Ho appena finito di scrivere l'ultima pagina del volume su Mauro Rostagno che troverete in libreria tra un mese. L'ultima che mi tocca scrivere, per la verità, visto che il secondo epilogo è affidato - nel segno dell'alternanza che abbiamo gestito sin dall'inizio - al mio prode pard Nico. Ma mi piace pensare che abbia a maggior ragione un senso il fatto che abbia scritto, inevitabilmente tra i singhiozzi, del funerale di Mauro, perché mi imprime un senso di "conclusione" a questa avventura (che in verità, prima della stampa non può definirsi conclusa, senza parlare delle presentazioni in giro che stiamo già pianificando). Quando è iniziata poco meno di un anno fa, vivevo a Torino da un anno (la città dove Rostagno è nato), avevo una situazione lavorativa, sentimentale, umorale ben diversa. Oggi sono tornato a Trapani, la mia città, quella a cui Mauro ha dedicato gli ultimi anni di vita e che l'ha amato e ammazzato, e negli ultimi mesi ho ritrovato un equilibrio su tanti fronti. La costante della presenza di questo libro continuamente in crescita con le sue 120 tavole mi ha accompagnato, confortato e forse anche indirizzato, specie nella decisione di tornare in Sicilia, per provare a fare la mia parte ancora una volta più attivamente. Anche con questo libro.
PS: Il disegno qui su è come al solito di Giuseppe Lo Bocchiaro, che ha dato l'idea di dedicare oggi questa immagine a Libero Grassi.
PS: Il disegno qui su è come al solito di Giuseppe Lo Bocchiaro, che ha dato l'idea di dedicare oggi questa immagine a Libero Grassi.