Avevo appena finito di scrivere il post qui sotto, e decido di fumarmi un sigarillo nel balcone della cucina. Davanti alla finestra aperta, mi giunge al naso l'odore di terra bagnata. Aveva piovuto. Hm. Non piove come si deve da maggio credo. Me lo ricordo bene perché ero sul motorino e ho rischiato la morte in un paio di incroci più del solito, tornando dal lavoro. All'improvviso mi balza il mente il ricordo che oggi sì, è la giornata della “santuzza”, dell'”acchianata” fino al Santuario (pure Cuffaro c'è andato, dopo Santiago de Compostela non era stanco? Misteri della fede). Ma è anche il giorno di Gigi D'Alessio. Perché Gigi oggi canta in piazza Politeama, aggratis. E insieme ad Annatatangelo, cantante anche lei, e come saprete certamente attuale compagna di Gigi. Per la prima volta. Insieme. Sul palco. Potrete immaginare che del milione di abitanti che abitano questa città, una buona parte si sia riversata lì. Domani lo leggeremo sui giornali, ma il fattore scrocco+Gigi+Annatatangelo è una combinazione irresistibile per quella Palermo che parla napoletano come seconda lingua, che si ama e si odia. Si ama nei mercati rionali, per com'è colorata e pittoresca, o per come fa saporite le stigghiola, o per “i limoni te li regalo, tu cliente mio sei”,o per le risate che ti fa fare con quelle perle da saggezza popolare. Si odia in mezzo al traffico, per come ti supera a destra e passa col rosso con Gigi D'Alessio a tutto volume, o per come va avanti col karaoke dei Pooh fino alle due di notte, o per le feste rionali in odore di mafia due-tre la settimana durante tutta l'estate, con quei cazzo di fuochi d'artificio a notte fonda che ti fanno saltare dal letto. La Palermo che ti fa diventare nervoso. E snob.
Dopo qualche secondo, si mette a piovere, una bella scrosciata di una decina di minuti. E stavolta, visto che lo scirocco è passato da qualche giorno, non piove terra. Miracolo. Miracolo di Gigi D'Alessio, che dal continente ha portato la pioggia nella Palermo assetata e accaldata. Peccato che le migliaia (?) di persone a Piazza Politeama si siano rovinate la festa, mi sa. Giù il trucco pesante dagli occhi, dalle ciglia allungatissime e dalle labbra rossissime. Via il gel da quattro soldi che fa diventare i capelli un quadro di Escher. Inzuppatissimi i motorini su cui sono montati motori di shuttle. E fradice le matrone che nemmeno i sei figli, messi a circolo, riescono ad abbracciare.
Torno nella mia stanza per scrivere questa cosa qua e fare quel piccolo fotomontaggio lì su. Il sigaro l'ho posato. Ho aperto la finestra, e sento l'odore della terra bagnata. Profuma di soddisfazione.
2 commenti:
pioggia d'estate, la migliore :)
immagino che anche per te profumi di soddisfazione, eh vecchio mio? ;)
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