7 giugno 2005

Due bei film!

Because you demanded it...
le recensioni di

1. SIN CITY
di Robert Rodriguez & Frank Miller, con Mickey Rourke, Bruce Willis, Jessica Alba, Clive Owen

La più fedele trasposizione da fumetto a film. Praticamente, il fumetto, è lo storyboard del film: mettete a confronto scena per scena le vignette e le troverete identiche. Rodriguez ha lavorato ben poco per migliorare l'efficacia delle scene, delle inquadrature...e quando ci ha messo di suo smanettando con la videocamera e il montaggio, ha avuto delle trovate geniali (pensate al dialogo tra Jackie Boy e la cameriera visto dalle ombre nel corridoio e come questa scena si leghi a quella prima e dopo). Le didascalie diventano monologhi interiori con voce narrante dei protagonisti, con toni epici e coinvolgenti. I dialoghi sono quelli secchi, spacconi, brutali, del fumetto. Eppure non ci si annoia, nonostante si conosca bene queste storie Miller e Rodriguez riescono a stupirci una trovata dopo l'altra per tenerci incollati alla poltrona, gli occhi sullo schermo dove passano donne bellissime, valchirie perfette, e uomini bruttissimi, tutti evidentemente schizzofrenici (come minimo). Strepitosi ed emozionanti gli attori, su tutti Bruce Willis (da tempo non lo vedevo così coinvolto, così convincente) e Benicio del Toro, con sguardi paurosi e voci (l'ho visto anche in inglese) modulabili in maniera sconvolgente. Raccapricciante (e quindi perfetto) Elija Wood, nella sua gelida, inquietante follia.
Sin City è il noir e il crime portato all'ennesima potenza, è volgare, esagerato, gratuito, ma in maniera talmente dissacrante, quasi ironica, di certo grottesca, da essere liberatoria. Come le risate che si sentivano, nei momenti più cruenti, tra il pubblico (quella parte di pubblico che aveva capito il film, non i due vecchietti dietro di me scappati a gambe levate dopo mezz'ora).
Ovviamente vedere questo film con buona parte della comunità fumettistica palermitana mi ha fatto sentire tra il pubblico giusto! "Vaaaai!"
[giusto per la cronaca, su Comicus.it c'è la Sin City Week, con uno speciale portante a cura degli imprescindibili Carlo Del Grande e Francesco Farru che ogni giorno, per una settimana, vede aggiungersi la recensione di un volume della saga Milleriana.. ci sono le mie recensioni di Quel Bastardo Giallo e del volume di brevi.]

2. STAR WARS III: LA VENDETTA DEI SITH
di George Lucas, con Hayden Christiansen, Natalie Portman, Ewan McGregor, Samuel Jackson


Le mie aspettative erano davvero basse. Ma era una settimana che ero proiettato nell'universo starwarsiano, con la visione degli altri due prequel e dei cartoon, e speravo di chiudere in bellezza. SW3 non è un film perfetto. A tratti è banale, certe ingenuità sono fastidiose. A parte nella spettacolare, mozzafiato, battaglia aerea iniziale, non c'è nulla di particolare nella regia. Certamente soddisfa i fans con una buona dose di strizzate d'occhio. Ad esempio? il finale del duello Anakin-Dooku identico a quello Luke-Anakin, o l'astronave che Palpatine usa per recuperare Anakin è quasi uguale a quella usata da Dart Vader per arrivare su Cloud City, il cammeo di Chewbecca e altro ancora. Per altri versi i fan non possono essere soddisfatti da come R2D2, in questo film potente quanto Yoda, diventi senza nessuna spiegazione la lattina ambulante della trilogia classica, o di insensatezze da film Disney come i droidi da combattimento che urlano "Ahi, che dolore" o "povero me".

E' vero, da un film dove nello spazio profondo si sentono rumori da concerto, non ci si aspetta scientificità, ma Star Wars è un universo mitico a parte, con le sue regole e tante aspettative, l'infrangerle è costato a Lucas due pessimi prequel come Epidodio I e II.
Ma nonostante tutto, mi sono divertito. Mi sono sentito trasportare, ed emozionare. Non volevo tutte le spiegazioni servite su un piatto d'argento, non sono uno spettatore pigro ed esigo rispetto. Lucas non si è sbilanciato troppo, ha fatto i collegamenti giusti e ha appassionato nonostante sapessi benissimo come sarebbe andata a finire. Anzi ha saputo creare una tensione tale da doversi chiedere "e adesso come si ci arriva a quel punto lì?".
Hayden Christiansen è più bravo di quanto mi aspettassi, regge bene il periglioso passaggio al lato oscuro. Al centro della storia, alla fine, c'è un amore totale e disperato, ma stavolta di dialoghi da telenovelas come nell'episodio precedente ce ne sono di meno!
C'è per tutto il film un bel senso di Apocalisse incombente, un'attesa, che coinvolge con sincerità, specie un vero appassionato come me.
Ovviamente, mi spiace dirlo, questo film è lontano dalla completezza narrativa della trilogia classica. Manca, giusto per dirlo, un personaggio fresco come Han Solo che possa alleggerire i toni e offrire spunti di immedesimazione, ma va bene uguale.
Mi sono davvero divertito, alla fine è questo che conta.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

compare,rieccomi..ho visto sin city e ho goduto come un cammello bastonato!!!!!!!!!!!!!ma la vera grande interpretazione è quella di mikey rourke..si scrive cosi?????...è lui il vero grande protagonista del film!!a presto

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