Le note di Creole Love Call si spargevano tra i rami degli alberi, si facevano spazio tra le fronde umide, scivolavano sull'acqua e arrivavano nella distesa fangosa. Duke Ellington arrivava alle orecchie del cowboy supremo, che si guardava perplesso in giro. Per un attimo, tra quelle sue bizzarre orecchie (che gli avevano valso il soprannome di "Terrific ear"), la musica aveva accompagnato il sospetto che un po', quel disastro, fosse anche colpa sua. Cerco di scacciare dalla mente il pensiero (era una bozza di pensiero, ma per lui era già tanto) e si concentro sulla missione. Suo padre, Old George, il missile intelligente più veloce del South, lo aveva convinto che era proprio il caso di guidare l'armata invincibile giù, nel profondo sud, nel deserto d'acqua. Non tanto per accollarsi la responsabilità - per decidere chi dovesse farlo si erano già riunite le migliori menti d'America - ma per ricordare agli abitanti della frontiera del profondo sud chi è che comandava. Si era portato dietro alcuni tipi tosti, con licenza d'uccidere (e come potrebbero, altrimenti, nel selvaggio sud?) gente che aveva fatto la gavetta nelle colonie d'oltreuropa, per riportare ordine nelle città baciate dal Mississipi. Quei bifolchi avevano cominciato a spaccare le vetrine dei Macdonalds per prendersi un po' di preparato per patatine fritte e hamburger crudi. E affamato quanto puoi essere, per Terrific Ear spaccare una vetrina è un comportamento incomprensibile. Lui in vita sua non ne ha mai spaccate, e che sia una persona amata è risaputo.
Tanto amata che gli amici sparsi per le colonie gli hanno promesso supporto per questa missione.
Il giradischi che suonava Ellington aveva smesso. Forse l'acqua l'aveva raggiunto e spento ...nemmeno Edward K. Ellington può superare tonnellate d'acqua.
George "Terrific Ear" aveva cominciato a preoccuparsi. Aveva avuto appena un "in bocca al lupo" da quel suo amico dagli occhi a mandorla di cui non ricordava il nome. E la mente era andata a quella simpatica cittadina che aveva rivisto pochi mesi fa: tranquilla, graziosa e pulita. Kyoto, gli pareva si chiamasse.
Rimettere in ordine il selvaggio sud non sarà facile, George. Auguri.
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