicali, prepomeridiani e ahinoi telegiornali). Pare che questa stagione potremmo assistere ai peti di Alessandra Pierelli (e chi sarebbe? la ex-fidanzata di Costantino...*) o alle crisi isteriche Raffaello Balzo (da "Un Posto al sole") mentre fingono di trovarsi su un'isola meno ospitale persino di quella di Lost e fingere di fare quello che non hanno mai fatto nella vita (presumo), ossia spaccarsi la schiena e sporcarsi le mani. Il tutto per riciclarsi, o per reimporsi, o per evitare di essere dimenticati prima che sia troppo tardi.
A commentare il tutto un altro esperto di riciclaggio di sé, Paolo Brosio.
Potrei continuare ad evitarmi questo calvario e non vedere nulla di tutto ciò (che non è trash, è semplicemente pessima televisione e cattivo intrattenimento), e continuare a fare lo snob spocchioso. Però so bene che i miei unici appuntamenti televisivi (appunto praticamente solo il TG3, quello de La7 e raramente il TG1**) potrebbero cercare di propinarmeli, di nascosto e furbescamente come la marijuana davanti una scuola media ai Parioli o come le belle, lunghe e innocenti cosce delle Kessler 40 anni fa.
*Trovo particolarmente significativo dei tempi che corrono che qualcuno diventi qualcuno perchè ex-qualcosa di qualcun'altro... e che qualcun'altro, poi!
**Per la precisione, altri miei appuntamenti televisivi sono Blob, i Simpson e i Griffin. Per il resto Internet, cinema e lettore Dvd vengono incontro alla mia fame di video.
2 commenti:
La televisione di prima era didascalica ma anche squisitamente genuina, ironica, rispettosa e piena di talenti.
Mina, Totò, de Filippo le Kesler e molti altri ancora prima e dopo di loro facevano una televisione pulita dove si parlava in italiano senza volgarità.
Non sono un bacchettone e i pulitini mi stanno sulle balle ma detesto ancora di più la volgarità gratuita e crassa che durante il governo Berlusconi ha raggiunto il suo apice.
Marco, l'hai detto pure tu, lettore dvd, internet, cinema possono aiutarci,non possono fare tutto da soli ma intanto ringraziamo che ci sono!
N.
Come ti dicevo a telefono, però, vecchio mio, è che queste cose ce le imboccano dovunque e comunque, come se non avessimo scampo!
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