Quando qualche giorno fa lessi dell'operazione chirurgica subita da Will Eisner mi preoccupai. Ma non avendo letto più notizie mi sentii rincuorato. Ieri si è sparsa la voce, oggi è stata confermata ufficialmente sul sito ufficiale dell'autore.
Con la morte di Will Eisner se ne va un altro grande maestro dei comics. Eisner rappresenta per il fumetto cosa gli Impressionisti per la pittura, cosa Joyce per la narrativa, cosa Kubrik per il cinema. Era un innovatore, uno studioso, un teorico e un appassionato. Era un maestro in senso stretto.
Ha contribuito a definire un medium, coniandone la definizione di Arte Sequenziale, ha giocato con le vignette e le nuvolette con coscienza e abilità. Ha inventato il genere delle graphic novel, i "romanzi a fumetti", scrivendo alcuni pezzi di alta letteratura disegnata. Ha significato tanto per altri grandi, da Kirby a Bob Kane. Si è aperto al mondo intero raccontando la sua vita con le sue opere più autobiografiche, insegnando a generazioni di autori con i suoi manuali imprescindibili. Con The Spirit ha creato un'icona popolare e uno stilema eroico.
Una delle mie più grandi speranze era conoscere Will Eisner, parlarci anche solo cinque minuti. Gli amici che lo avevano incontrato mi raccontavano che con l'età non aveva perso l'entusiasmo e la carica creativa (e si vedeva)... ero curioso di constatarlo sulla mia pelle. La sua scomparsa è un po' la morte di una parte del fumetto, perchè con lui se ne vanno ancora tante potenziali idee, tanti potenziali capolavori, che avrebbero potuto arricchire tutto il medium, tutti noi individui.
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