29 settembre 2011

Peppino Impastato in Francia

A volte, i casi della vita... Era un'edizione di Mantova Comics, mi pare proprio l'ultima. In una di quelle cene collettive tra staff e organizzatori, tavolate dove ci si incontra tra buoni amici/colleghi e perfetti sconosciuti, capito proprio davanti a Audrey Bonnemaison. Nonostante le migliori intenzioni, si finisce sempre a parlare di lavoro. E tu cosa fai? E posso vedere i tuoi fumetti? E cos'altro hai in programma? L'amico Diego Malara (che nelle sue recensioni su XL come in privato si è sempre complimentato per i miei fumetti), seduto al mio fianco, mi invita a mettere da parte il pudore e mostrare alla simpatica editor francese qualcosa di mio. Ovviamente, non giravo con libri appresso... ma santo Steve Jobs mi viene in aiuto, e riesco a mostrarle dal mio iPhone qualche tavola di Peppino Impastato - Un giullare contro la mafia. Dicendole che non siamo riusciti a vendere il titolo sul mercato francese (ma a un editore olandese invece sì) e ci dispiaceva molto vista l'importanza di quel comicdom e la nostra convinzione sulla qualità del titolo. "Troppo localistico", ci dicevano alcuni editor. Era proprio quello invece il punto di forza che vi trovava Audrey. A maggior ragione perché la collana che cura per l'editore Ankama, Hostile Hollster, vuole sì parlare di mafia - essendo ufficialmente incentrata sul noir - ma con punti di vista insoliti e diversi. Specie se si parla di mafia italiana. Poi le ho raccontato la storia di Peppino, e oltre a essere rimasta affascinata dal tratto di Lelio, ha compreso la forza universale del messaggio del nostro rivoluzionario, la grandezza della sua ribellione locale e familiare, l'innovazione della sua lotta tramite l'ironia e la satira. Dopo qualche scambio di mail e il coinvolgimento di Lelio e Beccogiallo, oltre ovviamente che di tutto l'ottimo staff di Ankama, l'accordo si è concluso. E questa storia si concluderà esattamente a fine ottobre, quando sugli scaffali delle fornitissime (e rispettosissime) librerie d'oltralpe arriverà Mafia Tabloïds - L’histoire vraie d’un journaliste face à la Cosa Nostra, che certamente spiccherà grazie alla bella grafica e alla splendida e tetra copertina inedita del messinese.


27 settembre 2011

Que viva el Che Guevara, la copertina

Ecco finalmente la cover definitiva, disegnata ovviamente da Lelio Bonaccorso.


26 settembre 2011

Sergio Bonelli

 
In una giornata già triste perché si ricorda e commemora l'omicidio di Mauro Rostagno, ricevo la notizia della morte di Sergio Bonelli, il papà della nostra fantasia, lo zio saggio e vivace del fumetto italiano. E il magone allo stomaco mi porta alla mente due ricordi. A otto anni, sul divano in casa di mio zio, mentre leggo per la prima volta Tex, qualcosa di completamente diverso dagli eroi Marvel , da Topolino o dal Corrierino. E l'anno scorso a Mantova Comics, quando dopo una conferenza che avevo moderato e a cui aveva assistito in prima fila mi avvicinò a mi disse: "Tu sei uno bravo e che si fa il mazzo, si vede. Bravo". Emozionatissimo, trovai la forza di chiacchierare, dopo avere balbettato un grazie. Lui, proprio lui, che si complimentava con me, ultima ruota del carro. Venni a sapere che era normale: la sua disponibilità e gentilezza verso tutti, senza prime donne o salamelecchi. Fu una delle poche volte che parlammo, e mi dispiace tantissimo che non ce ne potranno essere altre. Scrissi su Facebook: "Commosso stringo la mano a Sergio Bonelli e lo ringrazio per il supporto di ieri e di oggi, mentre lui indossa il suo cappello da cowboy, sale a cavallo, e si avvia al tramonto verso le praterie lombarde".
Lo vedo ancora così, in una cavalcata infinita, verso l'Amazzonia. 

22 settembre 2011

Manuela Arcuri e gli eroi dei nostri tempi



Rilancio qui un pezzo pubblicato pochi giorni fa nel mio blog su L'Unità.it. Cliccate qui per vedere la pagina, con tanto di vignetta di Giuseppe Lo Bocchiaro.

La scorsa settimana, stava per avvenire uno di quegli strani cortocircuiti mediatico-culturali a cui ci stiamo forzatamente abituando: la strabordante attrice Manuela Arcuri rischiava di trasformarsi lentamente in un’eroina dell’anti berlusconismo. Quando ci si era fermati a quel “no” rivolto al mammasantissima Silvio, tutti cominciavano a pensare che la bella Manuela nascondesse quell’orgoglio di un’Italia che - appunto - sa dire no a raccomandazioni, svendite del proprio corpo, ingiustizie. Già me la vedevo, ospite dei salotti buoni della sinistra (televisivi e non), idolatrata come la nuova Serracchiani, opinionista de Il Fatto Quotidiano. Ci sarebbe quasi da farle una statua... ah, no, nell’Italia delle vittime di mafia negate ci sta già una stata alla Manuelona. In verità, come spesso accade e come s’è scoperto pochi giorni dopo, dopo quel no c’era un “ma”. “Prima vedere cammello”, pare abbia detto la Manuela a Berlusconi tramite il “presunto pappone” Tarantini. Prima la conduzione di Sanremo, poi lo ius primae noctis al potente. Manuela arcuri non è un’amazzone, una suffragetta, una Wonder Woman de noantri. È una di quelle persone che “prima vogliono vedere il cammello”, furba tra i furbi. Da quello che si evince da questi fattacci, è scaltra tra gli scaltri, nella maniera del “frego il prossimo prima che freghi me”... e si potrebbero usare altri sinonimi più volgari ma più azzeccati.

In questa storia, non ci sono eroi. Né tanto meno “eroi popolari”, come ha definito ieri Ferrara nel suo Radio Londra l'amico Berlusconi. Ci sono solo miserie e bassezze, povertà intellettuali e d’animo. Non ci sono gli eroi di Zola, Verga o Dickens. C’è la povertà di Tarantini, che per mantenere il suo tenore di vita, porello, deve ricevere 20 mila euro al mese dal benefattore Berlusconi (più una tantum di 500 mila!). Ci sono cumenda e servi, deputati annebbiati e direttori di rete compiacenti, ragazzine viziate cresciute a pane e Non è la Rai, aspiranti miss "qualunque cosa" e private di valori come l’onore (inteso nel senso del rispetto di sé) da 30 anni di rincoglionimento da Tv commerciale. Ci sono procuratori che ritardano le indagini, capi di stato che ci deridono o che ne approfittano, avvocati pronti a negare l’evidenza con ogni magheggio, giornalisti che scavano nel sempre più torbido e altri che si appellano alla contorta figura del “dandy” per definire puttanieri malati di sesso. C’è un insieme di gentaglia da torbidi Night Club di provincia che non è qualificata per governare un paese in alto mare.

Non ci sono eroi in questa storia. Solo squallide comparse di un’Italia - ahinoi - troppo vera.

8 settembre 2011

Etna Comics, quando ci vediamo?



Come anticipato, questo week-end sarò alla neonata e promettente manifestazione catanese Etna Comics nella mia consueta triplice veste di sceneggiatore-editor-agente segreto.

Di seguito gli appuntamenti "formali", a cui si aggiungono quelli meno prefissati allo stand Panini o a quello BD (con copie del fumetto più bello del mondo, Primo). O quelli al bar: sono sempre disposto a svelare i segreti del mondo del fumetto davanti due o tre birre. Inoltre, confermo che nell'area espositiva sarà allestita una mostra con le tavole di Lelio Bonaccorso in assoluta anteprima da Que viva el Che Guevara, il prossimo fumetto più bello del mondo, in uscita a fine ottobre per Beccogiallo.

Venerdì 9 (Sala Workshop)
17:00-18:00 Graphic Journalism - Quando il fumetto racconta la realtà
Incontro con Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso, rispettivamente sceneggiatore e disegnatore di “Peppino Impastato, un giullare contro la mafia”, “Gli ultimi giorni di Marco Pantani”, e dell’opera di prossima uscita “Que viva el Che Guevara”.

Sabato 10 (Sala Conferenze)
17:00-18:00 Anteprime Panini Comics
Un editor [L'editor sarei io, NdR] della brillante casa editrice modenese ci introduce ai progetti futuri del distributore italiano di Wolverine, Naruto e Rat-Man.

7 settembre 2011

Lanterna Verde



Mettiamola così, da subito: ci sono cose su cui un nerd non può essere obiettivo. Un film su Lanterna Verde era impensabile anche solo 7-8 anni fa (quando già si accumulavano le false partenze) e il solo vedere sullo schermo ricreata tutta quella mitologia, con attenzione al materiale originale ma con qualche dovuta libertà, una CGI di buon livello, un 3D non posticcio, è un regalo da accettare senza troppe discussioni. È tutta una questione di cosa ci si aspetta, e di conseguenza, di cosa ci si accontenta. Mi aspettavo un film leggero, un blockbuster che se avessi avuto 12 anni avrei adorato. Pur conoscendo bene le potenzialità del personaggio, mi sarei accontentato di un buon film con cui divertirmi per un paio d’ore con una versione un tempo impensabile delle avventure del mio personaggio DC preferito. Pur conoscendolo bene e avendone anche tradotto parecchie storie seminali (come il debutto della serie di Johns o la saga di Sinestro Corps, o le storie classiche), ma senza necessariamente storcere il naso per ogni variazione sui personaggi: con l’assunto che spesso manca agli appassionati più sfegatati che è un film... un altro mondo, un’altra versione. E pur conoscendo le potenzialità di un eroe che incarnerebbe la forza dell’immaginazione, il valore del coraggio e della solidarietà. Il protagonista dell’indimenticabile ciclo “socialmente impegnato” di O’Neill e Nal Adams, della fantascienza delirante di John Broome, la space opera di Geoff Johns... qui ridotto ai minimi termini per esigenze narrative. Eppure, il personaggio c’è: è quello di Emerald Dawn o Secret Origins, ha una maturazione di cui non si capisce bene l’evento scatenante ma viene portata a compimento. C’è l’umorismo misto all’azione, ma se non funziona non è solo colpa della sceneggiatura, evidentemente anche del protagonista.
Ecco, se Peter Sarsgaard è un ottimo Hector Hammond, viscido e inquietante prima ancora di venire trasformato, Hal ha la solita faccia da cucciolo di foca bastonato di Ryan Reynolds: mi convinceva poco quando è stato scelto, m’ha convinto poco guardandolo. M’ha fatto lo stesso effetto di un altro cucciolo di foca bastonato, quel Chris Evans/Capitan America che qualche settimana fa cercava (senza grande successo, a parer mio) di fare il duro sul grande schermo per interpretare l’iconico eroe. Mark Strong, invece, è un eccellente Sinestro, nonostante sia ricoperto da tonnellate di prostethics, e l’effetto “cartone animato” di molti alieni è mitigato dal 3D.

Non è il film migliore possibile su Lanterna Verde: ci sono pecche nel montaggio e ingenuità nella sceneggiatura, sequenze dove la sospensione dell’incredulità viene spinta al massimo (vedi scena dell’elicottero: se l’avesse girata Sam Raimi...), ben tre momenti di spiegone, un protagonista che manca di carisma, qualche minchiatona scientifica (quella storia della gravità in prossimità delle stelle fa tremare le gambe).
Ma da fan, ancora di più sono spinto a prenderlo per quello che è: un giocattolone con cui divertirsi. E mi sono divertito.

6 settembre 2011

Etna Comics

Dal 9 all'11 settembre (il prossimo week-end, insomma) mi trovate a Catania, nell'efficientissimo centro fieristico "Le Ciminiere" per la fiera del fumetto (e cosplay e altre amenità) EtnaComics. Mi pare sia il primo tentativo di una comic convention in Sicilia con il dovuto investimento di piccioli e professionalità. Magari lo sapete, ma negli anni passati ho avuto il piacere di organizzare un paio di eventi (Palermo Fumetto, anyone?) con ospiti del calibro di Jim Lee, Giuseppe Camuncoli e Gabriele dell'Otto. Ci siamo sempre scontrati con l'inefficienza delle istituzioni, l'ignoranza degli sponsor e le solite magagne grosse e piccole di chi tenta di organizzare eventi in Sicilia... al punto da sentirci sfiniti e - lo ammettiamo - arrenderci.
Etna Comics promette bene, come investimento e organizzazione, e ha un parterre di ospiti degno di una qualunque altra fiera nazionale di buon livello, con un occhio di riguardo verso la sempre più lanciata "Scuola Palermitana". Inoltre, stiamo organizzando una mostra/anteprima con le tavole di Que viva el Che Guevara. Maggiori dettagli qui o sul sito della manifestazione. Dovrei essere presente ad un paio di conferenze, di cui non so ancora ora e data, ma mi troverete allo stand di Edizioni BD (con numerose copie di Primo) o al bar :)